Licenze WiMax blindate: è subito polemica

Perplessità in rete sulle norme varate dall’autorità. Secondo qualcuno è a rischio il futuro di questa tecnologia, con conseguenze rilevanti sul digital divide italiano


da Punto Informatico

Roma – A giudicare quanto si legge oggi in rete, la decisione dell’Autorità TLC sulle modalità di assegnazione delle licenze WiMax non ha convinto. Molte le opinioni critiche, che non risparmiano nessuno dei criteri stabiliti.
In un articolo de IlSole24Ore si sottolinea la difficoltà che eventuali nuovi operatori di livello regionale, desiderosi di entrare nell’affare, potrebbero incontrare nel contrastare colossi nazionali affermati. Ci si aspettava misure asimmetriche più coraggiose, che favorissero maggiormente i new comers nella assegnazione delle licenze: questi ultimi dovranno invece competere con soggetti già presenti e affermati a livello nazionale nel mondo delle TLC.

Ma sono soprattutto due le voci che spaventano gli osservatori: la logica delle aste a rilancio ed i non meglio definiti “criteri di idoneità tecnica e commerciale”. Sono entrambi fattori che potrebbero fornire un grosso vantaggio a operatori di maggiori dimensioni.

Nel primo caso, grazie alle maggiori disponibilità economiche, i grossi operatori potrebbero conquistare una facile vittoria in tutte le macroaree regionali descritte dal regolamento. Nel secondo per via dell’obbligo di copertura in 30 mesi, che potrebbe non essere così scontato per una piccola impresa, e in funzione di una logica di concorrenza che vedrà ovviamente favoriti gli organismi più grandi capaci di operare prezzi al dettaglio inferiori.

La possibilità di concorrere su tutta la superficie nazionale viene vista inoltre come un ottimo espediente per consentire agli attuali operatori di acquistare una licenza e decidere di “parcheggiarla”, per garantire i propri investimenti compiuti fino ad oggi nell’UMTS.

Infine, non è da sottovalutare il rischio che buona parte delle frequenze proposte siano ancora occupate o disturbate dai radar e altre apparecchiature militari, che da tempo avrebbero dovuto traslocare altrove.

Non si tratta certo di un inizio incoraggiante per il WiMax. C’è da augurarsi che il Ministero sappia raccogliere queste osservazioni, ed apportare eventuali modifiche al bando di gara il cui lancio è previsto per il mese di giugno.

Luca Annunziata

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