Editoria, Ricky Levi: prossima settimana ddl in commissione alla Camera

Comincerà la prossima settimana, con ogni probabilità, l’esame in Commissione Cultura della Camera del Disegno di Legge di riforma dell’Editoria


da Franco Abruzzo.it

Roma, 17 ottobre 2007. Comincerà la prossima settimana, con ogni probabilità, l’esame in Commissione Cultura della Camera del Disegno di Legge di riforma dell’Editoria. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, Ricardo Franco Levi, nel corso del dibattito presso la sede della Fnsi sul volume di Beppe Lopez “La Casta dei Giornali”, edito da Rai-Eri e Stampa Alternativa. Levi ha auspicato “un percorso parlamentare sereno, dettato dall’attenzione ai contenuti della Legge più che ad altri aspetti”. Il sottosegretario si e’ detto comunque “fiducioso che in Parlamento ci possa essere attenzione autentica” per questa Legge di riforma. Siamo di fronte – ha aggiunto – ad una legislazione che si e’ andata accumulando nel tempo, inoltre l’intervento pubblico a sostegno dell’editoria ha assunto “dimensioni importanti”. Ed ancora siamo di fronte “ad una prepotente innovazione tecnologica che ha sconvolto il mondo dell’editoria molto piu’ di quanto avesse gia’ fatto il passaggio dal caldo al freddo nella carta stampata”. Tutto questo “ci ha indotto a pensare ad una straordinaria normativa di sistema che meritava di essere fatta dopo tantissimi anni e riprendendo anche i fili di cose fatte negli anni scorsi”.

E qui Levi ha detto di non avere “alcuna difficoltà a riconoscere al mio predecessore Paolo Bonaiuti i fatti importanti”. Ed oggi sul sito della Presidenza del Consiglio sono riportati tutti i dati sul finanziamento pubblico ai giornali, “non si puo’ avere piu’ trasparenza di questa”, ha sottolineato ancora. L’Italia in questo puo’ vantare un primato, “non esiste infatti altro Paese in Europa o nel mondo che abbia tale livello di trasparenza”. Ora – ha detto Levi – “ci siamo posti l’obiettivo di una legge di sistema che attiene al Governo, all’organizzazione del settore editoriale, e abbiamo avuto un anno di ascolto di tutte le categorie interessate, quindi non facciamo qualcosa senza aver recepito suggerimenti e indicazioni. Per questo mi auguro dunque che in Parlamento il percorso sia sereno, incentrato piu’ sui contenuti che su altro”. Il sottosegretario ha rilevato inoltre che oggi c’e’ il problema di conoscere, di sapere chi siano gli operatori dell’informazione: editori, stampatori, distributori, concessionari pubblicitari. L’obiettivo e’ arrivare a definire “una mappa del settore editoriale, conoscere le proprieta’ degli editori, i loro intrecci, da dove derivino e via dicendo”. Levi ha tenuto anche a dire che l’Italia non e’ un caso isolato in fatto di sostegno pubblico all’editoria, “c’e’ in tutto il mondo”. Il problema da affrontare e’ quello della trasparenza, e non a caso nella sede istituzionale della Presidenza del Consiglio che si occupa di editoria, “chiunque venga a bussare per avere soldi, al primo piano trova subito l’ufficio della Guardia di Finanza, proprio perche’ vogliamo sapere che fine facciano i soldi e a chi vadano”. (AGI)

Levi: “Non può essere la politica a governare il settore dell’editoria”.

Roma, 17 ottobre 2007. “Non può essere la politica a governare il settore dell’editoria, deve essere un’Autorità competente ma che sia sufficientemente lontana dalla politica, specie da quella che governa in quel momento”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, Ricardo Franco Levi, intervenendo oggi al dibattito presso la sede della Fnsi sul libro di Beppe Lopez “La casta dei giornali”. Levi ha parlato di esigenza di Authority indipendente e competente “vincolata a due principi basilari: garantire la libera concorrenza e il pluralismo”. Due principi “fondamentali in un Paese civile”. A giudizio di Levi, a questa Authority andra’ affidata la mappa del settore editoriale italiano, una volta che questa sara’ stata definita in base alla legge di riforma che il governo ha predisposto e che pero’ deve ancora affrontare il passaggio parlamentare. Una mappa che comprenda tutti gli attori del settore: editori, stampatori, distributori, concessionari di pubblicita’. L’Autorita’ potra’ e dovra’ vigilare, ma non per questo comunque – ha precisato Levi – non dovra’ rispondere al Parlamento. (AGI)

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