Le difficoltà della carta stampata e la questione del rinnovo del contratto giornalistico (bloccato da tre anni) non potevano mancare nella riflessione del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione della visita a «La Nazione». Nel corso della sua tappa fiorentina di ieri, infatti, il Capo dello Stato ha previsto un incontro con la redazione dello storico quotidiano, attualmente in network con altri due quotidiani del gruppo Poligrafici Editoriale («Il Resto del Carlino» di Bologna e «Il Giorno» di Milano), sotto l’acronimo QN, Quotidiano Nazionale. In una redazione affollata di giornalisti, Napolitano è stato ricevuto dal presidente della Poligrafici Editoriale, Marisa Monti Riffeser, dall’amministratore delegato, Andrea Riffeser Monti e dal direttore del quotidiano, Francesco Carrassi. Durante la visita, il Capo dello Stato si è così espresso riguardo al rinnovo del contratto dei giornalisti: «l’auspicio è che si possa presto superare la situazione di stallo che si è creata da qualche anno nelle relazioni contrattuali. Avevo auspicato una via d’uscita, e indipendentemente dal mio auspicio, a distanza di qualche tempo, mi sembra che si stia aprendo uno spiraglio. Mi auguro – ha proseguito il Presidente – che questo spiraglio diventi l’inizio di una fase positiva». Sulla questione, Napolitano ha anche ricevuto una lettera del comitato di redazione de La Nazione, nella quale si invocano «fiducia, serenità e prospettive alle migliaia di giovani e non più giovani precari». La visita di ieri è stata anche un’occasione per ricordare con ironia sia la fondazione del quotidiano, sia il primo e personale incontro con esso: «nonostante la mia ragguardevole età – ha scherzato Napolitano – non ho conosciuto «La Nazione» 149 anni fa, ma l’ho conosciuta in tempi più recenti, quando da giovane parlamentare incontravo Enrico Mattei nel Transatlantico di Montecitorio […]. É stato uno dei più grandi commentatori politici, un osservatore molto acuto». Oltre a Mattei, il Presidente della Repubblica ha voluto ricordare anche Giovanni Spadolini, personaggio al quale ha dichiarato di essere stato particolarmente legato, in un biennio drammatico, il cui lavoro è stato contraddistinto da una grande amicizia e da un significativo spirito di solidarietà. (Mara Clemente per NL)