OTT. Amazon cerca pareggio per Prime Video in confronto serrato con Netflix. Tra sport, fiction e adv quale è il modello vincente alla lunga?

prime video, pareggio

Amazon vuole portare Prime Video al break-even entro il 2025, ma il confronto con Netflix mostra ancora distanze su scala e redditività. Pubblicità di default e sport live trainano la crescita della piattaforma, mentre Netflix accelera con margini record e l’espansione del piano adv.

Sintesi

Prime Video non è ancora vicino al punto di pareggio operativo: Amazon ha scelto di ridurre gli originali scripted, puntando su sport live e pubblicità integrata di default.
Netflix,
invece, corre avanti con oltre 30% di margine operativo, 94 milioni di utenti attivi in termini adv ed una guidance 2025 da 45 miliardi di dollari.
La differenza tra i modelli è netta: Prime Video monetizza per default, Netflix cresce per adesione, ma entrambi attirano inserzionisti connected tv a scapito della TV lineare.
Sul fronte sportivo, Amazon amplia il portafoglio con NFL, NASCAR e dal 2025/26 NBA; Netflix punta su eventi globali come il Christmas Day NFL e il WWE Raw.
In termini di share USA, Nielsen registra Netflix all’8-9% della visione TV, Prime Video al 3-4% con picchi legati agli eventi.
In Italia Prime Video ha introdotto la pubblicità nell’aprile 2024, rendendosi appetibile agli inserzionisti.
La conclusione è chiara: Netflix resta media company pura e redditizia, Amazon integra Prime Video nell’ecosistema retail.
Due modelli diversi ma complementari per un mercato in trasformazione.

Il target di Amazon

Amazon punta a rendere la sua piattaforma OTT Prime Video profittevole entro il 2025, o quantomeno a raggiungere un pareggio. Ma il confronto con Netflix evidenzia il gap su scala, margini e share di visione. Pubblicità default, sport live e canali di terze parti sono le leve di crescita, mentre Netflix accelera sull’ad-tier e consolida la leadership economica.

Pareggio operativo ancora lontano per Prime Video

Prime Video non è ancora vicino al pareggio operativo. La piattaforma di streaming video on demand Amazon, inserita nell’ecosistema Prime, ha cambiato rotta: meno scripted originali, più sport live e pubblicità integrata di default.

Netflix corre avanti

Netflix, invece, corre avanti: margini oltre il 30%, 94 milioni di utenti attivi sul piano adv e ricavi attesi per 45 miliardi di dollari nel 2025.

Obiettivo utile ambizioso per Amazon su Prime Video

Per Amazon l’obiettivo utile resta ambizioso, ma possibile grazie a tre assi: sport premium (NFL, NBA dal 2025/26, NASCAR), advertising e centralità del bundle Prime.

Pubblicità: modelli a confronto

I due modelli sono solo parzialmente sovrapponibili. Sul piano adv, per esempio, Prime Video gestisce spot inseriti di default (opzione ad-free a 1,99 €/mese in Italia), con la divisione Advertising Services di Amazon che nel Q2 2025 ha generato 15,7 miliardi di dollari (+23% a/a).

Prime Video inscindibilmente integrato col retail Prime

D’altra parte, è cosa nota, la principale forza del player è l’integrazione di Prime Video col retail Prime e dati 1P. Lato proprio, Netflix ha 94 milioni di utenti attivi sul piano con pubblicità a metà 2025 (da 40 milioni un anno prima). Si tratta di una crescita esplosiva grazie al rollout globale e ad-tech proprietaria.

Punto di contatto

Amazon, quindi, monetizza per default, mentre Netflix cresce per adesione, ma entrambi i player attraggono grandi inserzionisti connected tv sottraendoli alla tv lineare (il vero vaso di coccio tra quelli di ferro).

Sport live: driver di engagement e ricavi premium

Sul piano sportivo, negli USA Amazon punta sul Thursday Night Football (NFL) con 13,2 milioni medi (+11% a/a), sul debutto NASCAR a 2,16 milioni e dal 2025/26 i diritti NBA. Per conto proprio Netflix mira al NFL Christmas Day con oltre 30 milioni di spettatori globali e sul WWE Raw (contratto decennale da 5 miliardi di dollari, debutto a 2,6 milioni negli Stati Uniti). In sostanza, Amazon amplia il bouquet sportivo e lega la crescita a diritti ricorrenti; Netflix usa il live come vetrina globale e leva per “premiumizzare” l’inventory adv.

Scala economica: la leadership resta di Netflix

Il Q2 2025 (secondo trimestre del 2025) di Netflix ha registrato 11,1 miliardi di ricavi (+16% a/a), con un margine operativo al 34% e budget contenuti a 18 miliardi di dollari, totalizzando una Guidance 2025 (in ambito economico-finanziario, l’insieme delle previsioni e indicazioni prospettiche che una società fornisce al mercato riguardo ai propri risultati futuri) per oltre 45 miliardi di fatturato.

Nessuno scorporo dal core business per Amazon

Amazon invece preferisce non scorporare i conti di Prime Video, puntando al break-even 2025 con la divisione Advertising che traina la crescita, mentre i costi per sport live restano elevati. In questo contesto Netflix appare una media company pura con redditività consolidata, mentre Amazon integra il video come leva per fidelizzare clienti Prime e moltiplicare il valore dell’ecosistema.

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Quota di visione negli USA: Netflix domina, Amazon cresce a ondate

Secondo Nielsen The Gauge (la rilevazione che esamina i comportamenti del pubblico statunitense sulle principali piattaforme televisive in una macroanalisi mensile), Netflix registra 8-9% della visione TV USA (luglio 2025: 8,8%), mentre Prime Video si ferma al 3–4%, con picco al 4,0% nel dicembre 2024 grazie a sport e film-evento (come Red One).

Le differenze

Quindi Netflix mantiene la centralità nell’abitudine televisiva; Prime Video ottiene picchi legati a eventi sportivi e blockbuster.

Il ruolo dell’Italia

Nel mercato italiano Prime Video ha lanciato la promo ad aprile 2024 (ad-free a 1,99 €/mese) e presidia eventi calcistici come la Champions League del mercoledì. Un posizionamento che rende la piattaforma attrattiva per inserzionisti connected tv in cerca di reach incrementale.

Due modelli complementari

Prime Video mira al raggiungimento del pinto di pareggio con pubblicità by default, sport premium e canali di terze parti, mentre Netflix consolida la leadership economica con margini record, ad-tier in rapida espansione e live strategici.

Pianificazioni ibride

Per editori e inserzionisti, il confronto apre a pianificazioni ibride: Netflix per scala e stabilità, Amazon per reach incrementale su sport e CTV, con pubblicità addressable e dati di prima parte.

Strade differenti

Non due strade identiche, ma due modelli complementari: media company pura (Netflix) e piattaforma-ecosistema (Amazon). (E.G. per NL)

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