Tv. 1978: Berlusconi capisce subito che la Lombardia è troppo stretta. Voglio una tv nazionale. La chiamerò Canale 5 perché starà dopo…

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Vogliamo ricordare Silvio Berlusconi con alcuni aneddoti risalenti al suo esordio nell’editoria tv, quando, molto prima di altri, vide oltre il fenomeno delle tv libere.
Eppure “Sua Emittenza“, nella sua prima vita, quella di grande imprenditore edile, aveva vietato l’installazione delle antenne televisive sui palazzi di Milano 2 per questioni estetiche.
Piuttosto, un unico, enorme impianto di antenna centralizzato in una zona periferica della splendida (allora, ma forse anche oggi) cittadina satellite. Tutti gli edifici erano collegati via cavo, come in Svizzera e nelle nazioni piu’ evolute: per questo fu facile far nascere la TV via cavo di Milano 2, divenuta poi Telemilano 58, con l’antenna sul grattacielo Pirelli e ovviamente poi Canale 5.
Questa è la storia di quel progetto. Questo è il nostro tributo a Silvio Berlusconi.

Perché Canale 5?

Il 12/11/1979 veniva registrato a Milano il marchio di proprietà Fininvest (società fondata da Berlusconi l’anno prima) “Canale 5”. Il “5” stava a significare l’intenzione della nuova tv di piazzarsi subito dopo le tre reti RAI e Telemontecarlo.

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Telemilano (ex TV One TVI)

Il 30/09/1980 il logo di Canale 5 appariva sugli schermi del nord Italia in affiancamento a quello di Telemilano 58, stazione diffusa in Lombardia (ed erede della Telemilanocavo fondata da Giacomo Properzj e della milanese Tv One TVI ch 58 UHF, acquistata da Silvio Berlusconi per passare alle trasmissioni via etere col marchio Telemilano 58).

Gli affiliati (veri o di facciata)

Contemporaneamente il nuovo logo si combinava con quello di altre tv locali a copertura di sei regioni del nord Italia: Telemiliaromagna (emittente creata ad hoc rilevando canali da altre tv emiliano-romagnole), Tele Torino International (ceduta dalla FIAT a Berlusconi per garantire a Telemilano 58 l’illuminazione di Torino e province limitrofe), Video Adige (di fatto mero relay per il Trentino Alto Adige), Video Veneto (nata ex novo su impianti rilevati in loco) e A&G Television (ripetitore per la Liguria di Telemilano, senza velleità editoriali autonome).
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(Tele) Mike

A dirigere i programmi di Canale 5 fu chiamato nientemeno che Mike Bongiorno (al quale sarebbe poi stata conferita la carica di vicepresidente Fininvest nel 1987), mentre alle relazioni esterne fu destinato il giornalista Vittorio Moccagatta, uomo di fiducia di Berlusconi dai tempi di Edilnord (e che sarebbe rimasto con lui fino al 1984, per poi passare alla corte di De Benedetti).

Publitalia

L’iniziativa fu subito molto articolata a livello societario: la pubblicità era appannaggio di una concessionaria dedicata, la Publitalia 80, il centro di produzione s’identificava nella Videoprogram (cui succederà nel 1981 la Videotime), l’acquisizione dei programmi alla società Rete Italia (fondata nel 1979 con il fine di approvvigionare di contenuti la futura rete di Berlusconi) mentre la gestione tecnica di alta e bassa frequenza era appannaggio dell’Elettronica Industriale (rilevata nel 1975 da Adriano Galliani dall’ing. Barbuti di Monza e ceduta, nella seconda metà dei ’70, per il  50% a Berlusconi).
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Il pizzone

Poco più di un mese dopo, l’11/11/1980, andava in onda il primo “pizzone” di programmazione preregistrata su supporto magnetico.

Corrieri

Il pizzone veniva distribuito tramite corrieri (quotidianamente o settimanalmente a seconda delle trasmissioni) dal centro operativo di Milano ad un consorzio di 25 emittenti, lungo tutto il territorio nazionale, collegate in interconnessione funzionale e suddivise nei circuiti Canale 5 (nord Italia) e Canale 10 (centro-sud Italia).

Canale 5 e Canale 10

I due network (distinti solo a livello di denominazione) erano composti dalle stazioni locali del nord precedentemente citate e da Tele 2000 Aosta (Valle d’Aosta), Tele Radio Asti, Tele Alta Valle Susa, Tele Novara International (presto integrato dal preziosissimo canale 58 del Monte Mottarone, sopra Stresa, di Tele Nord Italia, dove lavorava una giovanissima Fiorella Pierobon) per la copertura capillare del Piemonte.
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Integrazioni

Tra Varese e Como integrava l’illuminazione Tele Radio Sound (Varese) e Cantivù (Como), mentre in Veneto capillarizzava la copertura Radio Televisione Veneta e in Alto Adige Studio BZ.

Diffusione nel Centro

Il Fo tv e Studio Bz di Cesenatico (omonima di quella di Bolzano dove B stava per l’albergatore Guido Boschi e Z  per i radiotecnici Giancarlo e Gilberto Zoffoli) perfezionavano la diffusione in Emilia Romagna, mentre Teletoscana Uno e Tele Amiata lo facevano in Toscana.

Roma Tv

Roma Tv era il sussidio diffusivo nel Lazio, Sole tv in Abruzzo e Tele AIA(Associazione Italiana Autoutenti) di Perugia nell’Umbria.

