Storia della Radiotelevisione italiana. Da Tele Carrara Autonoma via cavo a Tele Toscana Nord lungo 36 anni

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Tra le emittenti pionieristiche locali targate 1974 si distinse, per la capacità di innovare e sperimentare, Tele Carrara Autonoma via cavo.

TCA naque nell’ottobre di tale anno, in un angusto attico di un vecchio palazzo ubicato al numero 15 di piazza Matteotti a Carrara (Ms), grazie a un gruppo di trenta soci, guidati da Paolo Tambini, che sborsarono duecentomila lire a testa per dare inizio all’impresa. La prima trasmissione diffusa fu, secondo il più classico cliché, il monoscopio, il tondo, geometrico che avrebbe dovuto essere l’indicatore dello stato e della qualità del segnale televisivo, ma non nel caso di specie, visto che era realizzato con alcuni ritagli di cartone bianco, nero e grigio, incollati l’uno sull’altro e ripresi con una telecamera portatile (l’unica di cui disponeva la neonata tv). Sul piano operativo, i pionieri uscirono dal circuito chiuso attraverso la finestra della casa, per mezzo di un cavo d’antenna che scorreva lungo la facciata. Il lungo filo raggiungeva quindi il bar Europa, locale di sfogo ubicato nello stesso immobile, ma al piano terra. Lì i gestori del caffè avevano predisposto un grande televisore, collegato 24 ore su 24 con gli studi del piano di sopra. L’audience media delle prime giornate di trasmissione era quindi costituita dai titolari e dai clienti del bar di una delle più centrali piazze della città apuana. Tele%20Toscana%20Nord%20collaboratori - Storia della Radiotelevisione italiana. Da Tele Carrara Autonoma via cavo a Tele Toscana Nord lungo 36 anniE se alcuni avventori erano incuriositi ed incoraggiavano lo sviluppo dell’iniziativa, altri definivano visionari i pirati, non sapendo che, nel giro di qualche mese, quello proposto sarebbe diventato uno dei primi ed organici tentativi di televisione privata locale. Gli stessi esperimenti sarebbero infatti stati condotti, in quegli stessi mesi, con successo variabile, in tutta Italia e ripetuti, secondo un modello analogo, centinaia di volte in ogni angolo del paese, rappresentando un punto di partenza verso la rottura del monopolio pubblico nella trasmissione e nell’informazione televisiva. Del resto, nello stesso 1974,  due pronunce della Corte Costituzionale avrebbero creato lo spazio giuridico per la televisione privata in Italia, legittimando la ripetizione dei programmi esteri nel nostro paese (sentenza n. 225, del 10 luglio 1974) e l’esercizio degli impianti via cavo (provvedimento n. 226, sempre del 10 luglio 1974), mentre due anni dopo anche l’ultimo baluardo dell’esclusiva RAI nelle trasmissioni radio-tv, quello via etere, sarebbe stato demolito dalla stessa Consulta con la fondamentale sentenza n. 202 del 28 luglio 1976. Dopo essere riusciti a mandare in onda il monoscopio, complici le elezioni amministrative del 1975, Tele Carrara Autonoma realizzò la prima maratona elettorale della storia della televisione privata italiana: pochi minuti seguiti da circa 20 persone (dal solito televisore del bar). L’eufemistica denominazione “via cavo” (essendo l’unico utente il bar Europa) sarebbe stata successivamente abbandonata a favore delle trasmissioni via etere attraverso un primo apparecchio assai rudimentale (un centralino d’antenna modificato) con una potenza di circa 0.3 W, che però era sufficiente ad arrivare a Santa Lucia, una zona sulle colline sopra Carrara da dove poi sarebbero partite le trasmissioni con un relay più potente in grado di raggiungere almeno il cinquanta per cento dei carraresi. Come detto, nel 1975 le trasmissioni televisive via etere erano però ancora proibite, anche se le sperimentazioni senza fili cominciavano a fiorire dovunque e, in particolare, si faceva un gran parlare di Tele Libera Firenze di Mauro Ballini, di TVL Livorno di Paolo Romani (attuale viceministro del MSE con delega alle Comunicazioni) e Tele Regione di Mauro Montagni. Un gruppo di operatori unito dalla convinzione condivisa che se l’illegalità veniale fosse stata generalizzata, sarebbe stato piùTele20Toscana20Nord1 1 - Storia della Radiotelevisione italiana. Da Tele Carrara Autonoma via cavo a Tele Toscana Nord lungo 36 anni facile difendersi davanti all’autorità che inevitabilmente sarebbe intervenuta all’avvio dei programmi stabili via tere. I corsari televisivi pattuirono così una data comune d’esordio delle trasmissioni ufficiali via etere. Il “patto d’onore” non fu però rispettato da tutti: la TVL del caparbio Romani voleva a tutti i costi la primogenitura