Non è una favola quella di ESPN (acronimo di Entertainment & Sports Programming Network), emittente televisiva appartenente al gruppo Disney che trasmette via cavo, sat, IP e DTT in diversi paesi del mondo, Europa compresa programmi dedicati allo sport h24.
La Disney, infatti, si dice insoddisfatta dell’andamento della rete televisiva sportiva: i ricavi delle tv via cavo USA nel secondo trimestre sono aumentati del 3% raggiungendo quota 4,06 mld di dollari ma l’utile operativo lordo è calato del 3% a 1,79 mld di dollari a causa dei costi sostenuti da ESPN. Ecco il motivo per cui la Disney sarebbe intenzionata ad avviare dei servizi digitali in abbonamento sulla rete nel tentativo di risanare i conti. L’idea forse gode dell’ispirazione firmata Netflix, la piattaforma di streaming on demand nata nel 2008 in America e giunta in Italia nel 2015, che offre ai clienti la possibilità di provare gratuitamente per un mese il servizio (senza vincolo di acquisto) e la possibilità di scegliere il costo da pagare una volta terminato il periodo di prova (tre i tipi di abbonamento disponibili a scelta tra base, standard o premium). Per il resto, i conti del gruppo Disney non deludono: la crescita dei ricavi registra +3% e arriva a 13,34 mld di dollari mentre +11% tocca, invece, all’utile netto che raggiunge 2,39 mld di dollari. Si vedrà , dunque, in futuro il servizio over the top che Disney deciderà di lanciare per ravvivare la situazione ESPN. (L.M. per NL)

