L’operazione del fondo statunitense Saothair Capital Partners segna un passaggio cruciale per GatesAir (ex Harris), storico fornitore di soluzioni per la trasmissione radio e TV via etere.
In un mercato sempre più condizionato dall’espansione delle piattaforme OTT, il settore broadcast cerca nuove traiettorie di sostenibilità e diversificazione.
Sintesi
Il fondo statunitense Saothair Capital Partners ha acquisito GatesAir (ex Harris), storico produttore di apparati per la trasmissione radiofonica e televisiva via etere. L’operazione arriva in una fase di forte crisi per il settore broadcast globale, messo sotto pressione dalla progressiva disintermediazione delle reti terrestri a vantaggio delle piattaforme OTT e dei servizi IP.
Fondata nel 1922 come Gates Radio Company, l’azienda ha attraversato numerosi passaggi societari, da Harris a Thomson Broadcast, fino all’attuale ingresso nel portafoglio di Saothair. L’obiettivo del fondo è sostenere un processo di riconversione industriale, accompagnando GatesAir verso modelli produttivi più flessibili e tecnologicamente integrati.
Confermata alla guida, Barbara Spicek punta a una trasformazione orientata alla sostenibilità economica e all’espansione verso soluzioni ibride e IP. “La sfida è evolvere insieme ai broadcaster, sempre più inseriti in ecosistemi misti e meno dipendenti dalle reti terrestri”, ha dichiarato.
La contrazione del mercato broadcast, unita alla riduzione degli investimenti infrastrutturali, sta spingendo tutti i produttori di apparati – da GatesAir a Rohde & Schwarz fino a Elenos – a diversificare l’offerta verso piattaforme convergenti broadcast-broadband, reti di emergenza e comunicazioni pubbliche.
Il polo di Brescia continuerà a rappresentare un presidio industriale strategico per l’area EMEA, con l’obiettivo di sviluppare apparati flessibili compatibili con la transizione europea verso modelli di trasmissione ibrida.
In prospettiva, l’acquisizione Saothair-GatesAir riflette un’evidenza sempre più chiara: il futuro dell’industria broadcast non potrà più fondarsi esclusivamente sull’over-the-air, ma sulla capacità di integrare infrastrutture, servizi e tecnologie IP, trasformando i produttori da semplici fornitori di hardware a partner tecnologici del nuovo ecosistema audiovisivo.
GatesAir, un simbolo della transizione tecnologica
Fondata nel 1922 come Gates Radio Company da Parker Gates a Quincy (Illinois), l’impresa fu venduta nel 1957 alla Harris Intertype Corporation, che ne cambiò il nome in Harris nel 1975. A sua volta, la Harris Corporation (così nel frattempo ridenominata) vendette le sue attività di apparecchiature di trasmissione alla Gores Group nel 2012.
Il ritorno a GatesAir
Due anni dopo la Harris Broadcast è stata divisa in due società: Imagine Communications e GatesAir (ripristinando il nome storico dell’azienda).
Thomson Broadcast
Nell’aprile 2022, Thomson Broadcast ha annunciato l’acquisizione di GatesAir in un momento critico del settore broadcast, alle prese col ridimensionamento della domanda di apparati trasmittenti tradizionali, effetto diretto della progressiva disintermediazione delle reti via etere a favore delle piattaforme OTT e dei servizi IP.
La logica industriale dell’acquisizione
L’acquisizione da parte di Saothair Capital Partners si inserisce in una più ampia strategia del fondo, focalizzata su realtà manifatturiere con know-how consolidato ma con necessità di riconversione verso modelli produttivi più flessibili.
“GatesAir detiene una posizione storica nel mercato globale, ma la sua prossima fase di crescita richiederà un ampliamento del perimetro tecnologico e commerciale”, ha dichiarato a margine della comunicazione dell’operazione al mercato Kevin Madden, co-fondatore e managing partner di Saothair.
Diversificare e modernizzare
“Il nostro obiettivo è accompagnare l’azienda in un percorso di diversificazione e modernizzazione, preservandone il patrimonio industriale e la reputazione costruita nel tempo”, ha precisato il manager.
Continuità gestionale e nuove priorità strategiche
Barbara Spicek, confermata alla guida dell’azienda, ha sottolineato la necessità di una trasformazione più pragmatica di GatesAir che non si limiti al potenziamento tecnologico, ma punti alla sostenibilità economica.
“La nostra sfida è evolvere insieme ai broadcaster, che oggi operano in ecosistemi ibridi e sempre meno dipendenti dalle reti terrestri tradizionali”, ha affermato.
Un secolo di storia
“Il supporto di Saothair ci permetterà di rafforzare la nostra capacità di risposta, di ampliare l’offerta verso soluzioni IP e di mantenere l’affidabilità che ci contraddistingue da oltre un secolo”.
Un mercato in contrazione che impone riconversione
Il comparto broadcast globale sta attraversando una fase di contrazione strutturale. L’erosione delle audience lineari e la migrazione dei flussi pubblicitari verso lo streaming stanno riducendo gli investimenti infrastrutturali da parte degli operatori.
Casi analoghi
Di conseguenza, i produttori di apparati – come GatesAir, Rohde & Schwarz o Elenos, di cui ci siamo occupati recentemente su queste pagine – sono spinti a diversificare le proprie attività, sviluppando soluzioni per la distribuzione IP, la trasmissione ibrida, la connettività per servizi pubblici e le reti di emergenza.
Brescia resta un presidio industriale
Nonostante il cambio di proprietà, il sito produttivo di Brescia di GatesAir continuerà a rappresentare un punto di riferimento per la produzione e il supporto tecnico in area EMEA.
Centro di competenze
In prospettiva, Saothair intende valorizzare la struttura italiana come centro di competenze per lo sviluppo di apparati flessibili e integrabili in architetture convergenti broadcast-broadband.
Tendenze coerenti
Una scelta coerente con la tendenza europea verso modelli di trasmissione ibrida, in cui la radiofrequenza e l’IP convivono in un’unica infrastruttura logica.
La nuova frontiera del broadcasting
L’operazione Saothair-GatesAir riflette una consapevolezza diffusa: il futuro dell’industria broadcast non potrà più basarsi esclusivamente sulla trasmissione over-the-air.
Integrazione e sopravvivenza
Il valore competitivo risiederà nella capacità di adattarsi all’ibridazione tecnologica e di proporre soluzioni che garantiscano efficienza e interoperabilità con i sistemi digitali di nuova generazione.
Il monito
In questo quadro, i produttori di apparati si trovano a dover evolvere da fornitori di hardware a partner tecnologici capaci di supportare l’intero ciclo di distribuzione dei contenuti. Una transizione inevitabile, che determinerà chi potrà ancora essere parte del futuro dell’audiovisivo globale. (E.G. per NL)