Cassazione: firme insufficienti per i tre referendum di Grillo. Gasparri sfotte il comico

I quesiti riguardano l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, i finanziamenti pubblici all’editoria e la legge Gasparri sulle frequenze tv


(Franco Abruzzo.it) – La Corte di Cassazione ha imposto uno stop ai referendum sull’editoria promossi da Beppe Grillo. I giudici della Suprema Corte ritengono che siano insufficienti le firme raccolte durante i “vaffa day” organizzati da Grillo. In particolare, i giudici dell’Ufficio centrale della Cassazione per i referendum, dopo aver esaminato tutte le firme raccolte anche in relazione ad ogni quesito tra quelli proposti, hanno giudicato formalmente non corrette le procedure seguite per la raccolta di diverse centinaia di migliaia di firme. Di conseguenza nessuno dei tre quesiti referendari proposti avrebbe raggiunto le 500mila firme necessarie. Problemi di natura formale, sui quali lo stesso Grillo potrà «dire la sua» in occasione dell’udienza che la Cassazione ha convocato per il 25 novembre prossimo. La convocazione è stata disposta dal presidente della Commissione per il referendum, il magistrato Corrado Carnevale. Utilizzando il diritto di replica previsto in questi casi per i promotori dei referendum, Beppe Grillo potrà contestare le conclusioni alle quali è giunta la Cassazione e tentare di «salvare» almeno uno dei referendum. Le tre consultazioni popolari proposte dal comico genovese riguardano l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria e l’abrogazione della legge Gasparri sulle frequenze tv. (fonte: www.corriere.it)

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Cassazione, non ci sono le firme. Saltano i referendum di Grillo

Sono meno di 500mila le firme depositate da Beppe Grillo in Cassazione per i tre referendum in materia di informazione. Troppo poche per farlo svolgere. Per discutere sulla questione si è riunito oggi a palazzaccio l’ufficio nazionale centrale per i referendum, che ha deciso di convocare il comitato promotore per il 25 novembre. In quell’occasione Grillo potrà “dire la sua. La convocazione è stata disposta dal presidente della commissione per il referendum, il magistrato Corrado Carnevale.
Utilizzando il diritto di replica previsto in questi casi per i promotori dei referendum, il comico potrà contestare le conclusioni alle quali è giunta la cassazione e tentare di “salvare” almeno uno dei referendum.
I tre quesiti riguardavano l’abolizione dell’ordine dei giornalisti, i finanziamenti pubblici all’editoria e la legge Gasparri sulle frequenze tv. Le firme erano state raccolte a partire dal 25 aprile scorso, in occasione del secondo ‘vaffaday’ promosso da Grillo, e depositate in Cassazione in luglio. Grillo organizzò la manifestazione in concomitanza con l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Una data simbolica che fece seguito al primo “vaffaday” organizzato l’8 settembre. Al centro della giornata Grillo mise sarà il sistema dell’informazione, con la proposta di abrogare l’ordine dei giornalisti, la legge Gasparri sul sistema televisivo e la legge sull’editoria che garantisce ricchi finanziamenti e agevolazioni fiscali a tutti i principali giornali italiani. La scelta cadde sullo strumento referendario. Ma la campagna del comico genovese non ha colto l’obiettivo. (www.repubblica.it -11 novembre 2008)

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Grillo sconfitto a tavolino

Roma, 11 novembre 2008. Non sono sufficienti le firme depositate da Beppe Grillo in Cassazione per i tre referendum in materia di informazione. Secondo quanto si apprende, infatti, il numero delle firme sarebbe ben inferiore alle 500mila previste per legge per la presentazione di quesiti referendari. Per discutere sulla questione si à riunito oggi a Palazzaccio l’ufficio nazionale centrale per i referendum, che ha deciso di convocare il comitato promotore per il 25 novembre, allo scopo di comunicare quanto emerso dal vaglio eseguito. I tre referendum riguardavano l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, i finanziamenti pubblici all’editoria e la legge Gasparri sulle frequenze tv. Le firme erano state raccolte a partire dal 25 aprile scorso, in occasione del secondo ‘vaffaday’ promosso da Grillo, e depositate in Cassazione in luglio. (AGI)

EDITORIA: CASSAZIONE, INSUFFICIENTI LE FIRME SUL REFERENDUM DI GRILLO = IL COMICO SARÀ CONVOCATO IL 25 NOVEMBRE Roma, 11 nov. –

(Adnkronos) – Sono «insufficienti» le firme sul referendum sull’editoria promosso da Beppe Grillo. Lo si apprende da fonti della Corte di Cassazione che sottolineano i «problemi che attengono le firme» presentate dal comico genovese. Proprio stamani il presidente Corrado Carnevale a capo della commissione per il referendum di piazza Cavour ha convocato l’ufficio centrale per informarlo sui problemi intorno al referendum. A questo punto, sempre a quanto si apprende, Grillo sarà convocato il prossimo 25 novembre per avere il diritto di replica. È dunque molto probabile che in quella sede si ufficializzerà la non validità del referendum promosso dal comico che puntava sull’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, sull’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria e prendeva di mira la legge Gasparri sulle frequenze tv. Per ricevere l’ok dalla Cassazione Grillo avrebbe dovuto raccogliere 500mila firme per ogni quesito. (Adnkronos)

