Radio. Svizzera, DAB: Consiglio federale conferma spegnimento FM a fine 2026. Già deciso da 10 anni, proroga sarebbe dannosa per sistema

Consiglio federale

Il Consiglio federale svizzero ha respinto la richiesta di prorogare oltre il 31/12/2026 lo spegnimento delle frequenze FM anche per le radio private.
Dopo la dismissione da parte della radio pubblica SSR a fine 2024 delle frequenze analogiche, l’esecutivo conferma la road-map verso il DAB+/IP, nonostante le preoccupazioni economiche degli editori locali.
Il governo richiama i sostegni economici già concessi (84 milioni di franchi) e sottolinea che l’ascolto radiofonico è ormai prevalentemente digitale.
Secondo l’esecutivo elvetico, una nuova proroga sarebbe ingiustificata e contraria a principi di concorrenza ed uso efficiente dello spettro.

Sintesi

Il Consiglio federale elvetico, il 20/08/2025, si è espresso sfavorevolmente alla proroga dello spegnimento delle diffusioni in FM per le emittenti private, confermando la scadenza prevista del 31/12/2026.
La decisione contrasta con le richieste degli editori privati svizzeri, preoccupati per le perdite pubblicitarie, i licenziamenti e l’esodo di ascoltatori verso stazioni italiane e francesi.
Nel suo parere negativo, l’esecutivo ricorda che la migrazione al DAB+ era stata concordata da oltre un decennio e già sostenuta con 84 milioni di franchi in incentivi e campagne informative, ricordando che nel 2023 era già stata concessa un’ultima proroga biennale delle concessioni FM.
D’altra parte, secondo il governo, il mercato radiofonico svizzero è ormai ampiamente digitale ed un ulteriore rinvio danneggerebbe chi ha investito nella transizione, sottolineando come la quota di mercato delle radio estere resti stabile al 5%, ridimensionando i timori di concorrenza.
Inoltre le frequenze FM sono in mano agli stessi operatori dal 2008, sicché una nuova estensione richiederebbe una gara pubblica e modifiche regolamentari.
Sul piano della penetrazione della diffusione digitale radiofonica, il Consiglio federale fa notare come la SSR ha già spento la FM e molte auto sono equipaggiate con ricevitori digitali.
Per l’esecutivo, dunque, un’ulteriore proroga non sarebbe appropriata e la migrazione al DAB+ deve pertanto proseguire senza deviazioni.

L’intervento del Consiglio federale

Il Consiglio federale elvetico  – l’organo esecutivo del governo della Confederazione Svizzera (che come tale rappresenta la più alta autorità del paese) – si è espresso negativamente su una proroga dello spegnimento dei diffusori FM entro il 31/12/2026 anche da parte delle emittenti private (la radio pubblica, cioè le reti della SSR, sono esclusivamente ricevibili in tecnica digitale ormai dal 31/12/2024).

La richiesta

Ricordiamo che, come anticipato da Newslinet, il Consiglio federale era stato incaricato di valutare l’opportunità a rinviare la scadenza per lo spegnimento delle FM e di presentare nuove proposte per il passaggio al DAB+ che fossero economicamente sostenibili per le emittenti radiofoniche private.

Le motivazioni

Sulla pagina del Parlamento elvetico si può leggere la motivazione della richiesta di parere formulata al Consiglio federale, che riportiamo integralmente.

Le richieste dei privati

A conferma dei dubbi delle associazioni di radio private, lo spegnimento delle FM da parte della SSR alla fine del 2024 ha comportato per le radio pubbliche una perdita di circa un quarto degli ascoltatori.

Sostenibilità

Una tale riduzione può essere economicamente sopportabile/sostenibile per le emittenti radiofoniche il cui finanziamento si basa principalmente sul canone. Ben diversa è la situazione per le radio private, il cui finanziamento, attraverso gli introiti pubblicitari, dipende direttamente dal numero di ascoltatori.

Rischi del rispetto della road-map

Se l’attuale scadenza per il completo spegnimento delle FM prevista per fine 2026 verrà mantenuta, dobbiamo aspettarci ulteriori perdite di pubblicità, che porteranno inevitabilmente a licenziamenti e persino alla chiusura di emittenti private.

Ascolti migrati all’estero

Nella Svizzera latina, lo spegnimento delle FM da parte della SSR ha provocato un massiccio esodo di ascoltatori dal Ticino (8.000) verso le radio italiane e di ascoltatori dalla Svizzera romanda (50.000) verso le radio francesi. Anche se proporzionalmente meno marcato (80.000 ascoltatori) a causa della barriera linguistica tra il tedesco e i dialetti della Svizzera tedesca, questo fenomeno non ha risparmiato la parte germanofona del nostro Paese.

Rischio di consolidamento dell’ascolto delle emittenti straniere

In altre parole, il mantenimento del termine di fine 2026 implicherebbe un forte aumento di audience presso le stazioni radiofoniche straniere, mettendo a rischio la capacità della SSR di adempiere il suo mandato.

La comunicazione insufficiente

L’intensa campagna di comunicazione della SSR nell’autunno del 2024 non le ha impedito di perdere circa un quarto del suo pubblico. È quindi illusorio credere che una nuova campagna sia sufficiente a incoraggiare la popolazione in Svizzera, che ancora ascolta la radio via FM, a passare a un’altra tecnologia.