dell’emittenza privata toscana e perciò partì con un giorno d’anticipo sulle altre, il 22 settembre, anche se i tre partner se ne sarebbero accorti solo tempo dopo (il bacino d’utenza delle quattro tv libere era troppo limitato per permettere un controllo reciproco). Il debutto a quattro non impedì però di ricevere denunce nominative e conseguenti procedimenti penali (che si conclusero, dopo molto tempo, con condanne a pagare ammende di centomila lire). Per quel che attiene a Tele Carrara Autonoma, la prima trasmissione via etere andò in onda il 23 settembre 1975 alle ore 20.30 sui canali 37 e 41 UHF. Quel giorno pioveva a dirotto e la cosa, per la neonata televisione, aveva la sua importanza, perché il soffitto dell’attico di piazza Matteotti faceva acqua in vari punti (il Videogiornale, programma di apertura fu realizzato con tecnici e cameraman cogli ombrelli aperti). Le prime persone in video furono Roberto Gasperotti (oggi responsabile tecnico dell’immagine del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi) e la giornalista Lia Ferrari. Dopo il telegiornale, composto solo di notizie e rigorosamente senza servizi filmati, andò in onda una trasmissione di curiosità locali e le prime due pubblicità. Per i giorni a seguire, il palinsesto fu limitato a poche ore della giornata e composto da rubriche e spettacoli di varietà registrati in studio o in locali della zona per correggere immancabili errori di ripresa o di montaggio. Entrato nella compagine societaria Fausto Chericoni, la tv fece il salto di qualità: nuova sede in una palazzina di viale XX Settembre (vicino allo stadio), nuovi programmi, nuovi collaboratori. Prese per l’occasione il nome Tele Toscana Nord, aprendo alle televendite, alle telefonate in diretta, alle prime sinergie con altre tv e al colore, con alcuni mesi di anticipo rispetto alla Rai. TTN trasmetteva anche sui canali UHF 42, 45 e 51 e, per mezzo della ripetizione da parte di Tele Montecatini Pistoia e Tele Radio Serchio Lucca (in breve annesse alla rete), sconfinava in Emilia Romagna e in alcune zone dell’Appennino Reggiano (Ligonchio, Collagna, Reggio Emilia); nella Liguria orientale (provincia di La Spezia) e nella Sardegna settentrionale. Nel momento del massimo splendore ben cinque redazioni (Carrara, Massa, Viareggio, Pisa e Livorno) annoveravano 48 collaboratori, più o meno la quantità di personale necessaria oggi per realizzare un notiziario nazionale. TTN%20Tele%20Toscana%20Nord - Storia della Radiotelevisione italiana. Da Tele Carrara Autonoma via cavo a Tele Toscana Nord lungo 36 anniPer anni la tv realizzò un giornale informativo sui propri programmi (TTN Program) e fu titolare di una, omonima, stazione radiofonica. TTN realizzava collegamenti in diretta anche nazionali (Carnevale di Viareggio) e pare che Corrado e la RAI studiassero con attenzione la trasmissione di Tambini "La tremarella", una sorta di corrida provinciale di "dilettanti allo sbaraglio". Le leggende settoriali vogliono addirittura TTN come la tv che avrebbe trasmesso in anteprima nazionale un film della serie "007". Nel corso degli anni ’80 i momenti di gloria lasciarono però il posto alla dura realtà costituita dal confronto con ingenti spese di gestione che soffocavano la società editrice. In breve, per far fronte ai costi, il palinsesto divenne meno ricco e variegato, le autoproduzioni lasciarono il posto a film e telefilm senza infamia e senza lode. Finché, nel 1987, la tv fu acquistata dall’editore concorrente Piero Barbagli e dopo un’iniziale impennata di un palinsesto importante nel corso dei primi anni ’90 fu inglobata in Canale 3 Siena. L’avventura di TTN sembrò quindi definitamente terminata, quanto, a sorpresa, nel dicembre 2008, lo storico marchio tornò in video. L’operazione fu realizzata grazie alla sinergia di tre diversi soggetti: il gruppo di Piero Barbagli e le società Teleapuana, gestita dalla famiglia Ferri, e TTNCom, fondata dal presidente Massimo Binelli e dal giornalista Simone Caffaz, che della rete sarebbe divenuto il direttore responsabile. Il segnale della nuova TTN oggi copre le province di Massa Carrara e di La Spezia, mentre il telegiornale e le principali trasmissioni vanno in onda via satellite su Toscana Channel (canale 843 di Sky). Infine, poche settimane fa, esattamente il 21 aprile 2010, dopo 31 anni, il gradito ritorno di Paolo Tambini, che ha presentato "Non è la tremarella" (parafrasando il titolo della sua storica trasmissione d’esordio), ha definitivamente celebrato la resurrezione di TTN. (R.R. per NL) 
 

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