Si parla tanto dell’aspetto sociale di internet, ma mai come questa volta la rete sta acquisendo un’importanza determinante in quel settore. E se al suddetto fattore sociale si aggiungono le potenzialità politiche e quelle economiche, la rete può assumere in tutto e per tutto le sembianze di un ottimo veicolo per comunicare anche la peggiore delle condizioni umane, a tutto il globo “connesso online”. Succede così che la complicatissima situazione africana dello Zimbabwe, alla luce delle eminenti elezioni politiche, ha suggerito ad un movimento indipendente locale di istituire una modalità piuttosto intuitiva per mettere a chiunque di comprendere quali siano le più grosse brecce del paese. Il gruppo Sokwanele (in dialetto locale significa “abbastanza è abbastanza”, un modo per confermare la costante insofferenza della situazione nazionale dello Zimbabwe) ha scelto di offrire una finestra al mondo, attraverso la quale si possano mostrare le ingiustizie e le violenze che contraddistinguono il paese, sfruttando al meglio le funzionalità del noto servizio di Google Maps. Un cartina, centrata naturalmente sullo Zimbabwe e pubblicata su un ordinato blog, permette di visualizzare dove i più gravi problemi del paese sarebbero attualmente insediati e offre la possibilità all’internauta di selezionare e deselezionare gli stessi, in modo da individuare immediatamente la geografia dei disguidi africani. Sono sedici le opzioni selezionabili sulla cartina: tra queste è possibile scegliere di vedere quali siano i punti dove la libertà di associazione è garantita, i luoghi dove si attua violenza politica indipendentemente dai modi e le città in cui c’è ancora libertà d’informazione (purtroppo pochissime). A queste opzioni si aggiunga quella, rappresentata da un omino stilizzato in una cella, che segnala dove gli attivisti e i politici sono regolarmente arrestati senza ragione alcuna (per visualizzare la mappa ne dettaglio visitare il sito a questo indirizzo: http://www.sokwanele.com/map/all_breaches). L’idea è intelligente, il sistema chiaro e, pensando a quali limitazioni informatiche sono soggetti alcuni degli attuali governi in tutto il mondo, non è escluso che un’iniziativa simile possa subire un ingiusto oscuramento. Nella speranza che ciò non accada è opportuno che la notizia circoli. (Marco Menoncello per NL)