DTT, beauty contest per l’assegnazione del dividendo interno. Romani chiede a Consiglio Stato parere su tv extra UE ai fini bando

Il ministro per lo Sviluppo economico, Paolo Romani, ha chiesto al Consiglio di Stato un parere sulle caratteristiche che devono avere i partecipanti alla prossima asta per i multiplex di frequenze del digitale terrestre.

E quanto si legge in una nota del ministero scritta per rispondere alle perplessità sollevate sull’iniziativa del ministro da alcuni deputati che ci vedono una manovra contro Sky. Romani spiega di aver scritto al Consiglio di Stato per sapere se per partecipare all’asta, di cui sta mettendo a punto il bando, basta che un operatore extra Ue abbia residenza comunitaria oppure debba anche provenire da un Paese che riconosca la stessa possibilità di controllo societario nel settore televisivo a operatori esteri.  In merito a quanto affermato da alcuni esponenti dell’opposizione, spiega la nota, "si precisa che è stato presentato al Consiglio di Stato un quesito per sgombrare ogni possibile equivoco su come debba essere inteso il principio della reciprocità tra Stati e non fra piattaforme tecnologiche, con particolare riferimento, ovviamente, a quelli extra Ue". Romani spiega che "la necessità di verificare la sussistenza delle condizioni di reciprocità non riguarda dunque un soggetto di uno Stato in particolare, ma tutti i soggetti non appartenenti all’Unione Europea interessati a partecipare alla gara". La richiesta, ne deduce Romani, "è obbligatoria in previsione di un beauty contest di rilevanza internazionale in un settore vitale come quello dei media, che consentirà l’ingresso di nuovi soggetti in Italia". Si chiede, precisa Romani, "ad organi terzi e imparziali (il Consiglio di Stato ha interessato anche il ministero degli Esteri e l’Autorità) di interpretare la vigenza o meno di un principio generale stabilito nel comparto televisivo sin dalla Legge Maccanico – che per l’analogico prevedeva la reciprocità riferita al controllo societario – in aggiunta al principio di stabilimento per qualsiasi impresa stabilita nella spazio economico europeo".  Per il ministro la richiesta serve a "fare chiarezza, con una risposta sollecita e tempestiva, prima dell’avvio della gara, in modo da garantire tutti i futuri partecipanti già nella fase di predisposizione del bando che sarà comunque preventivamente inviato alla Commissione europea prima della sua emanazione". (Reuters)

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