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REFERENDUM. INFORMAZIONE. QUESITI GRILLO: FIRME INSUFFICIENTI

Roma, 11 novembre 2008. Non ci sarebbero tutte le 500 mila firme necessarie per lo svolgimento del referendum sui 3 quesiti sull’informazione depositati da Beppe Grillo in Cassazione, lo scorso marzo e raccolte durante i ‘Vaffa-day’ organizzati da Grillo. Oggi si è riunito l’ufficio centrale della Cassazione per vagliare la validità delle firme presentate per ogni quesito, per verificarne sia il numero sia l’attendibilità e, a quanso si è appreso, Grillo non avrebbe raggiunto il numero esatto per mandare avanti il referendum. Per questo motivo Grillo verrà convocato il 25 novembre prossimo per interloquire con i giudici sui problemi emersi nella raccolta delle firme. Le firme raccolte da Grillo riguardavano il referendum per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, per la legge Gasparri sulla Rai e l’abolizione del contributo pubblico all’editoria. (ANSA).

REFERENDUM:INFORMAZIONE. GASPARRI, GRILLO SENZA FIRME? COMICO

Roma, 11 novembre 2008. «Leggo incredulo dalle agenzie di stampa che Beppe Grillo non avrebbe raggiunto il prescritto numero di firme per alcuni referendum abrogativi, uno dei quali riguarderebbe la mia ben nota legge. Non è possibile che una persona dalla così forte audience e dal così imponente consenso popolare non abbia raccolto le 500 mila firme richieste dalla legge». Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri ironizza sull’ esito della campagna referendaria del comico genovese sostenendo che «ci deve essere qualche errore». «Uno che guadagna milioni di euro l’anno – osserva Gasparri – non riesce a trovare mezzo milione di firme? Ci deve essere qualche complotto ai danni di Grillo. Oppure chi tocca la legge Gasparri finisce male. Chi lo sa! Attendo curioso l’esito degli accertamenti in corso da parte della Cassazione perché se il tentativo fosse finito in un clamoroso flop saremmo di fronte ad un mancato politico e a un mancato referendario, comico a tutti gli effetti».(ANSA).

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CASSAZIONE: «Problemi» sui tre referendum di Beppe Grillo (uno riguarda l’Ordine dei giornalisti). Mancano le firme?

Roma, 5 novembre 2008. «Problemi» in Cassazione sul referendum presentato da Beppe Grillo sull’editoria. È lo stesso presidente Corrado Carnevale, a capo della commissione per il referendum di piazza Cavour, che ammette l’esistenza di «problemi» pur limitandosi a dire: «per il prossimo 11 novembre ho convocato l’Ufficio Centrale per informarlo su quanto constatato. In quella sede farò una proposta e, se sarà accolta, convocheremo i promotori del referendum». Sulla natura di questi problemi Carnevale non si sbilancia. Certo è che la proposta che andrà a fare il prossimo 11 novembre potrebbe incidere sulla validità del referendum promosso dal comico genovese e che riguarda «l’abolizione dell’ordine dei giornalisti», «l’abolizione dei finanziamenti pubblici all’editoria» e la legge Gasparri sulle frequenze tv. Affinchè il referendum riceva l’ok dalla Cassazione ci devono essere 500 mila firme per ogni quesito. Nella fase attuale, posto che il quesito è già stato vagliato dalla Cassazione, si può ragionevolmente ipotizzare che il problema potrebbe riguardare il conteggio e la validità delle firme raccolte nelle piazze da Grillo. (Adnkronos)

In: http://www.autonomiasolidarieta.it/news.php?cod=3129

Referendum sull’informazione di Grillo: forse mancano le firme

06/11/2008 10:10

E’ LO STESSO PRESIDENTE DELL’UFFICIO REFERENDUM DELLA CASSAZIONE, CORRADO CARNEVALE, AD AMMETTERE CHE SULLE FIRME RACCOLTE DA BEPPE GRILLO – PER L’ABOLIZIONE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI, DELLA LEGGE GASPARRI SULLA RAI E DEL CONTRIBUTO PUBBLICO ALL’EDITORIA “ESISTONO PROBLEMI”

I referendum sull’informazione sponsorizzati da Beppe Grillo forse non ci saranno mai. Dalle prime indiscrezioni sembrerebbe infatti che non ci siano tutte le 500 mila firme necessarie allo svolgimento del referendum sui tre quesiti. E’ lo stesso presidente dell’Ufficio referendum della Cassazione, Corrado Carnevale, ad ammettere che sulle firme raccolte da Grillo – per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti, della legge Gasparri sulla Rai e del contributo pubblico all’editoria – “esistono problemi”. Per questo la prossima settimana, martedì 11 novembre, Carnevale ha convocato l’Ufficio del referendum “per informarlo – spiega il magistrato – su quanto si è constatato, e su quanto emerso farò una proposta su che cosa fare e come procedere”. Se l’Ufficio accoglierà la mia proposta – aggiunge – allora verrà disposta la convocazione del comitato promotore perché prima di adottare qualunque provvedimento ritengo ci debba essere un contraddittorio”. A quanto si è appreso da indiscrezioni, i problemi riguarderebbero il numero delle firme raccolte da Grillo e depositate lo scorso luglio. Per ora lo scrutinio è stato sospeso.

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