Adiconsum, pasticcio alta definizione: senza regole i consumatori trattati come cavie

Paolo Landi, Adiconsum: «L’Alta definizione in chiaro è un punto irrinunciabile della TV digitale, ma i consumatori debbono essere informati correttamente; solo così possono fare scelte consapevoli”


Paolo Landi, Adiconsum: «L’Alta definizione in chiaro è un punto irrinunciabile della TV digitale, ma i consumatori debbono essere informati correttamente; solo così possono fare scelte consapevoli. In caso contrario rischiano di diventare delle cavie e di spendere risorse per un decoder che rischia di essere poi inutilizzabile».
A soli 15 giorni dall’inizio degli Europei di calcio si annuncia la vendita di un decoder digitale terrestre in alta definizione. Il prodotto non è ancora nei negozi, ma sarà possibile prenotarlo e averlo dal 3 giugno ad un prezzo di € 159, grazie alla lodevole iniziativa di un produttore che ha scelto di scommettere su questo evento. Dando la notizia si enfatizza la possibilità di vedere, gratuitamente e in chiaro, gli Europei trasmessi dalla RAI in alta definizione.
Peccato che non è come sembra:
La trasmissione degli Europei in Hd è di fatto una sperimentazione, perché non essendo ancora stato deciso lo standard di trasmissione tra tutti i broadcaster, i decoder acquistati ora potrebbero diventare inutili nel prossimo futuro. A conferma di ciò si ricorda che è stato siglato un accordo fra il DGTVi (associazione delle emittenti che trasmettono in digitale) e HDforum (associazione che promuove l’alta definizione) per arrivare, nel minor tempo possibile, alla scelta di uno standard condiviso e definitivo.
Che l’iniziativa sia solo una sperimentazione che trasforma i consumatori in cavie lo dimostra il fatto che la stessa RAI ha dato l’annuncio di un’ulteriore sperimentazione di un nuovo standard di trasmissione in HD con la Sony;
Il fatto che solo un’azienda abbia seguito la Rai toglie al consumatore la possibilità di poter scegliere, visto che in commercio ci sarà un solo decoder;
Il decoder messo in commercio è uno zapper (proviene da altri mercati), quindi non permette la visione dei canali a pagamento ed impedisce l’utilizzo dei nuovi servizi multimediali in MhP: questo vuol dire che quando verranno trasmessi programmi in Alta definizione a pagamento, il decoder diverrà inutilizzabile.
L’iniziativa rivela l’errore fatto solo pochi mesi fa, quando si è approvata una normativa che incentivava l’acquisto di TV di fatto al Alta definizione senza sintonizzatori digitali ad alta definizione. Queste TV, così come i decoder acquistati forzatamente in Sardegna e Valle D’Aosta, sono già obsoleti.
Che il consumatore si trasformi di fatto in una cavia lo dimostra il fatto che solo dopo aver portato a casa il decoder potrà scoprire se e come riuscirà a ricevere il segnale. La trasmissione in HD è prevista solo per le città di Roma, Milano, Torino, parte della Valle d’Aosta e della Sardegna, ma la copertura “reale” è ancora tutta da verificare.
Tutto questo accade perché in Italia, a differenza degli altri Paesi europei, non esiste una legge di sistema dedicata alla transizione al digitale che indichi con precisione gli standard da seguire, le strade da percorrere e i tempi da rispettare per giungere al corretto spegnimento della tv analogica nel pieno rispetto dei diritti dei consumatori italiani.
Adiconsum chiede al nuovo Governo l’apertura di un tavolo di confronto per l’elaborazione di una legge in tal senso.
In riferimento agli Europei di calcio, Adiconsum chiede al Governo di adoperarsi per permettere la trasmissione degli Europei in HD sulla piattaforma satellitare, fruibile dalle centinaia di migliaia di utenti che possiedono un decoder.

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