Rai, Adrai e Usigrai lanciano l’allarme sulla radio

(Velino) – ADRAI e Usigrai esprimono in una nota congiunta forte preoccupazione per le nuove, ipotizzate, modifiche organizzative che verrebbero effettuate, ancora una volta, al di fuori di un qualsivoglia progetto complessivo di riassetto dell’Azienda. Dopo due mesi dalle nomine non sono ancora chiare le competenze, le deleghe e le procure dei vicedirettori generali. Gli interim alla rete 2 e al tg2 sono l’occasione per riflettere e magari ridisegnare il profilo editoriale del secondo canale tv, ma finora si è sentito parlare solo di candidati alle due direzioni, spesso provenienti dall’esterno. Non è quindi pensabile proporre nuovi importanti interventi nella struttura aziendale in assenza di un piano strategico definito e di missioni editoriali chiare ed assegnate. Il tema più recente è quello della presunta separazione dei tre canali e testate radiofonici con un ritorno all’antico. L’operazione ipotizzata non potrebbe che comportare, inevitabilmente, aumenti di costi, dovuti alla moltiplicazione delle strutture e delle Testate, delle redazioni tematiche del Gr, delle posizioni di line, del personale tecnico e quant’altro. Sembra essere stata imboccata la direzione esattamente opposta a ciò che richiederebbe una politica di risparmi, nonché a quanto più volte dichiarato dai vertici in ordine al numero – ritenuto eccessivo – delle Direzioni e dei primi riporti. Al contrario, vi sarebbe bisogno di accorpamenti e riduzione di strutture, e, fatto davvero singolare, sono proprio i dirigenti e i giornalisti, che ne potrebbero beneficiare, a denunciare la proliferazione ingiustificata degli incarichi. Adrai e Usigrai, dunque, auspicano che quanto è stato ipotizzato in questi ultimi giorni non venga attuato ed invitano i Vertici aziendali ad un confronto con tutte le rappresentanze dei lavoratori sui temi aperti della riorganizzazione aziendale e della trattativa con Sky, ricordando che su quest’ultima questione c’è un impegno del Direttore Generale a tenerci informati. Certo, se così non fosse, sarebbe davvero difficile far capire ai nostri Associati la continua richiesta di sacrifici e la criticità del momento. ADRAI e Usigrai ribadiscono, infine, in vista di possibili nuove nomine, l’esigenza di valorizzare in via prioritaria le professionalità interne e di assegnare a ciascuna risorsa la posizione più idonea alla propria formazione professionale.

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