Gli investimenti che superano l’ordine dei 10 mln di dollari a puntata sono una normalità negli States e stanno contribuendo lentamente a oscurare le produzioni del Vecchio Continente.
Basti pensare ai recenti 20 milioni di dollari spesi dalla Warner per la sola puntata pilota di Gotham, la serie più attesa dell’anno, andata in onda lunedì 22 settembre su Fox negli Usa e che debutterà da noi con una puntata lancio in chiaro su Italia 1 il prossimo 12 ottobre, per poi passare in pay su Premium Action. “Noi siamo fortunati – ha spiegato Giovanni Modina , da poche settimane nuovo responsabile dei contenuti di Mediaset Premium, nonché direttore editoriale di Infinity – perché abbiamo stretto un’alleanza con Warner e Universal per importare la gran parte del prodotto di queste due major. Negli ultimi anni hanno azzeccato molte serie di successo, allargandosi pure a target che un tempo non esploravano. A Mediaset arriva direttamente il prodotto e noi di volta in volta decidiamo cosa mandare in free, in pay, in streaming”. Modina, che vanta un curriculum di tutto rispetto, grazie anche alle esperienze compiute oltre confine (ha infatti lavorato a Parigi per La Cinq, in Polonia per Polonia 1 e in Turchia per Kanal D) ha poi constatato che qualche anno fa, anche l’Italia è stata molto vicina al livello di prodotto che attualmente arriva dall’America: ora però “Non è proprio possibile competere, è inutile farsi illusioni. Francamente non c’è proprio paragone con la qualità che importiamo dagli Stati Uniti. Noi italiani riusciamo a vendere all’estero qualcosa, ma sono sempre le solite storie legate alle mafie e poco altro”. Molto attento anche a quel che accade ai nostri cugini d’Oltralpe, il direttore editoriale di Infinity non si è certo risparmiato la sua opinione personale in merito allo sbarco del gigante Netflix – come si legge in un articolo di ItaliaOggi del 25 settembre -: “Sono sbarcati in Francia dal 15 settembre, ma in Italia la loro offerta in streaming di film e serie non è ancora arrivata perché, secondo me, giudicano il mercato della Penisola già sufficientemente saturo”. È da notare poi che dallo scorso venerdì ai piedi della Tour Eiffel ha fatto capolino anche Wuaki.tv, il canale video online nato in Spagna nel 2010 e lanciato in Gran Bretagna lo scorso anno. Di certo non famoso, né importante quanto Netflix (almeno per il momento), Wuaki.tv sta seguendo a ruota le mosse del concorrente americano, e vuole invadere a breve una quindicina di mercati europei, tra i quali la Germania. In un secondo momento poi l’intenzione sarebbe quella di far rotta verso gli Stati Uniti, l’Asia e l’America Latina. Al momento il servizio è disponibile su computer, consolle per videogiochi, smart tv e tablet, con un costo di 3,99 euro per ogni download autorizzato: una fascia di prezzo non del tutto casuale, dato che si avvicina di molto a quelle praticate da Amazon e da iTunes. Se il colosso Netflix in Francia ha in catalogo circa 3 mila titoli, Wuaki.tv, che appartiene al terzo operatore globale di e-commerce, il giapponese Rakuten che possiede Priceminister.com (il sito che in Francia vende più di eBay), si aggira attorno ai 2 mila, ma secondo il suo fondatore Jacinto Roca “si arriverà a quota 5 mila per Natale”. L’offerta di video e contenuti crescerà in parallelo con la politica di espansione del sito web di compra-vendita, appoggiandosi alla base clienti già costituita. Quindi nei paesi in cui sbarcherà Priceminister, arriverà pure Wuaki.tv: e l’Italia è molto papabile tra le prossime terre di conquista. (V.R. per NL)