Storia della Radiotelevisione italiana. Le radio di destra tra la seconda metà degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80

Sono state circa un centinaio le radio vicine alla destra tra il 1975 ed il 1980. Distribuite su tutto il territorio nazionale, pur in maniera disomogenea, si potevano identificare come una sintesi di radio politica, di partito e comunitaria.

Tra le emittenti più note della schiera c’erano Radio University a Milano (la cui esperienza è già stata sviluppata in un nostro precedente servizio), Radio Europa Sud a Como, Radio In a Perugia, Radio Mantakas a Fermo (che si unì a Radio Lem di Ostra Vetere, assumendo la denominazione di Radio Mantakas Europa), Radio Conero ad Ancona, Radio Odissea a Napoli; Radio Excalibur a Bologna; Radio Alternativa a Roma, Radio Occidente a Palermo. Le radio che s’ispiravano al Movimento Sociale Italiano, oltre che a fungere da cassa di risonanza del partito, trasmettevano informazione e dibattiti a ciclo continuo inframmezzati da musica rock, ponendosi quale contraltare delle imperanti radio della sinistra. E proprio per resistere all’accerchiamento delle più organizzate e numerose stazioni d’ispirazione comunista, agli inizi degli anni ’80, all’indomani di un convegno svoltosi a Roma grazie al quindicinale di Pino Rauti "Linea", le radio di destra tentarono la strada del network, ponendo le basi per la creazione di un centro di produzione radiofonico comune e di un gruppo di coordinamento per la distribuzione dei programmi realizzati in forma centralizzata. Il progetto, tuttavia, non andò oltre il mero intento, visto che molte stazioni chiusero di lì a poco i battenti per motivi finanziari, di disaffezione dei fondatori oppure si trasformarono gradualmente in radio commerciali. Ma se le emittenti della prima ora chiudevano, altre stazioni dalla medesima matrice si affacciavano nell’etere. E’ questo il caso  di Radio Delta 1 di Massa, creata nel 1981 da Stefano Benedetti, Bruno Quieti, Andrea Guidi e Giuseppe Poggi. Si trattava di un’emittente autofinanziata e caratterizzata da trasmissione di messaggi e contenuti politico-ideologici particolarmente spinti, tanto che appena un anno dopo fu chiusa su prescrizione del dirigente regionale Marco Cellai, a sua volta invitato in tal senso dal segretario nazionale del MSI Giorgio Almirante, che già aveva esulso dal partito i responsabili della radio per aver diffuso proclami e dibattiti contro la pena di morte in un momento in cui la forza politica centrale stava promuovendo una campagna nazionale a favore. (R.R. per NL)

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