Necessità economiche, pressioni per un’austerity imposta dalla Corte suprema di controllo bavarese (ORH, equivalente della nostra Corte dei Conti), evoluzione tecnologica e mutamento delle abitudini del pubblico, hanno spinto anche il broadcaster pubblico locale bavarese Bayern BR a dismettere le emissioni FM dall’importante sito di Kühberg, seguendo l’esempio del land Schleswig-Holstein (che ha avviato lo switch-off ad aprile 2025).
Ed intanto anche le radio comunitarie della Sassonia riflettono sul passaggio definitivo al digitale.
Il vero problema, dall’Italia alla Svizzera, dalla Repubblica Ceca alla Germania, è che il simulcasting analogico/digitale, pur ideale, sta diventando finanziariamente insostenibile.
Così occorre effettuare delle scelte. Anche se dolorose.
Sintesi
Dal 20 maggio 2025, Bayerischer Rundfunk (Bayern BR), broadcaster pubblico della Baviera e quarto gruppo radiotelevisivo in Germania, disattiverà il sito FM di Passau, trasferendo l’intera offerta radiofonica – Bayern 1, 2, 3, BR-Klassik e BR24 – esclusivamente su DAB+ e IP.
La decisione, motivata da ragioni economiche ed adeguamento tecnologico, si inserisce in un più ampio processo di migrazione diffusiva radiofonica in Germania già intrapreso dal land Schleswig-Holstein con lo switch-off FM graduale previsto fino al 2031.
Bayern BR, affiliato ARD, gestisce una ricca offerta digitale che spazia dall’informazione (BR24) alla musica classica (BR-Klassik), passando per format alternativi e regionali come Puls e BR Heimat.
L’ente, finanziato in larga parte dal canone pubblico radio-tv, ha chiuso il 2021 con una perdita operativa consistente ed ha ricevuto nel 2022 un richiamo all’austerità dalla Corte dei Conti bavarese, che ne ha stimolato la riconversione infrastrutturale.
Ma anche in Sassonia, l’associazione Rundfunk Kombinat – che raggruppa le radio comunitarie Radio Blau, Radio T, ColoRadio e Radio Zett – valuta l’abbandono della FM per motivi analoghi, a fronte di costi non più sostenibili per il simulcasting.
Il passaggio al digitale, in questo caso, richiede nuove forme di finanziamento, con raccolte fondi mirate per sostenere la permanenza su DAB+.
Il dilemma tra ultrattività analogica ed esclusività digitale si fa così sempre più centrale, soprattutto per il destino delle radio pubbliche e non profit.
Dal 20/05/2025 switch-off FM/DAB+IP per Bayern BR in Baviera
Bayerischer Rundfunk, l’ente radiofonico pubblico locale in Baviera (il più esteso stato federale della Germania con 70541,57 km² ed il secondo per popolazione, con 13,08 mln di abitanti, con la capitale Monaco di Baviera, che con 1,5 mln è la terza città tedesca per residenti), che veicola i canali col brand Bayern BR, dismetterà il 20/05/2025 l’importante diffusore analogico FM di Passau (monte Kühberg, 711 metri slm) dichiaratamente “per motivi economici e per raggiungere una maggiore efficienza energetica nella trasmissione”.
Le emittenti che saranno ascoltabili solo in digitale nell’area servita dalla trasmittente di Passau
Dal sito di Passau le stazioni principali di Bayerischer Rundfunk (Bayern 1, Bayern 2, Bayern 3, BR-Klassik e BR24) saranno quindi diffuse esclusivamente via DAB+ e IP.
L’offerta digitale via etere complessiva ricevibile nell’area sarà grazie all’integrazione di nuovi programmi, di 50 stazioni.
Gli impianti FM dismessi
Le stazioni FM dismesse dal sito di Passau dal 20/05/2025 sono: 92,1 MHz (relativa a Bayern 1); 96,5 MHz (che diffonde Bayern 2); 94,4 MHz (Bayern 3); 100,9 MHz (BR-Klassik); 106,9 MHz (Klassik).
