La notizia della settimana è la presentazione di un emendamento alla Manovra in discussione parlamentare (che ha larghe possibilitĂ di essere approvato perchĂ© all’evidenza non penalizza nessuno) che favorirĂ lo sviluppo della radio ibrida.
Esso prevede che tutti i ricevitori radio in vendita dal 2020 dovranno disporre di almeno un’interfaccia per ricevere la radio digitale (da noi sono due: DAB+ e IP). L’unica criticità giuridica è collegata al coordinamento UE di tale norma: è evidente che non si potrebbe imporre un obbligo ai produttori di apparecchiature riceventi valido solo per il nostro Paese.
Nonostante la sua positivitĂ , la notizia ha generato inutili allarmismi tra gli operatori (probabilmente anche a causa di una cattiva formulazione dell’informazione da parte di testate non specialistiche).
Vogliamo tranquillizzare gli animi: non è previsto nessuno switch-off della FM, che continuerà la propria vita residua per un lasso di tempo difficilmente inferiore a 10 anni e improbabilmente superiore a 15.
L’emendamento è invece una molla per la crescita della radio ibrida, cioè declinata su più piattaforme per l’ascolto in mobilità (per quella indoor l’ibridazione ha luogo al momento praticamente solo tra DTT e IP), tanto più che ci troviamo in prossimità dell’entrata sulla scena delle connected car. In tale prospettiva, FM, DAB+ e IP opereranno in regime di mutualità .
Non c’è nulla di cui aver paura, quindi: una volta tanto il legislatore potrebbe azzeccarne una.

