Protezione della proprietà intellettuale anche on-line, tutela degli utenti e della libertà d’impresa e di espressione, nuovi mercati e innovazione tecnologica: sono i temi caldi del dibattito che si è acceso nel mondo della tv e dell’editoria internazionale.
"Continua l’embargo nelle radio per gli artisti che non firmano la liberatoria di rinuncia ai diritti connessi. I titoloni comparsi sui giornali e internet “da oggi in radio il nuovo cd di Gigi D’Alessio” non corrispondono a verità".
"Chiederemo al governatore della Sicilia di anticipare di un anno lo switch-off per il digitale terrestre". Lo ha detto il viceministro allo Sviluppo economico con delega alle comunicazioni Paolo Romani a margine del convegno in corso di svolgimento in provincia di Catania sul piano nazionale banda larga.
Tutto come previsto: Google Tv è arrivata e sicuramente rivoluzionerà il mercato. In barba ai decoder di nuova generazione (inclusi quelli che contemplano la connessione al web), Google sembra aver trovato il modo per conciliare perfettamente internet e la televisione, utilizzando il proprio browser anche per consultare i tradizionali contenuti televisivi (qualunque sia la piattaforma da cui provengono).
Per accrescere gli investimenti pubblicitari per la fascia 4-14 anni occorre guardare non solo ai bambini, quali target di riferimento, ma anche agli adulti, ed alle mamme in particolare.
E’ morto ieri a 72 anni il sociologo Giampaolo Fabris. Aveva fondato Demoskopea. Famosi i suoi libri: «La società post-crescita. Consumi e stili di vita» (2010) e «Societing. Il marketing della società postmoderna» (2009).
Da una ricerca della Commissione Europea sulla competitività digitale è emerso che la produttività del vecchio continente, dal 1995 ad oggi, è cresciuta del 50% grazie ai progressi delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TIC) e agli investimenti in questo settore.
Continua lo stop alla programmazione delle novità discografiche da parte delle reti nazionali in segno di protesta contro la richiesta del Consorzio fonografici SCF (ex Società Consortile Fonografici) di aumentare l’aliquota sui diritti connessi dall’1% al 4% del fatturato delle emittenti.
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