Giornata di bufale, oggi, sulla stampa di tutto il mondo. Come da tradizione, il primo aprile porta con sé una serie d’interminabili falsi giornalistici che, oramai, fanno gridare allo scoop soltanto i più sprovveduti. Il più clamoroso, probabilmente, arriva dal Regno Unito e nientemeno che dall’autorevolissimo “The Guardian”. Il giornale di Manchester (con attuale sede a Londra, nonostante venga stampato in entrambe le città) è uscito oggi in edicola con la notizia-bomba dell’assunzione di madame Carla Bruni-Sarkozy (foto) come “ministro dello stile” nell’attuale esecutivo britannico guidato da Gordon Brown. Il primo ministro avrebbe, secondo il lungo articolo a firma “Avril de Poisson”, ovvero “pesce d’aprile” in lingua francese, ottenuto dall’ex modella italiana un sì per guidare un dicastero dello stile, dopo la recente apparizione a Buckingham Palace che ha tanto ben impressionato i regali inglesi e l’opinione pubblica d’oltremanica. “Buon gusto e i modi sofisticati del continente dovrebbero essere un diritto di nascita per tutti”, sono le parole attribuite dall’articolo a Brown, che avrebbe dovuto annunciare la decisione domani, in occasione dell’incontro all’Istituto Francese di South Kensington.
Non solo nel Regno Unito, però, la stampa si è lasciata andare a scherzi d’ogni tipo. Particolarmente attiva su questo fronte, oggi, la stampa russa, che ha sfornato bufale su tutti i fronti. La “Novi Izvestia” ne ha diffuse ben quattro, cominciando dall’invenzione di uno spray che rende le automobili invisibili all’autovelox, fino alla decisione di far partorire sulle note dell’inno nazionale, per farli nascere già da patrioti. Nel mezzo, la decisione della Duma di censurare i pesci d’aprile sulla stampa ed il clamoroso affare di Roman Abramovich che avrebbe acquistato nientemeno che l’Alaska, non prima d’aver ingaggiato una talpa gigante per scavare un tunnel sotto lo stretto di Bering. Anche la “Gazeta”, però, non è stata da meno: Condoleeza Rice si sarebbe candidata da indipendente nella corsa alla Casa Bianca, spiazzando tutti gli attuali candidati. E, per finire, l’invenzione di due bombe, una russa ed una statunitense, sperimentate sull’isola di Sakhalin, che provocherebbero irresistibili pulsioni omosessuali nei soldati avversari, spingendoli ad abbandonare le armi in nome dal famoso motto di Woodstock, “make love, not war”. (Giuseppe Colucci per NL)