DTT, in arrivo la condanna europea

Si ritiene che entro due o tre settimane l’Unione Europea ufficializzi la condanna a carico di quei network televisivi che hanno beneficiato dei contributi per l’acquisto dei decoder. Si parla di obbligo di rimborso. I consumatori: era ora


da Punto Informatico

Roma – Notizie certe ancora non ce ne sono ma le indiscrezioni rivelate dal quotidiano LaRepubblica acquistano consistenza di ora in ora: entro Natale dovrebbe arrivare dalla Commissione Europea una condanna ai danni dei network televisivi italiani che hanno beneficiato dei 220 milioni di euro di contributi pubblici per l’acquisto dei decoder della televisione digitale terrestre (DTT).

La condanna dovrebbe piovere quindi su RAI, Mediaset e La7 e non solo sui rivenditori di decoder: l’idea è che siano state le televisioni, in linea con quanto previsto dalla controversa Legge Gasparri, ad aver beneficiato nei fatti dei finanziamenti pensati per dar vita ad un nuovo mercato televisivo.

A seguire la condanna sarà la richiesta di rimborso che pioverà con ogni probabilità sui tre colossi del sistema televisivo italiano.

I consumatori sono i primi ad aver espresso soddisfazione per le notizie che arrivano da Bruxelles, pur in assenza di qualsiasi conferma ufficiale. Il Movimento difesa del Cittadino (MDC), in una nota si dice soddisfatto perché la richiesta di rimborso è destinata a scattare anche per i network che hanno beneficiato dell’operazione voluta dal Governo tra il 2004 e il 2005 “anziché – scrive MDC -, come prevedeva un’altra ipotesi avanzata dal ministro Gentiloni, ai soli rivenditori di decoder”. Secondo MDC la richiesta di rimborso dovrebbe essere estesa anche ai produttori dei dispositivi di ricezione del DTT.

“Per anni – dichiara Francesco Luongo dell’MDC – abbiamo protestato e presentato ricorsi contro i regali dello Stato alle reti TV e ai produttori di decoder per il DTT. Ora, finalmente l’Unione Europea pare sia pronta ad attuare una concreta azione contro lo scandalo della Legge Gasparri. Quest’ultima garantiva, infatti, sulla nuova TV digitale terrestre un nuovo monopolio (Rai, Mediaset e La7), alla faccia del pluralismo tanto sbandierato dall’ex ministro Gasparri”.

Non tutto è deciso: quando la condanna sarà ufficiale, il Governo avrà l’onere di decidere quale somma ciascuno dei soggetti coinvolti dovrà rimborsare. Una fase delicata, destinata a stabilire in un certo senso anche la “quota di responsabilità” dei network televisivi. “Ci auguriamo – sottolinea Luongo – che il Governo individui correttamente i meccanismi di finanziamento e le aziende che maggiormente hanno goduto dei privilegi concessi da Gasparri”.

Le novità dall’Europa non sembrano intanto far perdere vitalità all’azione di alcuni dei protagonisti della vicenda. Proprio in questi giorni Mediaset porta avanti la propria campagna acquisti per rafforzare risorse e presenza nel DTT.

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