L’ex vicepresidente Al Gore (foto) non ha mai dato l’impressione di essersi abbattuto troppo per la perdita delle elezioni presidenziali statunitensi del 2000 (vinse, come è noto, Gorge W. Bush). E dopo essersi rilanciato in numerosi progetti a salvaguardia dell’ambiente, ha scelto di seguire un trend più moderno, sviluppando la sua televisione e rendendola una base solida per quella tipologia di comunicazione sociale ad ampio raggio, ormai di successo sul web come tra le emittenti satellitari. Così la sua Current Tv, dopo aver ricevuto un Emmy award – non di poco conto, anche se è risaputo che gli americani abbiano premi per tutto – come miglior media company indipendente, riesce a sbarcare, tra gli altri paesi, anche in Italia, con l’appoggio fondamentale di Sky Italia e di Mediaset, in particolare nella figura del giovane consulente Tommaso Tessarolo. La sede operativa italiana si troverà a Milano e sarà composta da un team di operatori di variegata professionalità: si va da montatori e redattori ad esperti di post-produzione, fino a considerare esperti e coordinatori di grandi community online, registi e broadcast engineering. L’obiettivo sarà quello di creare e trasmettere contenuti partecipativi e partecipati, sfruttando l’amatorialità degli internauti più interessanti ed appassionati (ai quali ogni produzione è pagata da un minimo di 200 ad un massimo di 1000 euro) e la professionalità di chi sa ritoccare e rendere ancora più accattivante del materiale dilettantistico. Considerata la prima rete la cui programmazione è in parte scelta e realizzata dai suoi spettatori, Current Tv raggiunge già 52 milioni di case infiltrandosi tendenzialmente in una fascia di pubblico tra i 18 e i 34 anni. Il modello al quale la tv di Gore si ispira, spiega il manager italiano di Current Tv Davide Scalenghe per ItaliaOggi, è l’acronimo Vc2, viewer created content, secondo il quale circa un terzo della programmazione è di norma proposta dagli utenti e consente a questi di veicolare piccoli documentari (in inglese, pods) di durata variabile da due a dieci minuti ognuno. Last but not least, a tirare le fila della Current in Italia troviamo Tommaso Tessarolo, il 35enne che nel 1996 fondò la internet company Xmedia, arrivando a fatturare circa 2 miliardi di lire nel 1999 e guadagnandosi per merito e intraprendenza la fiducia del gruppo del Biscione. (Marco Menoncello per NL)