(Il Tempo.it) – La Regione su proposta del consigliere Adelmo Berardo mette ordine al settore. C’è certamente più ordine e una normativa più puntuale sull’inquinamento elettromagnetico. Che ha trovato nel Consiglio regionale ieri l’altro un luogo disponibile per verificare le possibilità migliorative del nuovo testo legislativo e per rendersi conto della proliferazione ormai selvaggia delle stazioni e antenne radio mobili. La modifica dell’art.2 della legge regionale 10 agosto 2006, n. 20 «Norme per la tutela della popolazione dall’inquinamento elettromagnetico generato da impianti di telecomunicazione e radiotelevisivi», proposta dal Consigliere Regionale Adelmo Berardo su impulso dall’Associazione Radioamatori Italiani e del locale Presidente Giovanni Ramacciati rappresenta un punto fermo nella nuova concezione della riprogrammazione delle reti e quindi del grado di inquinamento. Il testo mirta, tra l’altro, a risolvere una difficoltà applicativa della Legge stessa che imponeva un peso eccessivo a carico dei piccoli impianti utilizzati dai radioamatori. La nuova norma, che allinea il Molise alle principali Regioni italiane, esenta gli impianti con potenza non superiore a 20 W relativi ad apparecchiature di telecomunicazione utilizzate per fini di soccorso e gli impianti radioamatoriali di potenza non superiore a 7 W. La concessione prevista dal D.P.R. 5 agosto 1966 n. 1214: «Nuove norme sulle concessioni di impianto e di esercizio di stazioni di radioamatori». Soddisfatto, ovviamente, il relatore in Consiglio, il Presidente della Terza Commissione Adelmo Berardo, che ha precisato come la nuova norma garantisce comunque i cittadini. Infatti sarà l’Arpam deputata al controllo e perciò a contrastare il fenomeno legato alla eventuale concentrazione di piccole antenne che comunque potrebbero arrecare danni alla salute. La norma approvata con il voto favorevole della maggioranza e con l’astensione della minoranza, prevede un’analoga esenzione anche nei confronti dei soggetti che commercializzano tali impianti. Al.Cia.
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