Rai Parlamento tra rinnovamento e campagna elettorale

Giuliana Del Bufalo, neo direttrice della testata, promuove iniziative editoriali e manda suggerimenti ai vertici parlamentari della Commissione di Vigilanza


La giornalista Giuliana Del Bufalo, da qualche mese direttrice di Rai Parlamento, non manca di far sentire la sua voce a campagna elettorale oramai aperta. Insediatasi a Saxa Rubra dopo la gestione di Clemente J. Mimum, ha da subito voluto far percepire lo spirito di rinnovamento della quale si è fatta promotrice. Un’importante conferma ed una novità nei palinsesti del servizio parlamentare dell’emittenza pubblica che interessa trasversalmente tutte e tre le reti pubbliche: si è a suo tempo riproposta la messa in onda dello storico appuntamento Settegiorni, settimanale di approfondimento politico-parlamentare e tribuna mattutina sui più importanti temi in discussione al Senato e alla Camera, arricchito di nuovi spazi dedicati ad inchieste e reportage su quei temi sociali che di volta in volta maggiormente interessano l’opinione pubblica (sabato in diretta alle 9.30 con replica domenicale dalle 06.00 su Rai Uno). Inoltre, è stata lanciata dall’autunno di quest’anno la rubrica Quello Che (Sabato 10.50, Rai Due), plasmata su inchieste, storie e testimonianze per raccontare l’attualità e gli scenari futuri “con un linguaggio chiaro e diretto”(cfr. www.raiparlamento.rai.it).
Questo il biglietto da visita della manager, ultimamente impegnata anche in commenti e considerazioni in merito alle regole relative alla c.d. par condicio, ritenendola un balzello che rende noiosa la trattazione di temi istituzionali, soprattutto in relazione alla particolarissima conformazione politica degli schieramenti in lizza per le prossime elezioni. Inoltre, nello specifico della tecnica di comunicazione politica, i vertici della testata hanno sollecitato una revisione dei regolamenti delle due Camere ai rispettivi presidenti, al fine di rivisitare la formula “question time” (interrogazione con cadenza settimanale in cui Deputati e Senatori rivolgono specifiche domande di chiarimento ai rappresentati del Governo presenti alla seduta), a loro dire attualmente configurato in modalità “incomprensibile e noiosa” (cfr. Italia Oggi, 14/02/2008, p. 29).
La querelle sulla comunicazione elettorale promossa dalla direttrice ha immediatamente acceso una polemica con i vertici istituzionali, suscitando la stizzita replica di un membro della Commissione di Vigilanza Rai, il sen. Esterino Montino (area PD-Ulivo), il quale ha ritenuto “singolare se non preoccupante” l’insofferenza per le regole poste a presidio del corretto svolgimento della campagna elettorale. Lo stesso parlamentare ha poi sottolineato che questo è tanto più grave se tali caustiche esternazioni provengono proprio dalla direttrice dei Servizi Parlamentari (cfr. www.politicamentecorretto.com, 14/02/2008), come se al titolare della direzione di un servizio pubblico debba contestualmente essere inibita la possibilità di manifestare le proprie incertezze su di una norma di legge, peraltro pertinente alla funzione svolta e ritenuta da molti commentatori iniqua e perfettibile. Posto che le regole debbano essere rispettate, sembra fisiologico di una democrazia che ognuno abbia la possibilità esprimere, rispettosamente, l’eventuale costruttivo disappunto sulle stesse. A maggior ragione, in questo caso, le perplessità della direttrice sono emerse anche in sede di predisposizione degli appositi regolamenti stilati dalla Commissione di Vigilanza: fino al prossimo 10 marzo vigerà un regime di semplice parità di trattamento a privilegio delle forze politiche maggiormente rappresentative (leggi, PdL e PD), successivamente si affiancherà il pieno vigore della tanto decantata equa distribuzione degli spazi televisivi e radiofonici del servizio pubblico, da qui in poi messi in eguale misura a disposizione delle varie coalizioni in campo per il 13 aprile (cfr. www.corriere.it, 20/02/2008).
Tralasciando la querelle politica, tecnicamente la gestione della neo direttrice di Rai Parlamento, tra tutti i rinnovamenti che ha proposto, ne ha ad oggi tralasciato uno particolarmente importante, su cui più volte da queste pagine si è insistito: la testata dispone di un sito internet – www.raiparlamento.rai.it – per niente rinnovato, afflitto dalle pecche di un ambiente virtuale scarno di contenuti: nei link riferiti alle rubriche di approfondimento offerte sulle reti della tv di Stato, si rinviene solo una sommaria esposizione delle inchieste affrontate e degli argomenti che saranno trattati nei cadenzati appuntamenti settimanali e questa, ci sia consentito, non è la visione del web utile che condividiamo. Una location virtuale così strutturata, ovvero non aggiornata con i contenuti dei reportage o delle inchieste pubblicati in differita, restituisce l’impressione di una gestione per niente attenta ad un ambiente sempre più frequentato e facilmente accessibile a tutti ovunque si trovino. Riteniamo che un servizio pubblico non possa dirsi veramente tale se non risulta perfettamente fruibile dalla potenzialmente indeterminata utenza di riferimento, per di più nel momento in cui tale audience ritiene di volersene servire. La disattenzione del management di Rai Parlamento a questa importante branca del marketing multimediale, non contribuisce certo a ridurre il gap che divide il cittadino dallo svolgimento della vita istituzionale del Paese, la Rai di questo dovrebbe tenere conto.
Concludendo con una provocazione, lo stuolo di vice direttori di cui la dottoressa Del Bufalo ha chiesto ed ottenuto la collaborazione (peraltro suscitando non poche polemiche all’indomani dell’inserimento nella nutrita squadra di Giorgio Giovanetti, vicedirettore delle relazioni istituzionali Rai con delega agli enti locali ed ex direttore editoriale della società produttrice di programmi televisivi Lux Vide S.p.A.- cfr. Italia Oggi, 13/02/2008, p. 29 -), a nostro parere, potrebbero e dovrebbero essere impiegati su di un progetto innovatore più audace ed incisivo di quello che abbiamo finora prefigurato. (Stefano Cionini per NL)

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