Radio Padania si butta in Emilia

Abbandona le frequenze in altre zone d’Italia per investire in nuove miniere di voti.
 
Alle politiche dello scorso aprile la Lega Nord ha raddoppiato i propri voti nella tradizionale regione “rossa”. L’Emilia Romagna, regione tradizionalmente legata ai partiti di sinistra, ha fatto registrare nel corso delle ultime elezioni un impressionante svolta verso il partito del Carroccio. Ed è per questo motivo che, fiutato l’affare, quelli di Radio Padania hanno deciso d’investire anima e corpo nell’espansione del proprio network in queste zone, per cavalcare l’onda. In compenso, essendo Radio Padania un’emittente comunitaria, e per questo soggetta a particolari vincoli come quello di garantire un tetto massimo di 6 minuti di pubblicità per ora (ma, allo stesso tempo, in quanto emittente comunitaria, riceve maggiori fondi dallo Stato), non si può dire che navighi nell’oro. Ed è per questo motivo che per investire in Emilia-Romagna ha dovuto rinunciare a frequenze in altre zone d’Italia come Sassari, Alghero, Nuoro, Carbonia, Pistoia e Salerno. Ed è proprio dal comune campano che alla redazione di Radio Padania è arrivata una curiosa mail di protesta da parte di un ascoltatore affezionato, amareggiato per la cessione delle frequenze. “È il prezzo da pagare per un’emittente comunitaria con una limitata disponibilità economica che, da un lato ha diritto alle agevolazioni per l’editoria, dall’altro può trasmettere solo 6 minuti di pubblicità ogni ora”, si giustifica Cesare Bossetti, amministratore unico dell’emittente. Investire nel nuovo bacino elettorale dell’Emilia-Romagna, si diceva. Appena alcune settimane fa l’Antitrust ha dato la sua benedizione per questa “contestuale cessione” tra Monradio (controllata Mondadori cui fa capo R101) e l’emittente padana: quest’ultima si assicura un’antenna sul promontorio di San Luca (che presidia Bologna e provincia), in cambio di una decina di frequenze minori. “Coprire un’area importante come questa, che vale un milione di abitanti, fa parte del piano di allargamento in Emilia-Romagna dove già siamo presenti a Parma, Ferrara e Reggio”, dice ancora Bosotti. Un’espansione che cavalca l’onda elettorale. (G.M. per NL)

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