Come nel Schleswig-Holstein
La decisione segue quella del land Schleswig-Holstein (uno dei sedici stati tedeschi federati, geograficamente il più settentrionale), che due mesi fa aveva confermato il proprio piano di spegnimento delle trasmissioni FM, con un processo iniziato il 09/04/2025 per concludersi nel 2031 attraverso vari passaggi attentamente monitorati da altri stati (come la Gran Bretagna) che stanno valutando l’opportunità di dismettere la modulazione di frequenza dopo il (o intorno al) 2030.
Bayerischer Rundfunk (BR)
La Bayerischer Rundfunk (BR) è – dal 1948 – l’ente radiotelevisivo pubblico locale del Land tedesco della Baviera, affiliato alla rete federale ARD (Arbeitsgemeinschaft der öffentlich-rechtlichen Rundfunkanstalten der Bundesrepublik Deutschland), consorzio delle emittenti di radiodiffusione pubblica della Repubblica Federale Tedesca), principale gruppo radiotelevisivo pubblico in Germania.
Bayern: offerta via etere
Con sede principale a Monaco di Baviera, Bayerischer Rundfunk, il quarto gruppo più grande in Germania dopo WDR , SWR e NDR, veicola via etere (FM e DAB+) – oltre, naturalmente, in streaming – emittenti sotto il marchio Bayern BR. Le stazioni sono Bayern 1 (emittente tendenzialmente oldies con informazione regionale); Bayern 2 (generalista e culturale); Bayern 3 (musica pop e programmazione più orientata ai giovani); BR-Klassik (musica classica); BR24 (notiziari ogni 15 minuti). Infine, in onde medie (oltre che DAB+ e IP) è presente anche BR Schlager (musica e servizi orientati ad un’audience più matura).
Offerta digitale
Bayerischer Rundfunk (BR) offre anche un bouquet di radio digitale su DAB+ e IP composta da Puls (radio giovanile con propensione sulla musica alternativa); BR Heimat (musica della Baviera ed austriaca); BR24 live – BR24 (all news con copertura aggiuntiva su avvenimenti ed eventi pubblici); BR Verkehr (informazioni sulla viabilità);BR Schlager (musica popolare).
Finanziamento
La Bayerische Rundfunk, con un introito di quasi 1,2 miliardi di euro nel 2021, si finanzia per l’85% tramite canone, per il 13% da altre entrate (ad esempio provenienti da concessioni, royalties industriali, proventi da beni materiali e finanziari) e per il 3% da pubblicità. Il 60% del canone viene destinato alla programmazione televisiva, il 28% a quella radiofonica, l’8 viene investito nell’attrezzatura tecnologica ed il 4% nelle spese amministrative. L’ente impiega circa 3.400 dipendenti e 1.700 liberi professionisti.
Perdite
Nel rendiconto 2021 della Bayerischer Rundfunk si afferma: “Le spese nel 2021 sono ammontate a 1,216 miliardi di euro, pari a 66,8 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente. A causa del persistere di bassi tassi di interesse, nel 2021 si sono resi necessari ulteriori accantonamenti per obblighi pensionistici per un importo di 109,6 milioni di euro. Senza questo effetto straordinario, il risultato puramente operativo della Bayerischer Rundfunk è stato positivo”. Come la maggior parte delle altre istituzioni radiotelevisive pubbliche, anche le stazioni Bayern BR hanno registrano un saldo negativo da diversi anni, mediamente pari a 100 milioni di euro (complessivi).
La Corte dei conti bavarese invita Bayern BR all’austerità
Nel settembre 2022, la Corte suprema di controllo bavarese (ORH) – l’equivalente per land della nostra Corte dei Conti – si è pronunciata su diversi punti riguardanti la gestione della Bayerischer Rundfunk e l’utilizzo dei fondi provenienti dal canone radiotelevisivo. In particolare l’ORH ha invitato l’ente ad intensificare le misure di austerità, poiché, nonostante quelle introdotte, le riserve si sarebbero in gran parte esaurite entro il 2024. Di qui la decisione di intervenire anche attraverso lo spegnimento di diffusori analogici.