I vantaggi di una proroga

Al contrario, una proroga (ulteriore) del termine per lo spegnimento completo delle FM consentirebbe di garantire una transizione naturale del pubblico verso il DAB+ in tre situazioni di ricezione chiave: in auto (il numero di nuovi veicoli muniti di DAB+ aumenta ogni anno), nelle case dove i vecchi apparecchi devono essere sostituiti e in funzione del ritmo con cui le emittenti estere passano al DAB+.

Nessuna controindicazione per il simulcasting

Infine, non c’è motivo di impedire alle emittenti radiofoniche private di finanziare la doppia diffusione ancora per qualche anno.

Il parere

Il Consiglio federale si è così espresso con parere motivato del 20/08/2025.

La proroga dello switch-off di due anni c’era già stata…

“L’industria radiofonica ha già deciso oltre dieci anni fa di passare dalle FM al DAB+. Su richiesta del settore, la diffusione via FM avrebbe dovuto essere interrotta al più tardi entro fine 2024. La Confederazione ha accompagnato questo processo a livello legislativo e ha già stanziato circa 84 milioni di franchi per la promozione della tecnologia e una campagna informativa tesa a sensibilizzare il pubblico. È escluso un ulteriore sostegno finanziario.

… così come quella delle concessioni FM

Nel 2023, dando seguito alla richiesta di una parte del settore, il Consiglio federale ha deciso di prorogare per l’ultima volta di due anni le concessioni FM valide dal 2008. Questa proroga offre alle emittenti l’opportunità di completare con successo, applicando soluzioni individuali, il processo di migrazione dalla radio FM a quella digitale al più tardi entro la fine del 2026. La quota di mercato detenuta dalle emittenti radiofoniche estere non è aumentata significativamente a seguito dello spegnimento delle FM e rimane relativamente stabile (5%).

Il quadro degli operatori FM

La maggior parte delle radio che attualmente hanno ancora una concessione FM sono emittenti concessionarie finanziate in larga misura dal canone radiotelevisivo e di conseguenza dipendono meno dagli introiti pubblicitari. Salvo poche eccezioni, le restanti radio FM senza mandato di prestazioni appartengono tutte a un gruppo mediatico più grande.

Ascolto radiofonico svizzero ormai in gran parte digitale

L’ascolto della radio in Svizzera avviene oggi in gran parte in digitale, via DAB+ e Internet. Soprattutto per le radio che hanno investito in previsione dell’annunciato abbandono delle FM e diffondono ora esclusivamente via DAB+, è importante che la strada intrapresa sia perseguita con coerenza e che la Confederazione accompagni questo processo in veste di partner affidabile, fino allo spegnimento delle FM previsto nel 2026.

Prospettive consolidate

Anche le radio FM che hanno già abbandonato la propria attività, in seguito alla decisione del Consiglio federale, si sono affidate al fatto che la diffusione FM cesserà a fine 2026. La SSR ha già interrotto la sua diffusione FM. Numerosi veicoli sono quindi stati adeguatamente equipaggiati, il che torna a vantaggio anche delle radio private. Ora spetta a queste ultime accompagnare con misure adeguate il passaggio concordato al DAB+.

Ulteriore proroga non appropriata

Una nuova proroga delle concessioni in vigore dal 2008 non sarebbe appropriata, poiché queste sono detenute dagli stessi operatori dal 2008. In un tale caso, vista la scarsità di risorse frequenziali e in nome di una concorrenza leale, sarebbe necessario indire una gara pubblica per attribuire le frequenze. Bisognerebbe inoltre modificare l’ordinanza sull’utilizzazione dello spettro delle radiofrequenze”, conclude il parere del Consiglio federale. (E.G. per NL)

foto di Andrea Grassi

Questo sito utilizza cookie per gestire la navigazione, la personalizzazione di contenuti, per analizzare il traffico. Per ottenere maggiori informazioni sulle categorie di cookie, sulle finalità e sulle modalità di disattivazione degli stessi clicca qui. Con la chiusura del banner acconsenti all’utilizzo dei soli cookie tecnici. La scelta può essere modificata in qualsiasi momento.

Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookies. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi strumenti di tracciamento sono strettamente necessari per garantire il funzionamento e la fornitura del servizio che ci hai richiesto e, pertanto, non richiedono il tuo consenso.

Questi cookie sono impostati dal servizio recaptcha di Google per identificare i bot per proteggere il sito Web da attacchi di spam dannosi e per testare se il browser è in grado di ricevere cookies.
  • wordpress_test_cookie
  • wp_lang
  • PHPSESSID

Questi cookie memorizzano le scelte e le impostazioni decise dal visitatore in conformità al GDPR.
  • wordpress_gdpr_cookies_declined
  • wordpress_gdpr_cookies_allowed
  • wordpress_gdpr_allowed_services

Rifiuta tutti i Servizi
Accetta tutti i Servizi

Ricevi gratis la newsletter di NL!

SIT ONLINE abbonamento circolari Consultmedia su scadenze ordinarie e straordinarie settore radio-tv-editoria: [email protected]

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER