Internet. Per l’UE è fondamentale proteggere la privacy sul web

Viviane Reding, Commissario europeo responsabile per i Media e la Società dell’Informazione, richiama l’attenzione sui pericoli che corrono gli internauti che visitano abitualmente i social network. Secondo la Reding la privacy degli europei è continuamente minacciata, motivo per cui coloro che trascorrono molto tempo online devono assolutamente comprendere nel dettaglio come e quando i loro dati sensibili possano essere utilizzati. Le argomentazioni della Reding sono state diffuse attraverso il suo blog, tramite un videomessaggio contenente temi fondamentali come la tutela dei minori e dei dati personali nella giungla internettiana, il behavioural advertising (sistema basato sull’utilizzo di cookie per raggiungere l’utente online con annunci personalizzati) e formanti giuridici comunitari. L’UE ha invitato gli amministratori di Facebook e MySpace, per tutto ciò che concerne i minori, ad oscurare tutti i profili finora sottoscritti, fino a farne perdere le tracce anche ai motori di ricerca. Un altro punto fondamentale per la Reading è quello del cosiddetto behavioural advertising: una strategia con una capacità di infiltrazione non indifferente, proprio perché direttamente connessa all’utilizzo dei cookie automaticamente archiviati nel computer di ogni utente durante la navigazione. Questo consente tanto a Google quanto ai social network di inviare ai naviganti annunci personalizzati e potenzialmente legati agli interessi personali degli stessi. La Reding, nel suo videomessaggio, ha approfondito anche il tema degli smart chip. Trattasi di quei piccoli talloncini dorati presenti sulle carte di credito o sulle tessere sanitarie che consentono di verificare l’autenticità del proprio documento. Tali dispositivi, se dotati di un sistema di Identificazione a radio frequenza (RF ID), possono irradiare segnale al fine di consentire l’identificazione automatica di persone, animali e oggetti. Nel caso di smart chip passivi, il segnale viene irradiato solo come conseguenza ad un determinato sollecito (per esempio, la richiesta di lettura da parte di un terzo dispositivo); diversamente, nel caso di smart chip attivi – questo diventa più interessante per l’analisi della Reding – il segnale può essere inviato autonomamente. Pertanto, il Commissario europeo ha suggerito di fare rilasciare, ad ogni utente che possiede carte con caratteristiche simili a quelle descritte, il consenso per l’utilizzo dei propri dati sensibili. (Alessandra Zarini per NL)
 

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