Wi-Fi revolution, Milano digitale. Ma non troppo

L’amministrazione comunale rivede al ribasso il progetto di copertura wireless del capoluogo meneghino


Potrebbe sembrare un tipico caso di eccesso di promesse elettorali. Fino a che si trattava di sostenere la candidatura per l’Expo 2015 si prometteva la luna, ovvero la realizzazione della più estesa rete wireless cittadina del mondo. Una volta assegnata a Milano l’organizzazione dell’Expo invece, magicamente il progetto cambia e viene ridimensionato: ora si parla di utilizzare come hot spot la rete di video sorveglianza comunale. Di per sé la cosa non sarebbe un dramma, non fosse altro che a cambiare non è solo la tipologia di rete (il progetto originario prevedeva di avvalersi della rete in fibra ottica posseduta da Metroweb), ma la possibilità stessa di accedervi. Se prima si pensava di creare una sorta di paradiso in cui l’internet wireless fosse gratis per tutti oggi invece si ipotizza di consentire l’accesso gratuito alla rete solo ad alcune categorie di persone (giovani e anziani) e per alcune tipologie di sevizio (servizi di pubblica utilità, per la salute, la sicurezza, l’educazione). A cosa è dovuto questo brusco cambio di direzione? Pare che in realtà tutto giri attorno al ruolo giocato da Metroweb. Fino a poco tempo fa era controllata dal Comune e questo aveva forse fatto pensare che i suoi servizi potessero essere acquistati a titolo gratuito. Nel 2006 invece Metroweb è stata ceduta ad un fondo di investimento inglese e lo scenario è cambiato radicalmente. I nuovi proprietari infatti, oltre alla proprietà della rete in fibra ottica, si sono portati a casa anche un accordo che prevede che il Comune di Milano possa utilizzare la rete a titolo gratuito, per dieci anni, solo per scopi non di lucro. A questo punto il Comune non può quindi più permettersi di offrire il wireless a tutti e deve cambiare strategia. Non è detto però che le telecamere della polizia bastino a coprire le esigenze di una metropoli che vuole competere con le più dinamiche realtà europee e mondiali. (Davide Agazzi per NL)

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