Approvato all’unanimità il nuovo testo sulla tutela del diritto d’autore. Calabrò: “sintesi efficace tra tutela della libertà della rete e titolarità dei contenuti”

Il Consiglio dell’Agcom, presieduto da Corrado Calabrò, al termine di un’approfondita analisi che si è avvalsa anche dell’indagine conoscitiva “Il diritto d’autore sulle reti di comunicazione elettronica”, ha deciso all’unanimità di porre a consultazione pubblica un pacchetto di iniziative concernenti l’esercizio delle competenze in materia di tutela del diritto d’autore, anche alla luce di quelle che la legge assegna all’Autorità.

Le misure poste a consultazione pubblica – che avrà la durata di 60 giorni – si caratterizzano per un approccio innovativo che da un lato punta a promuovere misure per favorire l’offerta legale di contenuti accessibili ai cittadini, dall’altro prevede azioni di contrasto per la rapida eliminazione dalla rete dei contenuti inseriti in violazione del copyright. Il tutto, nel rispetto del diritto alla privacy e alla libertà di espressione nonché tenendo conto del quadro tecnologico. In questa linea, tra le iniziative proposte, figurano innanzitutto una serie di azioni positive per favorire la diffusione di una cultura del diritto d’autore. In particolare queste riguardano: 1) promozione di un’ampia offerta legale di contenuti audiovisivi sul mercato; 2) rimozione delle barriere allo sviluppo di un’offerta legale, favorendo l’accesso ai contenuti premium, l’interoperabilità tra le piattaforme trasmissive e un accorciamento delle “finestre di distribuzione”; 3) attività informativa di educazione alla legalità intesa a rendere agli utenti, in particolar modo i più giovani, maggiormente consapevoli dei rischi generati dalla pirateria; 4) promozione dell’approccio relativo alla diffusione di licenze collettive estese anche in termini di soluzioni che favoriscano economicità e facilità di pagamento da parte dell’utente; 5) sicurezza delle modalità di pagamento (incluse le forme di m-payment); 6) promozione delle forme sperimentali di consumo legale. A queste azioni si affiancano provvedimenti a tutela del diritto d’autore che si ispirano a best practices internazionali come quelle del Notice and take down (Usa), che riguardano il gestore del sito e non il singolo utente. In quest’ottica, l’Agcom si pone come “garante” del corretto funzionamento di un sistema che prevede: 1) richiesta di rimozione dei contenuti al gestore del sito o al fornitore del servizio di media audiovisivo da parte del titolare del diritto o copyright; 2) segnalazione all’Autorità della mancata rimozione dei contenuti decorse 48 dall’inoltro della richiesta; 3) verifica da parte dell’Autorità attraverso un breve contradditorio con le parti; 4) ordine di rimozione qualora risulti l’illegittima pubblicazione di contenuti coperti da copyright. L’Autorità ritiene che la misura della rimozione selettiva sia appropriata nei casi in cui non tutti i contenuti del sito web violino il diritto d’autore e siano collocati sul territorio italiano. Per i siti che hanno il solo fine della diffusione di contenuti illeciti sotto il profilo del diritto d’autore o i cui server sono localizzati al di fuori dei confini nazionali, vengono ipotizzate due ipotesi alternative per le quali si chiede il parere degli operatori: – predisposizione di una lista di siti illegali da mettere a disposizione degli internet service provider; – possibilità, in casi estremi e previo contraddittorio, dell’inibizione del nome di dominio del sito web, ovvero dell’indirizzo IP. Tra le azioni poste a consultazione pubblica figura anche l’istituzione presso l’Autorità di un apposito Tavolo tecnico tra tutti i soggetti interessati con il compito di approfondire le problematiche applicative per un’efficace adozione delle misure ipotizzate. L’Agcom ha infine deciso di segnalare al Governo e al Parlamento l’opportunità di una revisione complessiva delle norme sul diritto d’autore che risultano inadeguate allo sviluppo tecnologico e giuridico del settore. Il Presidente Corrado Calabrò ha dichiarato: “Siamo riusciti a raggiungere, con votazione unanime del Consiglio dell’Autorità, un risultato importante. Le soluzioni che abbiamo previsto e che ora verranno discusse con tutti i soggetti interessati, rappresentano una sintesi efficace tra le contrapposte esigenze di tutelare la libertà della rete e la titolarità dei contenuti, garantendo altresì il diritto dei cittadini alla privacy e l’accesso alla cultura e ad internet; tutti principi fondamentali dell’ordinamento giuridico comunitario. Non si prevede alcuna forma di controllo sugli utenti o di censura del web, come qualcuno temeva, ma, ispirandoci soprattutto all’esperienza USA, l’Italia si colloca tra gli esempi più moderni e avanzati, facendo proprio l’approccio che considera il mercato unico digitale come la “quinta libertà” il cui sviluppo va considerato prioritario”.

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