Tv. La Rai difende Fazio, Brunetta all’attacco: ”Gubitosi insulta Parlamento e Vigilanza”

Dopo il botta e risposta tra Renato Brunetta e Fabio Fazio, è ancora polemica. Il capogruppo Pdl alla Camera, intervenendo in Commissione di Vigilanza Rai, attacca il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi, che ha difeso, mercoledì, la valenza economica di Fazio per l’azienda e il suo equilibrio nel dare voce alle differenti componenti sociali.

Vorrei sottolineare – osserva Brunetta – il comportamento anomalo del dg Gubitosi’‘ che ha sostenuto ‘‘l’equilibrio di ‘Che tempo che fa’. La sua dichiarazione è offensiva dell’intelligenza di questa commissione e del rapporto che la Rai ha con il Parlamento”, afferma il capogruppo Pdl alla Camera. ‘‘Gubitosi ha avuto l’impudenza – rimarca ancora – di negare l’evidenza del comportamento di Fazio che è stato condannato dall’Agcom per mancanza di pluralismo. Evidentemente il giudizio dell’autorità non è tenuto in nessun conto da Gubitosi che insulta non solo noi, ma anche Cardani”. Critiche alle affermazioni del dg della Rai anche dal Codacons: "Agli italiani – sottolinea – non interessa sapere cosa pensi Gubitosi del lavoro svolto da Fazio” quello che ”vogliono sapere è quanto venga pagato” e ‘‘come la Rai utilizzi i soldi pubblici sul fronte dei cachet". Intervenendo in commissione di Vigilanza il presidente dell’Agcom Angelo Marcello Cardani, precisa: "Si è richiesto che la Rai per un verso renda ancora più trasparente e pubblica la propria contabilità, e dall’altro renda riconoscibili e valorizzi i programmi di servizio pubblico attraverso la pubblicazione delle informazioni sui costi e le modalità di copertura". "In ragione del pagamento del canone, il cittadino/utente ha diritto di verificare come questo sia impiegato", spiega. Prima dell’intervento di Gubitosi, i consiglieri d’amministrazione della Rai, Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, in un comunicato congiunto si erano detti "sconcertati dalla passività di RAI di fronte all’ingiustificato atteggiamento dell’on. Prof. Renato Brunetta nei confronti di Fabio Fazio nella trasmissione ‘Che tempo che fa’ del 13 ottobre, passività mantenuta nonostante i ripetuti solleciti ad emettere una nota ufficiale". "L’on. Brunetta – avevano spiegato i due consiglieri – ha accusato Fabio Fazio di non dire il vero quando questi chiariva che il suo programma – lungi dall’alimentare il ‘buco’ di bilancio o sprecare soldi pubblici – si ripaga con la pubblicità. Eppure, stando alle informazioni di cui disponiamo come amministratori, Fazio ha detto il vero, anzi, ‘Che tempo che fa’ addirittura guadagna". Tobagi e Colombo avevano anche chiarito che in Rai ”l’obbligo di pubblicare tutti i compensi non sussiste". Intanto, dopo l’attacco di Beppe Grillo a Fazio, il presidente della commissione di Vigilanza, Roberto Fico del M5S, puntualizza: "Non esiste nessun ‘occupy Sanremo’. Smentisco quanto riportato nelle ultime ore da alcune agenzie di stampa dopo il mio intervento a Radio 24. Non esiste alcuna manifestazione di questo genere e con questo nome a cui devo partecipare. Il mio lavoro continua in Vigilanza e semmai ci saranno eventi organizzati dal mio gruppo parlamentare, mi riserverò di scegliere se intervenire come ho sempre fatto nel rispetto del mio ruolo istituzionale". A proposito del festival della canzone, Fico aggiunge però: "All’attenzione della Commissione intendo sottoporre la questione Sanremo. Anche per il festival, come per qualsiasi altro programma della Rai, deve essere garantita trasparenza. Lavoreremo anche su questo punto. Già in precedenti incontri in Commissione abbiamo discusso della possibilità di inserire nei titoli di coda un piccolo prospetto indicativo del bilancio necessario per realizzare ogni programma Rai, con un richiamo ulteriore a un sito internet, in modo da rendere noti ai cittadini i costi affrontati e specificando cosa è stato finanziato dal canone. Perché non farlo anche per Sanremo?", chiede Fico. "La Rai è pubblica ed è finanziata per 1 miliardo e 750 milioni di euro da risorse pubbliche. Per questo motivo ci vuole un impegno maggiore nella direzione della chiarezza da parte dell’azienda", conclude il presidente della commissione di Vigilanza. (Adnkronos)

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