Mentre in Italia il nuovo Governo è impegnato (non del tutto a torto, invero) nell’impedire ad una magistratura ai minimi storici della fiducia da parte dei cittadini (20% circa) di avvalersi in maniera indiscriminata di intercettazioni telefoniche, elettroniche o ambientali per svolgere le proprio indagini, in Svezia è stata introdotta una contestatissima legge di natura opposta. Secondo quanto confermato dalla stampa locale, la nuova legge permetterĂ di intercettare qualsiasi forma di comunicazione o meglio consentirĂ alla National Defence Radio Establishment di spiare tutto il traffico telefonico proveniente dall’estero. Ma c’è chi ricorda che tale decisione consentirĂ di controllare anche gran parte del traffico interno, dal momento che la maggior parte dei server da cui passano telefonate ed e-mail sono localizzati fuori dai confini svedesi. Per i cittadini svedesi torna quindi l’incubo del “grande fratello”. Il sistema sarĂ installato su un super computer (uno dei cinque computer piĂą potenti al mondo) capace di ascoltare e scansire in tempo reale telefonate ed e-mail. Il software memorizzerĂ automaticamente il materiale che ritiene interessante a seguito di ricerche effettuate sulla base di 250.000 diversi criteri. Il tutto ha davvero dell’incredibile ed è difficile non restare inquietati dalla notizia. Sono piĂą che fondate, infatti, le preoccupazioni relative (quanto meno) al rispetto della privacy. Ad aggravare il fatto, la circostanza che, al momento, non sarebbe prevista nessuna forma di monitoraggio dell’attivitĂ del super pc. Chi potrĂ garantire ai cittadini svedesi un corretto operato da parte di chi gestisce questa macchina infernale? Chi potrĂ confermare che i dati saranno utilizzati solo per scopi leciti? Ovviamente nessuno. Ancora una volta il tema delle intercettazione desta scandalo. Possibile che non si riesca a trovare una giusta via di mezzo tra i diritti individuali e le necessitĂ legate a pubblica sicurezza e giustizia? Forse è veramente proprio impossibile.(Davide Agazzi per NL)