Rundfunk Kombinat
Ma a chi non bastassero le vicende di Bayern BR per rivedere la convinzione che il mondo radiofonico tedesco sia un’oasi di felicità, gioverà sapere, affrontando il problema sul versante esattamente opposto, che il Rundfunk Kombinat, un’associazione di piccole emittenti locali comunitarie in Sassonia – uno dei sedici Stati federati della Germania, con una superficie di 18400 km² e una popolazione di 4 milioni di abitanti -, sta valutando di abbandonare la FM per DAB+ e IP, considerata l’insostenibilità dei costi per il simulcasting.
Le 4 emittenti comunitarie probabili prossime rinunciatarie della FM
Le emittenti autorizzate con programmazione settimanale limitata (49 ore, normalmente dalle 18:00 fino alle 23:00 nei giorni feriali e nei fine settimana dalle 12:00 fino a mezzanotte) Radio Blau di Lipsia (diffusa su 99,2 MHz da Connewitz, 89,2 MHz da Reudnitz e 94,4 MHz da Stahmeln), Radio T di Chemnitz (102,7 MHz dalla città), ColoRadio di Dresda (98,4 e 99,3 MHz) e Radio Zett di Zittau (che in precedenza era una stazione commerciale convertitasi al non profit) – ciascuna autorizzata con una rete da 1 a 4 impianti FM nella classe di potenza da 50 watt a 1 kW ERP – stanno valutando sei sia opportuno approdare magari sul mux nazionale 12A, rinunciando alle emissioni analogiche in Sassonia (decimo Stato federato per superficie e sesto per popolazione).
Ovunque nel piccolo…
“Meglio rinunciare ad una diffusione limitata e costosa in FM a favore di una digitale molto più vasta territorialmente ma inferiore quanto a costi d’esercizio?
… o dappertutto anche se non (ancora) per tutti. Quale scelta?
Sebbene sulle singole aree la penetrazione del DAB sia inferiore a quella della FM, la distribuzione nazionale comporta un valore assoluto di audience più significativo…”, è la summa del dubbio secondo un osservatore locale contattato da NL.
Cosa significa fare radio non profit
D’altra parte, tali emittenti non puntano alla raccolta pubblicitaria, essendo per natura comunitarie. “Radio libera significa giornalismo indipendente, diversificato e senza pubblicità, fatto da e per la gente della Sassonia (e non solo). Diamo spazio a voci che altrimenti spesso non verrebbero ascoltate e trasmettiamo programmi che informano, intrattengono e sensibilizzano”, osservano le stazioni sulla pagina di Rundfunk Kombinat.
Ma anche il DAB+ costa
Tuttavia, anche essere veicolati in digitale costa, tanto che sul sito le emittenti avvertono: “Ora ci troviamo di fronte a una sfida importante: ci mancano i fondi necessari per continuare a gestire le nostre stazioni sulla piattaforma DAB+. Per garantire che la nostra programmazione rimanga disponibile ovunque, stiamo lanciando una campagna di raccolta fondi. Il nostro obiettivo: 700 persone che si impegnino a donare 5 euro al mese. Insieme, garantiremo il finanziamento della stazione e quindi il futuro della radio libera in Sassonia. Anche con una piccola donazione regolare entrerai a far parte della nostra comunità e contribuirai a preservare la diversità dei media indipendenti. Il tuo contributo garantisce più diversità, più democrazia e più cultura”.
Ideale il simulcasting. Ma insostenibile nel tempo
Insomma, dalla Svizzera alla Germania, passando per la Repubblica Ceca, il ritornello è lo stesso italiano: bella la multipiattaforma ed ideale il simulcasting. Ma, alla fine, non si può sostenerlo a lungo e quindi, prima o poi, giunge il momento di effettuare scelte definitive.