Editoria. GB: online gli archivi dei giornali dei secoli scorsi. British Library rivela: gossip c’era già allora

Oltre 4 milioni di pagine, tratte per lo più da testate regionali del 19esmo secolo: è in questo che consiste l’archivio di vecchi giornali che da un polveroso deposito di Colindale, nel nord di Londra, ora è stato trasformato in formato digitale e messo online dalla British Library.

Una miniera di informazioni ora consultabile da storici e curiosi, che rivela come già in epoca vittoriana i pettegolezzi sui Vip fossero già cosa comune. Proprio mentre nella capitale britannica l’inchiesta Leveson sull’etica dei media ne sta sentendo di cotte e di crude sulle testate più populiste, emerge che già nel settembre del 1790, il British Chronicle raccontava divertito la vicenda di un membro della camera dei Lord invaghito di una sua cameriera sposata con un valletto. Il Lord, si legge, aveva dato al valletto un incarico che gli portasse via tutta la notte, ma il valletto, insospettitosi, si era nascosto vicino all’appartamento della moglie e, dopo aver visto il lord raggiungerla in stanza, li aveva chiusi dentro entrambi. Il valletto era poi andato dalla moglie del lord, la quale apparentemente l’aveva accolto nel suo letto. Il British Chronicle conclude divertito: «Al mattino, gentili lettori, potete immaginare la confusione dell’intera famiglia: il lord fu trovato chiuso a chiave con la signora Anne e la lady in una simile situazione con il signor Thomas». Nemmeno l’occasionale intrusione nel lutto di una famiglia era cosa estranea alla stampa dei secoli scorsi. Nel 1855, l’Herts Guardian descrive la morte di Lord Raglan, comandante delle truppe britanniche durante la guerra di Crimea e afferma: «il nostro comandante, colpito nelle sue ultime ore dagli attacchi spavaldi di una stampa senza scrupoli». Nei 200 giornali conservati nell’archivio si possono poi apprendere, nella florida prosa dell’epoca. le sentenze dei tribunali in casi orribili di omicidio e le storie di bambini e donne esiliati in Australia per i crimini più banali, come il furto di sette tazze e cinque piattini. Nelle lettere al direttore si trovano invece interessanti commenti alle trasformazioni sociali dell’epoca, mentre gli annunci e le pubblicità – da cure miracolose contro la calvizie a svendite di capi all’ultima moda – riflettono le ansie e i desideri della gente di quell’epoca. Il ministro della Cultura Ed Vaizey ne è stato entusiasta: «L’archivio è una risorsa ricca e estremamente emozionante, pieno di dettagli storici. Ho cercato il mio collegio elettorale di Wantage e nel giro di pochi secondi ho avuto 42.000 risultati, per fare un esempio dell’ampiezza e della varietà del materiale che ne fa parte». (Carolina Stupino per ANSA)

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