Radio Radicale: aiuto, ci vogliono chiudere!

Al lupo, al lupo! Radio Radicale lancia l’allarme: rischiamo di chiudere. In discussione (ancora una volta) vi è il rinnovo della convenzione tra lo Stato e l’emittente di Pannella, del valore di 10 milioni annui, per la trasmissione dei lavori parlamentari. Un’attività da molti anni duplicata da RAI GR Parlamento, la rete pubblica destinata malamente al medesimo servizio, che asserisce di riuscire a svolgere con solo 1 milione e 200mila euro anni (con 20 redattori assunti con contratto giornalistico). In realtà non è proprio così: innanzitutto perché la diffusione di GR Parlamento è un colabrodo; in secondo luogo perché, dove c’é, la qualità è spesso infima e in presenza di guasti non è raro che i trasmettitori rimangano spenti per giornate intere (a dimostrare l’interesse di RAI per la stazione). Piuttosto, c’è da chiedersi come mai, al tempo, il legislatore impose la costruzione da zero di una rete assolutamente inutile (perché il compito già lo svolgeva egregiamente Radio Radicale) con milioni di euro degli italiani spesi per acquistare dai privati frequenze spesso disastrate senza una strategia di pianificazione. A ciò, poi, è da aggiungere il fatto, assolutamente incomprensibile, che GR Parlamento ce l’abbiamo sul groppone da oltre dieci anni e per oltre dieci anni abbiamo continuato a sovvenzionare Radio Radicale. Comunque sia, sopravvivenza di Radio Radicale a parte, non si capisce perché, allo stato dell’evoluzione tecnica, la possibilità di seguire i "lavori parlamentari" non possa essere considerata soddisfatta attraverso la già presente diffusione video satellitare (che pure ha un costo a carico degli italiani), che ben potrebbe essere integrata da un servizio di videostreaming su Internet, tenuto conto che gli utenti, nella stragrande maggioranza dei casi, sono soggetti in grado di accedere senza problemi alle nuove tecnologie. E allora, se si vuol chiudere Radio Radicale, si rottami anche l’inutile GR Parlamento. Risparmieremo ulteriori 1,2 mln di euro/annui e i pessimi acquisti impiantistici effettuati (coi nostri soldi) potranno almeno servire ad implementare le reti principali della concessionaria pubblica, alleviando così i piagnistesi interferenziali della stessa avanti al MSE-Comunicazioni.

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi
Send Mail 2a1 - Radio Radicale: aiuto, ci vogliono chiudere!

 

ATTENZIONE! Il 14/12/2024 scade termine per iscrizione in lista SIG (Servizi di Interesse Generale) istituita da Agcom per rilevanza in elenchi dei device smart: [email protected]

Ricevi gratis la newsletter di NL!