Digitale terrestre, Dahlia Tv: nessun nuovo azionista per il gruppo con 21 milioni di rosso ma che confida in un roseo futuro

Nessun nuovo azionista per il gruppo Dahlia Tv. Rimangono solo gli svedesi di Airplus (91,5%) e Telecom Italia Media (8,5%), come confermato pochi giorni dall’a.d. Fabrizio Grassi.

Così, a meno di dieci giorni dalla chiusura del processo di accoglimento di eventuali nuovi investitori, Dahlia rimane con 21 milioni di euro di rosso nel 2009 e, nonostante le previsioni (solo due settimane fa si pensava che Unicredit o Urbano Cairo potessero diventare parte del gruppo), nessun nuovo investitore. Del resto non è facile essere disposti a giocare una partita che fin dall’inizio risulta molto complicata. Ed è vero anche che una start-up necessita di 3 o 4 anni per assestarsi, ma rimane il fatto che se nessuno, oltre ai due soci originari, è intervenuto economicamente significa che l’attuale scenario televisivo digitale offre (ancora) poca sicurezza e forse nessuna garanzia. Dahlia Tv però, pur avendo concluso un 2009 dove i ricavi per vendita di smart card e pacchetti (17,5 milioni) è risultato inferiore alle perdite, non si arrende e insiste in particolare sull’offerta sportiva: match in esclusiva di Sampdoria, Cagliari, Chievo, Cesena, Udinese, Lecce, Catania e Parma oltre a tutte le partite di serie B, il tutto coordinato giornalisticamente da Maurizio Biscardi e Massimo Caputi. Inoltre saranno trasmessi l’NFL (football americano), il rugby della Celtic League, la pallavolo femminile, il Nascar e la formula Indy. Tra i pacchetti risultano ancora i canali Explorer, Xtreme ed Extra, oltre all’offerta hard ed erotica che, diversamente da quanto si può pensare, non genera molto fatturato e, anzi, come spiegato dall’a.d. Grassi, sembra non essere più un vero e proprio business (probabilmente il mercato hard online funziona meglio). Quanto invece alla raccolta pubblicitaria, in mano a Cairo fin da febbraio dello scorso anno, si spera in un risultato migliore che arrivi almeno a sfiorare la quota di 3-5 milioni di euro, nella speranza di sanare quanto prima il rosso e poter ampliare, in modo competitivo, l’offerta televisiva. (M.M. per NL)

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