Tv. Fiction in Nord Europa: pubcaster a tutta forza. I broadcaster pubblici nordici registrano il picco di commissioni scripted dal 2021

pubcaster

Nel vuoto lasciato dagli OTT, da tempo inviluppati da una crisi di crescita figlia del loro gigantismo, i pubcaster nordici, anticipando un probabile trend europeo, rilanciano la fiction continentale con modelli resilienti e cooperativi.
Il pubblico, infatti, chiede sempre di più generi di qualità ad alta riconoscibilità e localizzazione narrativa.

Sintesi

Nel primo trimestre del 2025, i pubcaster del Nord Europa (le stazioni pubbliche DR, NRK, SVT, YLE, RÚV) hanno commissionato 22 nuove fiction, segnando un +69% rispetto al 2024, in controtendenza con la crisi degli investimenti degli OTT globali.
Il genere crime & thriller si conferma il traino produttivo, mentre crescono le coproduzioni internazionali grazie ad alleanze come il consorzio N8.
Il modello nordico – fondato su stabilità finanziaria, identità culturale e cooperazione – si propone come alternativa strutturale alle strategie ondivaghe delle piattaforme SVOD e rappresenta un potenziale punto di riferimento anche per il mercato audiovisivo italiano.

OTT dello streaming video on demand giganti dai piedi d’argilla?

Nel primo trimestre del 2025, le emittenti pubbliche nordiche (i pubcaster di DR, NRK, SVT, YLE, RÚV) hanno commissionato ben 22 nuove fiction; un volume che segna il punto più alto degli ultimi quattro anni.
Una cifra tanto rilevante quanto sintomatica di un cambiamento strutturale nelle dinamiche produttive europee.

Contrazione globale della produzione seriale

Nel contesto di una contrazione globale della produzione seriale — figlia del ridimensionamento degli investimenti da parte delle grandi piattaforme streaming — i broadcaster pubblici del Nord Europa confermano la loro centralità nel sostenere l’ecosistema audiovisivo locale, ponendosi come antidoto alla volatilità degli OTT.

Pubcaster: crescita a doppia cifra: +69% rispetto al Q1 2024

I dati elaborati dalla società di ricerche di mercato inglese Ampere Analysis (luglio 2025) mostrano un incremento del 69% nelle nuove produzioni rispetto allo stesso periodo del 2024 (da 13 a 22 titoli). Si tratta di una decisa inversione di tendenza, considerato il contesto europeo, dove la media trimestrale di nuove fiction è invece scesa drasticamente: da 777 nel 2022 a 587 nel primo trimestre 2025.

I motivi della flessione produttiva delle piattaforme OTT

La flessione generale è dovuta alla combinazione di tre fattori: tagli ai budget delle piattaforme, saturazione del mercato e ricalibrazione delle strategie da parte dei gruppi media paneuropei.

Pubcaster resilienti

In questo scenario i pubcaster nordici si distinguono per resilienza. L’investimento nella produzione scripted è aumentato in modo trasversale in tutte e cinque le emittenti analizzate.

Approccio strategico alla commissione

L’approccio strategico alla commissione – focalizzato su contenuti culturalmente radicati, ma con potenzialità di esportazione – rappresenta un modello operativo sempre più osservato a livello continentale.

Crime & thriller: il genoma vincente delle narrazioni nordiche

Il report di Ampere sottolinea che oltre il 45% delle commissioni del Q1 2025 appartengono al genere crime & thriller, confermando una tendenza che ha radici profonde. Dal successo globale di titoli come Bron/Broen (The Bridge) e Forbrydelsen (The Killing), il noir scandinavo ha costruito uno standard estetico e narrativo riconoscibile, esportabile e – soprattutto – apprezzato.

Richiesta di alta intensità narrativa

La scelta di rafforzare ulteriormente questo segmento dimostra un’attenzione mirata sia alle esigenze del pubblico domestico (in particolare il target over 35), sia alla domanda internazionale di contenuti premium ad alta intensità narrativa.

Pubcaster candidati a riempire il vuoto

In un momento in cui le piattaforme SVOD internazionali tendono a disinvestire nei prodotti scripted non anglofoni, i broadcaster pubblici nordici si candidano a riempire il vuoto, generando contenuti spendibili su scala paneuropea e non solo.

