Tv, a causa della raccolta pubblicitaria in discesa il fatturato del comparto sotto i 10 mld. Sky sorpassa ancora RAI. Crolla Mediaset

I ricavi televisivi italiani, nel loro complesso, scendono a 9,4 miliardi, con una flessione che nel 2012 è stata del 7,4%. Ela colpa è soprattutto della raccolta pubblicitaria, ridottasi del 16% nel 2012. Lo evidenzia l’analisi sui bilanci di Mediaset, Rai, Sky Italia e Ti Media, curata da R&S-Mediobanca. 

La più penalizzata tra le aziende tv italiane nel 2012 è stata Mediaset, che ha perso il 12,5% del fatturato (collocandosi a 3.683 milioni, dato comprensivo delle attività spagnole). La sofferenza è determinata dalla maggior dipendenza dalle entrate pubblicitarie (a differenza di Sky che attinge dai ricavi pay tv e RAI che gode dei benefici del canone), che pesano per i due terzi del totale e che lo scorso anno sono calate del 16,5% a 2.755 milioni. I soli ricavi pubblicitari italiani sono passati da 2.360,2 milioni nel 2011 (71,5% della raccolta totale Mediaset) a 1.985,3 milioni nel 2012 (72%), con un calo del 15,9%. La Rai, i cui ricavi sono diminuiti del 7,6% a 2.677 milioni, ha patito una decrescita superiore (-22,8% a 745 milioni), ma ha aumentato gli introiti da canone, saliti del 2,4% a 1.729 milioni. Situazione in controtendenza a Sky, che, per ricavi, è tornata a superare la Rai con 2.813 milioni (+0,3%), addirittura aumentando le entrate pubblicitarie dell’11,1% e collocandosi a 291 milioni. Ovviamente la principale fonte di ricavi per la sat tv restano gli abbonamenti che sono più o meno stabili (+0,7%) a 2.379 milioni. Telecom Italia Media, infine – le tv erano unite a Ti media Broadcasting nel 2012 – riesce a contenere il calo pubblicitario, per quanto riguarda La7, all’1,7% con 119 milioni. I ricavi totali risultano comunque in calo del 6,4% a 221 milioni. Il Sole 24 Ore fornisce una visuale in retrospettiva, nel periodo 2008-2012, a mente del quale "la Rai ha registrato una caduta dei ricavi del 14,7% superiore a quella di Mediaset (-12,3%), nonostante gli introti da canone siano aumentati del 7,9%. In particolare, la caduta della raccolta pubblicitaria di via Mazzini è stata quasi doppia rispetto a Mediaset (-37,3% contro -18,7%). Nel periodo, invece, il gruppo della famiglia Berlusconi ha sviluppato i ricavi da pay per view che sono passati dai 199 milioni del 2008 a 521 milioni nel 2012. I ricavi pubblicitari di Sky nei quattro anni considerati sono cresciuti del 32,3%, mentre gli abbonamenti sono saliti dell’8,1%. Quanto ai risultati economici, nel periodo 2008-2012 la Rai ha cumulato perdite per 408 milioni, meno però di Ti media che complessivamente nel quinquennio ha perso 546 milioni. Per contro Mediaset ha totalizzato invece utili per oltre un miliardo e Sky per 802 milioni. Molto generoso il Biscione che ha scaccato più cedole – per 1.193 milioni – degli utili netti realizzati, mentre Sky Italia ha pagato dividendi per 630 milioni. L’ultima cedola staccata dall’emittente pubblica fa invece riferimento ai conti 2004, quella di Ti media all’anno successivo. Per Roi (rendimento del capitale investito) meglio comunque Sky, con una media che nel periodo si è mantenuta intorno al 20%, di Mediaset col 12,7%. Le perdite accumulate hanno eroso il patrimonio netto della Rai, sceso dai 694 milioni di fine 2008 ai 291 milioni del 2012 (-58%), mentre sono cresciuti specularmente i debiti finanziari da 12 a 377 milioni. Anche Mediaset, per perdite, ha registrato una riduzione dei mezzi propri, limitata però al 14,5%, mentre Sky Italia ha alleggerito la dotazione patrimoniale del 24,6% ma per effetto di distribuzione di riserve. Azzerato dal rosso invece il capitale netto di Ti media, passato da 176 milioni a -37 milioni. Nel 2012 il rapporto mezzi propri/debiti finanziari per la Rai è pari a 0,8 (era 3,7 volte nel 2009), per Mediaset 1,5 e per Sky Italia 6,4 volte". (E.G. per NL)
 

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