“Dobbiamo cercare di fare una tv che nel suo guardare il mondo con gli occhi di chi crede, lo racconti in modo che anche chi non crede possa trovare interessante” ha affermato il neodirettore editoriale Paolo Ruffini.
Quest’anno i vertici della Cei (Comitato Episcopale Italiano) hanno voluto dare un nuovo taglio all’emittente religiosa, nominando tre nuovi direttori e soprattutto portando avanti l’obiettivo di raccontare la Chiesa che fa. “I programmi cambieranno tutti o quasi. Però la tv è fatta di fasce orarie e pubblici affezionati, non butteremo a mare tutto quel che siamo. Tv2000 è la tv dei vescovi, o meglio della Chiesa”, si corregge Ruffini. Accanto alla rivoluzione dei palinsesti, a partire da inizio anno, l’emittente ha assistito anche a grandi stravolgimenti del personale: a febbraio si è dimesso il direttore di rete Dino Boffo, sostituito temporaneamente da Monsignor Francesco Ceriotti e poi a maggio da Ruffini. In contemporanea con quest’ultimo è entrato anche il nuovo direttore del tg Lucio Brunelli, a lungo vaticanista del Tg2 e conoscenza di papa Francesco. Poi a giugno è stata la volta dell’ingresso del d.g. di Rete Blu, la società a cui fa capo Tv2000, Lorenzo Serra. Le new entries sono state esortate dal segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, a fare dei media “un simbolo della Chiesa. Piuttosto che solo convegni e celebrazioni , dovrebbero trovare spazio storie ed esperienze piccole e grandi, quella vita quotidiana in cui la Chiesa è sempre presente. Anche il pontefice dovrebbe avere un trattamento più giornalistico, specie negli editoriali che dovrebbero sforzarsi di dare il senso, piuttosto che di dire ‘Viva il papa, quanto è bravo il papa”. E questo pare essere il nuovo taglio che il direttore editoriale ha intenzione di assegnare a Tv2000: programmi che parlano dei fatti e dei problemi della vita, trovando ad essi soluzioni concrete. Questo non significa che gli spazi squisitamente religiosi, quali quelli della messa mattutina o del rosario, verranno aboliti, ma essi saranno integrati e legati a filo doppio con gli altri “come accade nella vita, si prega poi si lavora” ha fatto sapere Ruffini. Ricordiamo ai nostri lettori che Tv2000 (LCN 28, canale 142 di Sky) non ha un’ottica completamente pubblica, ma nemmeno totalmente privata, traendo dalla pubblicità 1-1,5 mln di euro, contro i 30 mln che arrivano dalla Cei. Il direttore generale Serra ha parlato, come riporta un articolo di martedì 7 ottobre apparso su ItaliaOggi, della possibilità di incrementare la raccolta pubblicitaria futura grazie alle nuove strategie all’interno della programmazione, nonché all’esplorazione di nuove fonti di ricavi “penso che programmi che raccontano la vita quotidiana e religiosa possano avere spazio per essere utilizzati da altre emittenti. Ma anche con i grandi gruppi che si riconoscono in determinati valori si può collaborare in maniera diversa, dalle coproduzioni alle sponsorizzazioni. Senza contare che Tv2000 fa parte di una realtà ampia, Corallo, a cui aderiscono 150/180 emittenti tv locali legate in qualche modo a realtà cattoliche. Possiamo rafforzare la collaborazione che già c’è e arrivare a una sorta di rete-syndacation”. (V.R. per NL)