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E nel Sud

Puglia tv era il caposaldo in Puglia mentre Tele A curava la distribuzione in Campania e Tele Calabria 1 in Calabria. La Basilicata era servita per metà (Potenza) da Tele A con impianti rilevati da una tv locale (Tele Potenza Centrale) e per l’altra (Matera) direttamente da trasmettitori installati da Puglia tv.

La magistratura penale

Integrata la diffusione in Sicilia con Tvr, Retesicilia, Sicilia Televisiva, Siciltele e Trinacria Tv (acquisizioni, queste, che sarebbero finite molti anni dopo nel mirino della magistratura penale).

Controllate, collegate e comunque legate

Le tv, tutte controllate, collegate o legate da accordi stringenti con Fininvest (definiti da Galliani, che si occupava delle acquisizioni delle emittenti locali) avevano l’obbligo di trasmettere il medesimo programma alla stessa ora, per dare l’illusione della diretta su tutto il territorio nazionale (vietata dalle norme al tempo vigenti, che consentivano la deroga al monopolio RAI solo su scala locale).

Sogni nel cassetto

Le tv sindacate, per contratto, mantenevano soltanto la messa in onda in proprio dei notiziari locali. Nel palinsesto spiccava “I sogni nel cassetto” gioco a quiz condotto dal citato Mike Bongiorno, primo grande nome ad aver ceduto alle lusinghe di Silvio Berlusconi.
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Il Mundialito

Il primo avvenimento sportivo di grande attrattiva trasmesso fu il Mundialito (30/12/1980 – 10/01/1981), torneo calcistico disputato in Uruguay per festeggiare i 50 anni dalla prima edizione dei Campionati mondiali di calcio.

Colpaccio

La Fininvest, si assicurò i diritti televisivi europei e li cedette alla Rai in cambio dell’assenso a poter trasmettere le partite del torneo, salvo quelle della Nazionale e la finale.

In diretta solo in Lombardia

Gli incontri sportivi furono irradiati in diretta in Lombardia, e in differita nelle altre regioni italiane. Le partite raggiunsero ascolti di 8 milioni di spettatori (da record per una tv privata).

26/03/1981

Il 26/03/1981 Canale 5 si consacrò formalmente come syndication: nasceva la rete nazionale vera e propria (ma non ancora interconnessa a livello strutturale) in seguito all’acquisizione delle televisioni locali che fino a quel momento avevano trasmesso il segnale pur mantenendo il proprio logo.
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Berlusconi JR (nel senso di JR Ewing)

Nello stesso 1981 il colpaccio: Fininvest acquisì dalla Rai il serial tv Dallas per trasmetterlo, a partire dall’autunno, nelle serate di martedì e giovedì in controprogrammazione con Dinasty, della concorrente Retequattro (Mondadori). Nello stesso periodo, altra novità stravolgente per i tempi: l’inaugurazione, con la trasmissione Buongiorno Italia condotta da Marco Columbro ed Antonella Vianini, delle trasmissioni tv in una fascia oraria, quella mattutina, da sempre ignorata dalla tv di Stato.

In un anno da 13 miliardi a 75 di raccolta

Tra il 1980 e il 1981 gli introiti pubblicitari di Publitalia ’80 passarono da 13.000.000.000 a 75.000.000.000 di lire, consacrando la raggiunta maturità della pubblicità nazionale tv alternativa ai canali RAI. In quel momento nel magazzino di Rete Italia c’erano ormai 6.000 ore di cinema (in gran parte film acquistati dai tre network americani ABC, CBS e NBC).

Lo sviluppo

Entro pochi mesi Canale 5 sarebbe passata ad un’illuminazione del 90 % del territorio nazionale per mezzo di 300 ripetitori, incrementando le trasmissioni dalle 20 ore quotidiane al non stop 24 ore su 24.

Basta affiliati

Nel frattempo le emittenti locali non di proprietà (ma partecipate) erano state tutte acquistate, sicché la rete di distribuzione del segnale era strategicamente sotto il totale controllo di Berlusconi. Circostanza che avrebbe attirato l’attenzione dei PM di alcune procure della Repubblica, che nel 1984 avrebbero interrotto in diverse regioni italiane l’interconnessione funzionale, creando, oltre ad una sommossa dei telespettatori privati di Dallas,  i presupposti per gli interventi politici del Governo Craxi (che avrebbero condotto all’approvazione dei famosi tre “decreti Berlusconi”). Ma questa è un’altra storia. (M.L e M.H.B. per NL)

Questo il palinsesto di Canale 5 di martedì 21/04/1981

12,00 Cartoni animati
12,30 Popcorn (programma musicale con Augusto Martelli)
13,30 Speciale Canale 5 (programma informativo giornaliero dedicato all’attualità mondiale prodotto in collaborazione con le principali tv americane NBC- ABC -CBS e l’inglese BBC – replicato la sera verrà spostato nei mesi successivi nella fascia oraria 20-20,30 per fare concorrenza ai telegiornali RAI)
14,00 Il grande walzer – Film
15,30 Lassie – Telefilm
16,00 Cartoni animati
17,30 L’uomo di Atlantide – Telefilm
18,00 Popcorn
19,00 Daktari – Telefilm
20,00 Lassie – Telefilm
20,30 Hawaii squadra cinque zero – Telefilm
21,30 Lo squalo tonante – Film
23,15 Notizie notte (breve notiziario riservato alla sola Lombardia)
23,20 Speciale Canale 5
23,45 Ricercate Etta Place – Film

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