Quiz a premi sotto accusa: diseducativi e illusori

Due milioni di euro è l’ammontare dei premi delle reti pubbliche e private. Su 144 ore di programmazione 11 ore sono dedicate ai concorsi. Ciò crea frustrazione nello spettatore e un’immagine falsa della vita reale


Tutti i giorni sfilano all’interno dei vari programmi delle nostre reti televisive nazionali opportunità di vincite milionarie attraverso concorsi a premi e quiz. L’interessante spunto arriva dall’articolo apparso sul Corriere della Sera, firmato da Chiara Maffioletti. Canale 5, da solo, mette in palio oltre un milione di euro al giorno. Raiuno più di 800 mila. Sembra si sia indetta una gara al quiz che offre di più e a quello che risulta più appetibile allo spettatore che da casa guarda e spera. Dalle 8 del mattino a mezzanotte le principali reti, su 144 ore di programmazione, dedicano oltre 11 ore a trasmissioni che promettono vincite stratosferiche in grado di cambiare la vita al fortunato concorrente. “Chi vuol esser milionario”, ad esempio, mette in palio ogni giorno 1 milione di euro; “Affari tuoi” gira sui 500 mila; Raffaella Carrà con “Carramba che fortuna” promette vincite fino a 750 mila euro. In totale risulta essere di due milioni di euro la posta messa in palio ogni giorno dalle reti Rai e Mediaset. Questo tipo di televisione illusoria, però, si rivela molto “pericolosa” e “diseducativa” secondo lo studio effettuato da Comunicazione Perbene, associazione per l’ecologia della comunicazione. Un gruppo di esperti fra psicologi, psicopedagogisti e sociologi ha analizzato i dati raccolti monitorando, dal 19 al 25 ottobre scorso, i palinsesti delle principali reti nazionali. Il continuo bombardamento di promesse lucrose messo in atto dalla tv potrebbe avere, secondo gli psicologi, un effetto pericolosissimo sugli spettatori. Il 58% degli intervistati, infatti, dichiara di considerare questi programmi diseducativi, colpevoli di creare frustrazione (39%), promuovendo falsi valori (56%) e dando un’immagine falsa della vita reale. Quelli più a rischio risultano essere gli adolescenti mentre il fattore più diseducativo si annida nella sproporzione capacità-vincita (62%). Rispetto al passato, dunque, l’eccessivo uso che oggi si fa del quiz milionario ha portato alla perdita dell’eccezionalità dell’evento. Lo spettatore dei giorni nostri, infatti, ha l’impressione che vincere sia cosa facile rimanendo deluso quando ciò non avviene. In tal modo si crea un divario nella percezione di ciò che è reale e ciò che, invece, è solo virtuale e apparente. Non c’è da stupirsi se persone come Carmela Giardina abbiano fatto dei concorsi a premi un lavoro a tempo pieno. La signora originaria di Canicattì, insieme alle tre figlie, non si perde un quiz o un concorso a premi. Ogni giorno con minuziosa costanza partecipa ad ogni sorta di concorso esistente. “Ho iniziato vent’anni fa con la tv, ma poi ho esteso il mio percorso a tutti gli altri tipi di concorso – spiega la signora Giardina – “Per vincere serve astuzia, costanza e un pizzico di fortuna. Per noi è come andare a scuola ogni giorno”. Non resta dunque che augurare a lei e ad altri potenziali concorrenti buona fortuna. Del resto, tentar non nuoce. (Sara Fabiani per NL)

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