Radio e Tv locali. Misure di sostegno per le emittenti ad aprile e refarming 700 MHz verso lo slittamento. Il punto con Maurizio Giunco (Confindustria Radio Tv)

misure di sostegno radio e tv locali

Misure di sostegno per le emittenti radio e tv locali per fronteggiare la crisi da Covid-19. Quali saranno? Di che entità? Le scadenze finali del refarming della banda 700 MHz subiranno proroghe? Queste le domande che tutti gli editori si stanno ponendo in questi giorni di inedita emergenza.
Le emittenti radiotelevisive nazionali e locali stanno svolgendo in questo periodo di crisi da Covid-19 un’attività primaria non solo di informazione, ma anche di intrattenimento a favore delle persone forzatamente bloccate al proprio domicilio.

Attività intensificate, introiti azzerati

Si tratta di attività che, per loro natura, devono rimanere in piena attività; anzi, devono intensificarla per sostenere la richiesta incessante di contenuti di qualità. Tuttavia, mentre gli ascolti salgono (perlomeno per le tv) a numeri mai visti prima, la pubblicità è crollata e quindi le aziende editrici si trovano in condizioni di seria difficoltà per fronteggiare i costi quotidiani.

Misure di sostegno nel DL di aprile

Il governo inserirà nel prossimo DL di natura economica previsto per metà aprile le misure di sostegno che erano state ipotizzate in quello di marzo (DL 18/2020), ovvero nella conversione in legge di quest’ultimo? Quali e di che entità potrebbero essere tali interventi di supporto? E ancora: le scadenze (finali) del refarming potrebbero slittare?
Lo abbiamo chiesto a Maurizio Giunco, presidente dell’Associazione Tv Locali di Confindustria.
(Newslinet) – Confindustria Radio Tv proporrà una serie di misure di sostegno al governo a favore delle emittenti televisive. Un’anticipazione su quali saranno?
(Maurizio Giunco) – Per le emittenti locali informative non ci stancheremo di chiedere, così come stiamo facendo oggi nel corso dell’iter di conversione del decreto, il ripristino delle misure di sostegno già previste nel testo originale del decreto Cura Italia e che il Governo ha cancellato. Abbiamo cercato di fare opera di sensibilizzazione nella speranza che la politica comprendesse l’importanza del ruolo informativo che le tv locali stanno svolgendo in questo tragico momento, l’informazione di prossimità e di servizio è indispensabile; inoltre solo attraverso le televisioni locali la popolazione locale viene messa a diretto contatto con le autorità locali in grado di chiarire i dubbi e le ansie che ci pervadono in questi momenti.MAURIZIO GIUNCO - Radio e Tv locali. Misure di sostegno per le emittenti ad aprile e refarming 700 MHz verso lo slittamento. Il punto con Maurizio Giunco (Confindustria Radio Tv)

200% di aumento degli ascolti

In questo periodo le televisioni locali hanno incrementato a dismisura le loro rubriche informative, così com’è avvenuto nel corso di altre emergenze: ad esempio l’alluvione ligure e veneta, molte di esse arrivano a produrre sino a 10/13 ore di informazione quotidiana. Ciò ha generato un incremento di ascolti in tali fasce che hanno segnato incrementi del 100 e del 200 per cento.

Disdette pubblicitarie

Di contro, dal momento in cui il Governo è intervenuto giustamente dichiarando le zone rosse e quindi l’estensione su tutto il territorio nazionale delle misure di contenimento, si è verificato un tracollo degli investimenti pubblicitari. Tali disdette contrattuali sono ancor più motivate dal fatto che gli esercizi commerciali e la quasi totalità delle piccole aziende sono chiuse.
A causa di ciò le emittenti locali si trovano senza più ricavi a dover svolgere un servizio essenziale per i territori. Senza più introiti pubblicitari e senza un efficace intervento di sostegno si condanna l’informazione televisiva locale all’estinzione.

