Continua a crescere l’importanza della rete per il mondo dell’editoria internazionale. Il rapporto tra carta stampata e informazione online si fa sempre più stretto e gli editori dei principali quotidiani italiani si trovano a riflettere su come renderlo più proficuo. E’ notizia di qualche giorno fa che anche La Stampa ha deciso di rendere gratuita la consultazione del proprio archivio online. Niente più abbonamenti o tariffe da pagare per leggere vecchi articoli, il servizio sarà finanziato puntando su una migliore gestione della raccolta pubblicitaria online. L’obiettivo è chiaramente quello di accrescere il numero di visitatori unici mensili, in una perenne guerra il cui obiettivo rimane quello di accaparrarsi l’attenzione dei divoratori di notizie online. La scelta del quotidiano diretto da Giulio Anselmi non sorprende se inserita in un contesto internazionale. Sono anni ormai che il mondo dell’editoria sta puntando ad una migliore integrazione tra il tradizionale modo di fare informazione e le potenzialità offerte da internet e telefonia cellulare. Già dal 2007 il New York Times ha deciso di rendere liberamente consultabile l’intera edizione online del prestigioso quotidiano. Questa scelta aveva a suo tempo creato particolare scalpore, inducendo molti a paventare la caduta in disgrazia della carta stampata. Si è poi capito che niente poteva sostituire il piacere di sfogliarsi il proprio quotidiano preferito, ma che la sfida stava nel fornire nuovi servizi in grado di soddisfare i sempre più complessi bisogni del consumatore moderno. Per questo motivo alla decisione del New York Times sono poi seguite operazioni analoghe da parte degli editori del Wall Street Journal e del Financial Times. In Italia il primo ad adeguarsi è stato il Corriere della Sera. L’annuncio de La Stampa non fa altro che ribadire che questa è la strada da percorrere. Proprio per questo motivo sorprendono le scelte, apparentemente in contro tendenza, de La Repubblica. L’archivio digitale del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari continua infatti ad essere consultabile solo a pagamento. L’analisi dei dati sugli accessi ai siti web dei quotidiani online ci darà modo di capire quanto i lettori italiani sono sensibili a questo tipo di offerte. Solo allora potremo giudicare più analiticamente la bontà della strategia editoriale del Gruppo L’Espresso. (Davide Agazzi per NL)