Editoria, crisi pesante per Il Sole 24 ore: rosso di 45,8 mln nel bilancio 2012. Cdr: non è finito il tempo dei sacrifici , ma quello delle rinunce senza conseguenze per chi ha responsabilità di gestione sì

ll Comitato di redazione del Sole 24 Ore, a una prima valutazione dei dati di bilancio approvati ieri dal consiglio di amministrazione e riservandosi interventi più approfonditi in altre sedi – a cominciare dalla prossima assemblea degli azionisti – prende atto con fortissima preoccupazione dell’ennesimo rendiconto pesantemente negativo.

Pochi anni di gestione fallimentare hanno prodotto una voragine di 150 milioni, una situazione che rischia a brevissimo di vedere azzerata la cassa, avviare l’indebitamento, rendere impervia una credibile prospettiva di sviluppo. All’azionista di riferimento, al quale chiediamo con forza una presenza assidua in termini (almeno) di controllo e verifica dei piani e dei progetti avviati, devono essere chiare le responsabilità. Perché la redazione del quotidiano è ancora centro di competenze e professionalità indiscusse. Nel corso di questi ultimi tre anni i giornalisti hanno dovuto affrontare l’applicazione di due diversi ammortizzatori sociali, i prepensionamenti prima e i contratti di solidarietà (tuttora in corso) poi. Interventi accettati nella consapevolezza della gravità della crisi e nella speranza di poter intraprendere, anche così ma non solo così, ovviamente, un percorso di rilancio. Da poche settimane è stata poi avviata una profonda riorganizzazione di tempi e modi del lavoro redazionale per favorire un passaggio più accentuato a un modello informativo multimediale. Riorganizzazione che i giornalisti non solo hanno accettato, ma anche fortemente promosso e i cui buoni risultati in termini di diffusione di copie digitali sono stati da pochi giorni resi noti. Oggi, dopo avere constatato a tutta evidenza i risultati della disponibilità espressa, il Comitato di redazione sottolinea con forza che altre misure di aggressione a posti di lavoro o buste paghe non saranno accettate. Il tempo dei sacrifici può anche darsi non sia finito, quello delle rinunce senza conseguenze per chi porta le maggiori responsabilità di gestione sì. (Il CdR del Sole 24 Ore – in Il Sole 24 Ore, 16 marzo 2013, pagina 13)

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