DTT, dividendo esterno (canali 61-69 UHF e “altre disponibili”): conclusione asta entro settembre. Al via controlli su pieno ed efficace utilizzo frequenze tv

L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha avviato oggi le procedure per l’asta delle frequenze del dividendo digitale che dovrebbe fruttare al governo 2,4 miliardi di euro.

Lo riferisce una nota in cui l’Autorità auspica che, nell’ambito della procedura per l’assegnazione delle frequenze "da destinare ai servizi di comunicazione elettronica mobili in banda larga, possano essere messe a disposizione, oltre a quelle della banda a 800 MHz, tutte le risorse frequenziali disponibili, parte delle quali sono attualmente in uso dal Ministero delle Difesa". L’Agcom, dice ancora la nota, "propone inoltre al Governo la costituzione di un Comitato di ministri incaricato di coordinare la procedura, in particolare per quanto attiene al bando e al disciplinare di gara". La legge di Stabilità ha imposto all’Agcom di avviare la procedura per l’assegnazione delle frequenze entro i 15 giorni successivi all’entrata in vigore. Le frequenze messe all’asta saranno quelle della banda 790-862 MHz (canali 61-69 UHF) e altre eventuali che si renderanno disponibili (cioè quelle ritornate nella disponibilità dello Stato dopo la riduzione delle assegnazioni ai soggetti che non ne avranno fatto corretto impiego) e serviranno per potenziare la telefonia mobile a larga banda. L’asta si terrà nel 2011 e dovrà conludersi entro il 30 settembre dell’anno in corso. L’assegnazione potrà avvenire fino al 31 dicembre 2012. Dei 2,4 miliardi, la legge di Stabilità stanzia fino a 240 milioni al ministero dello Sviluppo economico per "promuovere un più efficiente uso dello spettro attualmente destinato alla diffusione dei programmi locali". In pratica a finanziare il rilascio di quelle frequenze che verranno ritenute esorbitanti dalle emittenti rispetto alle proprie esigenze. Si confermano pertanto in pieno le anticipazioni fornite da questo periodico a riguardo dell’avvio di controlli puntuali da parte degli Ispettorati territoriali del MSE-Com per verificare che gli operatori di rete facciano pieno ed efficace uso delle risorse frequenziali assegnate. (A.M. per NL)

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