Tv, vendita La 7: si fa avanti solo il Fondo Clessidra

Tutto l’interesse per La7 alla fine si e’ concretizzato con un’unica offerta formalizzata agli advisor, quella di Clessidra. Il fondo di private equity guidato da Claudio Sposito (ex manager Fininvest), affiancato dal consulente Marco Bassetti (ex dirigente di Endemol quando la societa’ olandese era partecipata da Mediaset), scrive MF, ha ufficializzato l’interesse sia per l’emittente sia per i multiplex digitali offrendo nella manifestazione d’interesse non vincolante la somma di 450 milioni, 300 milioni dei quali in contanti e il resto riferito all’assunzione del debito.

E’ questo, quindi, il benchmark sul quale ci si dovra’ parametrare visto che al momento H3g si e’ trincerata dietro al piu’ classico dei "no comment" e ne’ da Telecom Italia, che gestisce direttamente la partita La7 nonostante la newco La7 srl sia una controllata di TiMedia, ne’ tantomeno dagli advisor Mediobanca e Citi sono arrivate indiscrezioni circa gli altri pretendenti.  "Certamente il boccone piu’ prelibato di TiMedia sono i multiplex anche per i contratti pluriennali gia’ in essere che garantiscono incassi certi", dice una fonte vicina alle trattative. "E non e’ detto che se Clessidra riuscira’ a comprarla poi non la smembri tenendosi solo i multiplex". L’ipotesi di uno spezzatino successivo all’acquisizione e alla ristrutturazione interna non e’ uno scenario da escludere, secondo alcuni esperti del settore. Anche perche’ la stessa Telecom, nel definire il perimetro della gara, ha predisposto le basi per la vendita dei singoli asset. Ora tocchera’ ai vertici dell’ex monopolista delle tlc, capitanati dal presidente Franco Bernabe’, decidere. Giovedi’ e’ in calendario il cda che sciogliera’ le riserve sulle proposte pervenute e avviera’ di fatto la procedura di vendita con l’apertura della data room. Sempre che le altre manifestazioni d’interesse siano realmente arrivate agli advisor e che ci sia l’interesse del mercato nel valorizzare al massimo La7. Il gruppo telefonico vuole si’ dismettere l’emittente, ma non a qualunque prezzo. Anche se la tv ha un debito di 200 milioni e a fine giugno perdeva 35 milioni. (MF Dow Jones

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