A sentir parlare Berlusconi jr sembrerebbe che non vi sia dubbio che il digitale terrestre sia la massima espressione della tecnologia televisiva. Così sembrerebbe naturale che ogni investimento debba andare in quella direzione e che lo Stato lì debba fornire il massimo supporto agli operatori. Sennonché, il principale sostenitore del DTT è anche colui che più sta puntando sulla diversificazione digitale. Prima con Tivù, un palese sforzo di insidiare il ricco presidio della tv digitale satellitare a pagamento. Poi con la Iptv, attraverso varie iniziative web resident, di cui, da ultimo, il recente accordo con Fastweb. La strategia del Biscione è quindi chiara: piantonare il digitale televisivo in ogni forma e direzione. Perché, checché se ne dica e legiferi, non è affatto detto che il futuro tv digitale sarà solo terrestre. Anzi.
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