Tv. Digitale terrestre, Sardegna: i cittadini non ne sanno nulla. Indagine di Movimento Difesa Consumatori

Nel sito Internet della Regione non si riescono a trovare informazioni al cittadino, non c’è traccia di un numero verde, non esiste uno sportello informativo e, se si telefona all’Ufficio relazioni per il pubblico, il personale rimane vago


Help Consumatori 27/10/2008 – 12:04

La Sardegna è stata la prima Regione italiana a passare definitivamente dall’analogico al Digitale terrestre a metà ottobre: eppure nel sito Internet della Regione non si riescono a trovare informazioni al cittadino, non c’è traccia di un numero verde, non esiste uno sportello informativo e, se si telefona all’Ufficio relazioni per il pubblico, il personale rimane vago e comunica che ci si può rivolgere a qualsiasi rivenditore per acquistare il decoder e per avere tutte le informazioni. Ma la Sardegna non è la sola.

Entro il 31 dicembre 2009 subiranno lo switch off altre 4 Regioni: Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Piemonte. Ma quanti cittadini lo sanno? Quanti sanno che saranno costretti ad acquistare un decoder per ogni tv in casa o in alternativa nuovi televisori adatto alla nuova tecnologia entro il prossimo anno? Praticamente nessuno.

E’ quanto ha rilevato il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), in un’indagine svolta per constatare se le 4 Regioni in questione, che sono state chiamate ad informare i cittadini sulla rivoluzione tecnologica che entrerà a breve nelle loro case, si siano attivate. L’Associazione dei Consumatori ha prima verificato i siti Internet delle Regioni Lazio, Campania, Trentino Alto Adige e Piemonte constatando la totale assenza di notizie sul digitale terrestre e sul prossimo switch off, poi ha contattato gli Uffici relazioni per il pubblico e ha formulato due domande:

Quando è previsto lo switch off?
Esiste un ufficio informazioni sul Digitale terrestre?

Ebbene, mentre Trentino Alto Adige e Piemonte hanno risposto correttamente alla prima domanda (“La data precisa ancora non si sa, ma comunque sarà entro il 2009”) e negativamente alla seconda (“Non esiste uno Sportello informazioni, se ci chiama tra 15/20 giorni potremo però darle maggiori informazioni”), Lazio e Campania sono completamente all’oscuro e non sono state in grado di fornire alcuna notizia riguardo lo switch off.

Il Movimento Difesa del Cittadino ha invitato le Regioni ad attivare nel più breve tempo possibile uno sportello ad hoc e ad avviare una campagna d’informazione al cittadino sul digitale terrestre.

La Valle d’Aosta, che è quasi pronta allo switch off (entro il primo semestre 2009), ha invece già da parecchio tempo iniziato una campagna d’informazione al cittadino: nel sito c’è una sezione dedicata con tutte le informazioni, compreso l’ammontare del contributo per l’acquisto del decoder (70 euro), le modalità per accedervi, il Numero Verde 800.022.000 per avere ulteriori delucidazioni. Se si chiama l’Urp, il personale fornisce informazioni.

MDC, intanto, ha chiesto e ottenuto un primo incontro con l’Assessore all’innovazione della Regione Campania Nicola Mazzocca per discutere proprio del problema dei ritardi della P.A. sul fronte dell’informazione. La delegazione sarà guidata dal Segretario Nazionale Francesco Luongo e dal coordinatore MDC Campania Eugenio Diffidenti. I risultati dell’incontro saranno sottoposti al Presidente Nazionale di MDC Antonio Longo componente del Comitato Italia Digitale.

Per Francesco Luongo, Segretario Nazionale e responsabile del Dipartimento nazionale Nuove Tecnologie di MDC, “affinché il passaggio alla televisione digitale sia un vero successo e non una enorme speculazione a vantaggio solo di alcune aziende come Mediaset e Telecom Italia Media titolari di ben 24 canali in pay per wiew su 57 nazionali ricevibili è necessario”:

Una maggiore informazione ai cittadini da parte delle istituzioni e in particolare delle Regioni, chiamate oggi a un ruolo di primaria importanza nella gestione dello switch off, per evitare che milioni di cittadini si trovino entro il 31 dicembre del 2009 privati della possibilità di accedere alle trasmissioni televisive e vittime di quel digitale divide già particolarmente sentito nelle regioni del sud come confermato nel rapporto annuale dell’Autorità per le Comunicazioni.
Una nuova strategia nella guida della digitalizzazione. L’indagine dell’MDC dimostra la totale mancanza di raccordo tra Governo e Regioni nella gestione del passaggio alla TV digitale. Non esiste alcuna chiara strategia per salvaguardare sia i milioni di abbonati coinvolti ed affrontare i problemi tecnici ed economici che dovranno affrontare per continuare a fruire delle Tv.
Potenziare e rendere più operativo il Comitato Italia Digitale unico organismo che vede la presenza delle associazioni dei consumatori. La predisposizione di un calendario m ministeriale per lo switch off non basta certo a risolvere i problemi legati alla transizione. Sarebbe stato più opportuno pianificare con maggiore precisione obiettivi e scadenze anche al fine di misurare i progressi e prestazioni, individuare le criticità ed intervenire con opportuni provvedimenti.
Implementare nuove forme di collaborazione tra pubblico e privato orientate ad una migliore informazione dei consumatori. Il consorzio DGTVi di cui fanno parte tra l’altro Rai, Mediaset e Telecom Italia Media sembra orientato a promuovere più gli aspetti tecnici e commerciali legati al business del digitale terrestre, ignorando le esigenze degli utenti soprattutto delle fasce deboli.
Stanziare maggiori finanziamenti per sostenere lo switch off da parte dei consumatori. Il Governo e le Regioni devono evitare che la transizione al digitale terrestre si traduca in un insostenibile aggravio di spese per le famiglie italiane, già alle prese con il carovita e la riduzione dei consumi causata dalla recessione economica. In questo senso vanno ampliati gli aiuti alle famiglie per l’acquisto dei decoder e sollecitate le imprese a produrre decoder più economici. Attualmente è previsto un contributo di 50 euro per gli abbonati o proprietari di seconde case in Sardegna ed in Val D’Aosta interessate per prime dalla transizione. MDC considera del tutto insufficienti tutte le misure adottate sino ad oggi, tra cui la detrazione fiscale riconosciuta per la dichiarazione dei redditi 2008 pari al 20% delle spese sostenute entro il 31 dicembre 2007 ed effettivamente rimaste a carico (fino ad un importo massimo delle stesse di 1.000 euro), per l’acquisto di un “apparecchio televisivo” dotato anche di sintonizzatore digitale integrato; la detrazione può arrivare fino a 200 Euro.
Implementare servizi interattivi gratuiti di pubblica utilità a vantaggio dei cittadini. Non esistono reali applicazioni in questo senso ne sono in programma da parte sia dalla Rai, concessionaria del pubblico servizio televisivo, ne tantomeno dalle aziende private più interessate a studiare nuove interazioni a a pagamento.
Ridurre al minimo le aree prive di segnale per evitare che interi paesi e comunità locali siano impossibilitate a ricevere le trasmissioni televisive soprattutto nelle arre rurali.

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