(NL) – Quindi saranno essenzialmente rivolte alle emittenti in possesso dei requisiti ex DPR 146/2017…
(MG) – La misura richiesta è rivolta unicamente alle emittenti informative, che quindi hanno dipendenti e giornalisti che garantiscono un servizio pubblico indispensabile. Se si invoca un sostegno per non interrompere un servizio di preminente interesse generale, tale servizio va ovviamente svolto. Per le emittenti che non rientrano in tale categoria vi sono già altre misure quale l’estensione della cassa integrazione. Questi ammortizzatori sociali non possono essere presi in considerazione dalle TV informative poiché, oltre a generare comunque un onere per lo Stato, comporterebbero il venir meno del servizio informativo locale che è la loro primaria vocazione.

Interventi di sostegno anche per le radio

(NL) – Per le radio Confindustria proporrà misure diverse e specifiche?
(MG) – Le misure di sostegno richieste e sino ad ora negate, sono a favore del sistema televisivo e radiofonico locale. Nell’ambito del Consiglio di Presidenza su impulso del presidente Siddi, stiamo valutando gli impatti della crisi, sia per il sistema radiofonico nazionale che per le reti televisive nazionali. Si tratta di comparti che hanno inserzionisti diversi, di natura nazionale ed internazionale; ma ciò non toglie che anche questi ultimi siano stati costretti a ridurre drasticamente i loro investimenti.

Fondo comune radiotelevisivo o credito d’imposta

Si potrebbe pensare ad un fondo comune per la radiotelevisione oppure alla concessione di un credito di imposta. Ma è ancora presto per dire quali potranno essere le richieste. Per intanto il presidente Siddi ha inviato una lettera al premier Conte anticipando che Confindustria Radio TV si riserva di presentare una serie di interventi indispensabili a garantire la continuità dell’intero sistema radiotelevisivo. L’appuntamento sarà il nuovo decreto di aprile.

Verso lo spostamento delle scadenze per il T2?

(NL) – E’ possibile che le scadenze per il refarming della banda 700 MHz e in generale i bandi televisivi per FSMA e diritti d’uso subiscano uno slittamento?
(MG) – Mi pare che già ora siamo in notevole ritardo: non si ha ancora notizia del bando per le procedure di selezione per l’assegnazione dei diritti d’uso che il comparto attendeva per fine gennaio. Già a suo tempo su tali aspetti si sentiva chiara la mancanza di precisi indirizzi politici che avrebbero consentito l’avvio del calendario. L’unica cosa che pare oggi avviata è la rottamazione anticipata delle frequenze. Ora con l’avvento della grave crisi sanitaria, penso di poter dare per certo un ulteriore slittamento. Se la pandemia di protrae ancora per diversi mesi addirittura potrebbe essere messa a rischio la data di settembre 2021. E più in generale quanti televisori saranno pronti per il T2 alla data stabilita?MAURIZIO GIUNCO 4 - Radio e Tv locali. Misure di sostegno per le emittenti ad aprile e refarming 700 MHz verso lo slittamento. Il punto con Maurizio Giunco (Confindustria Radio Tv)
(NL) – Il post Covid-19 potrebbe essere un’opportunità di rilancio per gli editori radio-tv, considerato che storicamente a crisi fortissime e concentrate nel tempo segue quello che gli economisti chiamano “effetto elastico”?
(MG) – Concordo su tale possibilità. Si tratta però di capire se il governo sarà in grado di sostenere in qualche modo l’intera economia della nazione. Non penso solo alla comunicazione o alle grandi e piccole aziende, penso anche ai commercianti, agli albergatori, alle partite IVA. Cosa ne sarà di tutti noi se la crisi dovesse protrarsi come alcuni dicono per altri sei mesi? Riusciremo a salvaguardare le infrastrutture economiche?
Ricordiamoci che dopo la grande guerra le nazioni si sono risollevate e si è generato quell’ ”effetto elastico” grazie al piano Marshall ed al piano casa del 1950. C’è qualcuno oggi nel mondo che sta pensando a quali interventi saranno necessari? (E.G. per NL)

foto antenne di Floriano Fornasiero

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