Radio. Ecco perché da metà giugno Google lascerà a piedi le radio sui suoi smart speaker

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NL, circa un anno fa, aveva anticipato la decisione Google di inibire le actions (i comandi che avviano la somministrazione dei contenuti attraverso gli smart speaker Google Home) da giugno 2023.
In quell’occasione avevamo ipotizzato alcune motivazioni rilevando come, tuttavia già da tempo, il mercato europeo dell’ascolto radiofonico via smart speaker si fosse progressivamente spostato sui dispositivi Amazon, la famiglia Echo governata dall’intelligenza artificiale Alexa.
Ora Google ha chiarito che la disabilitazione definitiva del servizio di Conversational Actions avverrà il 13 giugno 2023, motivando la decisione con la strategia di integrare sempre più Assistant (la IA di Google introdotta nel 2016) con Android.

App Actions with Android

Quattro anni fa, infatti, Google aveva rilasciato la funzionalità chiamata App Actions with Android, in base alla quale gli sviluppatori di app devono implementare le invocations, cioè i comandi vocali, piuttosto di generare ex novo l’architettura di sostegno del proprio assistente vocale e farlo interagire con l’ecosistema di Google.

Cosa succederà ai percorsi di sviluppo delle Actions non Conversational?

“I seguenti percorsi di sviluppo per Actions continueranno a esistere e non saranno interessati da questa disattivazione: Azioni app, Smart home, Azioni dai contenuti web, Azioni multimediali”, spiega Google.

No more action

Sottolineando che “se la tua action per smart home è stata creata come Conversational Action, è interessata dalla disabilitazione” e che “il nostro team per la smart home dovrebbe averti contattato in merito a un percorso di migrazione”.

Le radio sono d’interesse per Google?

Non è chiaro se le funzionalità per l’ascolto delle radio potranno essere traslate nella metodologia App Actions with Android o se dovremo abbandonare la prospettiva di fruirle via smart speaker Google. E’ probabile che la somministrazione di live streaming potrà essere ristabilita, ma con operazioni complicate che, nei fatti, dissuaderebbero dall’intento fornitori di contenuti e fruitori. (M.R. per NL)

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