DAB-S. Karmazin, Sirius: fusione con XM entro marzo

Il discorso che si sente fare nella ultraliberista America di Bush nel soppesare i pro e i contro del famoso merger tra XM Radio e Sirius Satellite mi ricorda il nostro SIC, preso come assioma definitorio dalla Gasparri


da Radio Passioni

Il discorso che si sente fare nella ultraliberista America di Bush nel soppesare i pro e i contro del famoso merger tra XM Radio e Sirius Satellite mi ricorda il nostro SIC, Sistema Integrato delle Comunicazioni preso come assioma definitorio dalla legge Gasparri. A volte è proprio curioso assistere alle acrobazie dei liberisti alle vongole quando si tratta di bollare come oligopolio tutto ciò che loro non controllano direttamente. Il Sic è stato inventato per dimostrare che Fininvest non detiene una pericolosa quota dominante del mercato mediatico. Del resto è un trucco vecchissimo, usato dalle nostre parti persino per spazzare sotto il tappeto le polveri sottili inquinanti: quando in una frazione il numeratore raggiunge limiti pericolosi, basta una piccola magia per far aumentare il denominatore e i conti tornano subito. Hai tre catene televisive su sei primarie? Mica detieni una assurda e antidemocratica percentuale del 50% (che arriva al 100% quando ti fai eleggere capo di governo facendoti dare una mano dalle tue tre reti televisive). Nooooo. Se conti anche le stazioni radio, i giornali e i cartelli stradali e le targhette sui citofoni ti ritrovi a controllare una percentuale ridicola, è matematico.
Mercoledì il capo di Sirius Satellite, Mel Karmazin, ha dichiarato che secondo lui la FCC darà il suo OK all’operazione entro la fine di marzo. Se ci fosse davvero qualche problema la avrebbero già bloccata, dicono i fautori della fusione che salverebbe i due operatori di radio satellitare, pieni di abbonati ma anche di debiti a causa dei notevoli costi di questa tecnologia. Il nodo della questione, dicono gli esperti, è ancora una volta il denominatore della frazione. Tutto dipende da come lo si calcola, quando bisogna stabilire il possibile ruolo dominante di Sirius-XM. Se si stabilisce che il mercato è quello della radio digitale satellitare, c’è poco da arrampicarsi sui vetri: la concorrenza smetterebbe di esistere. Se invece, come sostengono XM e Sirius, il mercato è quello complessivo della musica elettronica (dischi, radio, tv e Internet e magari concerti rock e suonerie del telefonino inclusi nel conto) eh beh, allora non ci sono dubbi, Sirius-XM sarebbe uno dei tanti.
Forse sono io a essere poco elastico e mi rendo conto che un atteggiamento così rigido potrebbe comportare il rischio di uno o forse due fallimenti, con buona pace di un prodotto che anch’io trovo molto interessante. La radio satellitare è piaciuta agli americani, ma il costo dell’offerta è enormemente superiore al ritorno generato dalla richiesta. Io non so fino a che punto un merger potrebbe funzionare, considerando tra l’altro che sul piano infrastrutturale si tratterà di combinare due sistemi incompatibili. Inoltre una eventuale XM Sirius sarebbe “esposta alla tentazione” di far leva sui prezzi degli abbonamenti, in assenza di un concorrente diretto (mentre il concorrente indiretto, il famoso audio digitale indifferenziato, è sempre più forte). Non lo so, forse sarebbe davvero il caso di lasciar decidere al mercato, senza interferire o manipolare principi antitrust che servono a tutelare noi consumatori. Vedremo come andà a finire.

Sirius And XM To Join Forces Soon
Lisa LaMotta, Forbes 03.12.08, 12:45 PM ET

Investors gave Mel Karmazin their praise after the Sirius Satellite Radio chief executive said he expected the company’s merger with XM Satellite Radio to end positively, and very soon.
While the news of an approved merger has had investors in Sirius Satellite Radio (nasdaq: SIRI – news – people ) and XM Satellite Radio (nasdaq: XMSR – news – people ) holding their breath for years now, Karmazin told a room full of people at the Bear Stearns 21st Annual Media Conference on Wednesday that he had strong hopes the U.S. Federal Communication Commission would rule in favor of the companies merging by the end of March.
“The fact that it has lingered this long, it has been interpreted … as good news,” Karmazin said. “Clearly if there was a big problem with the merger, it wouldn’t take the [regulators] this long to figure it out. Either you believe we compete with a whole bunch of audio choices or you think there’s a distinct market called satellite radio.”
Karmazin based this hope on comments made by FCC Chairman Kevin Martin that he wanted to make a decision in the first quarter of 2008. Shares of Sirius were up 5.5%, or 14 cents, to $2.89, in late-afternoon trading. XM shares also jumped 5.5%, to $11.71.
XM Chief Executive Gary Parsons added to the satellite radio hysteria by saying that he believed the regulatory process concerning the merger was moving forward in a timely manner. The two companies had originally hoped that the deal would closed by the end of 2007.
“The company has been hoping that it will get a decision in the next couple of weeks, but they have said that before,” said Janco Partners analyst April Horace. “Clearly both companies have worked very hard to get a positive ruling, but I don’t think anybody has the true inside scoop on the Department of Justice’s thoughts on this.” The DOJ could sue to stop the proposed merger unless the FCC makes a decision.
Talk of the two companies joining forces began as early as January 2005, but before the deal was even announced publicly, Martin said the licenses issued to each of the companies would keep them from pursuing any kind of joint venture. The deal could be knocked down if regulators believe that the combination between the only two satellite radio operators would hurt consumers.
Bear Stearns analyst Robert Peck said the DOJ would probably rule in the companies’ favor. “We view the fact that Sirius hasn’t met recently with the DOJ as a positive,” he said. “As such, when and if the DOJ approves the merger, we expect the FCC process to focus more on concessions.”
The companies contend that changes in the market, including the success of portable music players like the iPod and the increased offerings from the Internet, have made it impossible for the two companies to compete in the space and that there is really only room for one satellite radio company. If the $4.2 billion deal goes through, the two companies would be on equal footing with investors of each company owning half of the combined entity.
Reuters contributed to this article.

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