Ad agosto 2025 è stata pubblicata la nomina della commissione del MIMIT per la valutazione delle domande di carrier DAB+ per Radio Vaticana a seguito dell’avvio di bando di giugno 2025. Tra vincoli tecnici stringenti, allettanti proposte economiche, ma anche responsabilità rilevanti, ricordiamo di cosa si tratta.
Sintesi
Con la nomina della Commissione di valutazione da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, avvenuta a luglio 2025 ma pubblicata ad agosto, è entrata nel vivo la gara per l’affidamento ventennale della capacità trasmissiva necessaria a veicolare i programmi di Radio Vaticana su uno dei tre multiplex nazionale DAB+.
Il bando, del valore massimo di 6,1 milioni di euro, impone requisiti rigorosi: bitrate minimo a 48 kbps, copertura pari ad almeno il 70% della popolazione, ridondanza tecnica, divieto di subappalto e responsabilità dirette per l’aggiudicatario.
Un impegno oneroso che, pur formalmente circoscritto alla diffusione di un servizio istituzionale e religioso, si configura come banco di prova per l’intero mercato radiofonico digitale italiano, destinato a incidere sulle regole e sulla sostenibilità economica delle future gare in ambito DAB+.
La Commissione per la decisione sul carrier di Radio Vaticana
Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, a fine luglio 2025 (ma con pubblicazione ad agosto), ha nominato la commissione che valuterà le offerte presentate per la gara sulla veicolazione in DAB+ di Radio Vaticana. In gioco una concessione ventennale con parametri tecnici stringenti, risorse pubbliche ridotte e responsabilità importanti per l’operatore aggiudicatario.
La procedura
La procedura di gara avviata a metà giugno dal MIMIT per garantire la diffusione dei programmi di Radio Vaticana su un multiplex DAB+ nazionale entra ufficialmente nella sua fase più delicata. Con la pubblicazione del decreto di nomina della Commissione di valutazione, avvenuta a luglio, si è dato infatti il via alla fase istruttoria che porterà all’individuazione dell’operatore incaricato di fornire capacità trasmissiva all’emittente vaticana per un periodo massimo di 19 anni.
Orizzonte temporale straordinariamente lungo
Un orizzonte temporale straordinariamente lungo, che rende questo affidamento non solo una questione tecnica legata alla diffusione di un servizio religioso e istituzionale, ma anche un tassello destinato a incidere sugli equilibri del mercato radiofonico digitale italiano.
Un bando ad alta intensità tecnica ed economica
L’avviso pubblicato il 16/06/2025 aveva già fissato condizioni di partenza molto dettagliate. Il futuro aggiudicatario dovrà garantire alla Santa Sede, a titolo gratuito (si surrogherà lo Stato nel pagamento), 36 unità di capacità trasmissiva (CU) su un multiplex DAB+ con copertura minima pari al 70% della popolazione nazionale (sono tre i mux assegnatari e quindi la scelta si riduce ad uno di essi).
48 kbps
Le specifiche tecniche parlano chiaro: bitrate minimo di 48 kbps, disponibilità di piattaforme ridondate per la consegna dei contenuti, sistema di tracciamento e controllo della qualità, tempi di intervento tecnico non superiori a 8 ore lavorative.
Obblighi stringenti
A ciò si aggiungono obblighi particolarmente vincolanti: divieto di subappalto, responsabilità civile e penale per eventuali danni, rispetto della normativa sulla tracciabilità dei flussi finanziari e delle disposizioni sulla protezione dei dati personali.
Valore dell’appalto
Il valore massimo dell’appalto è stato fissato in 6,116 milioni di euro, cifra che tiene conto dell’arco temporale ventennale e della rideterminazione delle risorse disponibili, passate dai 338.000 euro annui previsti inizialmente ai 321.000 euro stabiliti a partire dal 2026 con la legge di bilancio.
I rischi per l’aggiudicatario
Come detto, se per la Santa Sede l’operazione non comporta alcun costo, per lo Stato italiano e per l’operatore che risulterà vincente la partita è tutt’altro che leggera. Il MIMIT ha chiarito che il pagamento del corrispettivo annuo sarà subordinato alla certificazione dello Stato Vaticano circa il regolare svolgimento del servizio.
Margini di tolleranza ridotti
Ciò significa che l’operatore avrà ridotti margini di tolleranza: eventuali disservizi, ritardi o mancato rispetto delle specifiche tecniche potrebbero comportare il blocco dei pagamenti, oltre ad esposizioni sotto il profilo delle responsabilità legali.
Onerosità dell’impegno
Inoltre, l’assenza di possibilità di subappalto accentua ulteriormente l’onerosità dell’impegno. Tutti i costi di manutenzione, assistenza tecnica, adeguamento tecnologico e garanzia di continuità ricadranno direttamente sull’aggiudicatario, che dovrà essere in grado di garantire standard elevatissimi di affidabilità per un arco temporale quasi ventennale.
Un laboratorio per il mercato DAB+ italiano
Sebbene formalmente circoscritta alla diffusione dei programmi di Radio Vaticana, la gara rappresenta un banco di prova con implicazioni più ampie. I parametri fissati dal bando — dalle 36 CU alla copertura minima del 70%, fino alle ridondanze tecniche — costituiscono un benchmark che potrebbe influenzare le future gare o i rapporti contrattuali tra operatori di rete e fornitori di contenuti.
Test di sostenibilità economica
In un momento in cui il DAB+ in Italia sta vivendo una fase di consolidamento, con un progressivo aumento delle coperture e una crescente pressione competitiva tra operatori nazionali e locali, la procedura vaticana diventa anche un test di sostenibilità economica per un modello di lungo periodo.
Esempio paradigmatico
Non a caso, fonti vicine al comparto hanno riferito a NL che «la rigidità delle clausole e la durata dell’impegno rendono questa gara un esempio paradigmatico di come il legislatore intenda regolare la distribuzione della capacità trasmissiva digitale in futuro».
I prossimi passi
Ora la palla passa alla Commissione, che dovrà procedere con la valutazione delle domande e stilare la graduatoria. I criteri terranno conto della conformità tecnica alle specifiche, della sostenibilità economica e della capacità organizzativa degli operatori.
Definizione contrattuale
Una volta individuato il vincitore, si passerà alla stipula del contratto, che richiamerà lo schema allegato al disciplinare di gara e che vincolerà l’aggiudicatario al rispetto di tutti gli obblighi previsti. (G.M. per NL)