Coproduzioni e alleanze: il nuovo motore dell’export

Circa un terzo delle nuove commissioni è frutto di accordi co-produttivi o co-commissioning tra più emittenti europee. Un ruolo chiave lo gioca l’iniziativa N8, una partnership strategica tra i broadcaster SVT (Svezia), NRK (Norvegia), DR (Danimarca), YLE (Finlandia), RÚV (Islanda), ZDF (Germania), NPO (Paesi Bassi) e VRT (Belgio). L’obiettivo è chiaro: massimizzare la resa economica degli investimenti attraverso la condivisione dei costi e la valorizzazione di property intellettuali condivise.

Dinamiche di coproduzione sofisticate

Le dinamiche di coproduzione sono diventate più sofisticate, evolvendosi da semplici accordi di licensing post-produzione a veri e propri ecosistemi collaborativi di sviluppo e pre-finanziamento, spesso con fondi sovranazionali a sostegno (ad esempio, attraverso Creative Europe Media).

Il ruolo anticiclico dei pubcaster

I broadcaster pubblici si rivelano, ancora una volta, fattori di equilibrio in una fase di transizione sistemica per l’industria audiovisiva. Le loro logiche editoriali – meno soggette ai cicli commerciali e più orientate a garantire pluralismo culturale – si traducono in una maggiore costanza nell’investimento, anche quando il contesto globale impone tagli.

Caso nordico prova empirica

Il caso nordico ne è la prova empirica: mentre gli OTT hanno ridotto la produzione scripted nell’area da 9 titoli nel Q1 2024 a 4 nel Q1 2025, i pubcaster hanno alzato la posta, invertendo la rotta.

Diversità linguistica

Un dato interessante fornito da Ampere riguarda anche la diversità linguistica: oltre il 90% delle fiction commissionate è in lingua originale locale, a testimonianza dell’impegno verso la tutela dell’identità culturale, un valore sempre più apprezzato anche dai festival internazionali e dai distributori.

La partita europea: quale equilibrio tra SVOD e pubcaster?

L’Europa televisiva post-Peak TV sta ridisegnando i propri assetti. Le piattaforme streaming, che per un quinquennio hanno drogato il mercato con investimenti massicci (spesso non sostenibili nel lungo periodo), stanno ora tagliando, razionalizzando e concentrandosi su franchise globali o contenuti ad alta marginalità.

Nuovi spazi

Questo apre spazio a soggetti storici come le TV pubbliche, che beneficiano sia della fiducia delle audience sia di fondi stabili e meno esposti alla ciclicità economica.

Inversione di rotta

Nel complesso, oltre il 55% delle nuove fiction europee nel Q1 2025 è stata commissionata da soggetti pubblici o free-to-air, secondo Ampere. Il che impone una riflessione sul futuro del broadcasting: i servizi pubblici si stanno progressivamente riposizionando come motori primari della produzione di contenuti scripted, laddove gli OTT appaiono sempre più selettivi e frammentati.

Le implicazioni per il mercato italiano

L’esperienza nordica potrebbe offrire spunti preziosi anche per il panorama italiano. In un contesto in cui Rai e Mediaset affrontano sfide legate al mantenimento dell’identità editoriale ed alla concorrenza dei colossi globali, il modello nordico mostra come sia possibile coniugare servizio pubblico, appeal internazionale e sostenibilità economica.

Generi ad alta riconoscibilità e localizzazione narrativa

La chiave? Investire in generi ad alta riconoscibilità, favorire la cooperazione tra broadcaster europei, puntare sulla localizzazione e sulla qualità narrativa.

L’esempio di N8

Nel medio termine, l’Italia potrebbe trarre vantaggio da un’adesione più strutturata a consorzi come N8 o da partnership con ARD, France Télévisions e RTVE, seguendo la logica della sovranità narrativa condivisa.

I pubcaster nordici come bussola produttiva

Nel quadro di una progressiva contrazione degli investimenti scripted da parte degli operatori globali, i pubcaster nordici si distinguono come attori anticiclici, coerenti e innovativi.

Generi vincenti

La loro capacità di mantenere alti i volumi produttivi, specializzarsi in generi vincenti (come il crime), stringere alleanze sovranazionali e sostenere la produzione locale ne fa una best practice europea.

Q1 2025 primo segnale di un nuovo ciclo

Il Q1 2025 è il primo segnale di una possibile nuova stagione per la fiction europea: meno ipertrofia quantitativa, più selezione, qualità, identità.

Rinnovata centralità del servizio pubblico

E soprattutto, una rinnovata centralità del servizio pubblico, che si fa laboratorio creativo e presidio culturale. (E.G. per NL)

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