DTT, Toscana: dopo 35 chiude anche Teleriviera

Dalle 22.45 di ieri sera, 31 maggio Teleriviera, la storica emittente di Massa targata 1977, ha chiuso le sue trasmissioni. Un cartello con impresso il logo della rete (una farfalla) è rimasto fino alla mezzanotte mentre scorreva questo comunicato: "31 maggio 2012 fine delle trasmissioni. Teleriviera ringrazia per il supporto dei telespettatori".

Poi lo stacco del segnale – nella provincia di La Spezia come operatore di rete e fornitore di contenuti e  a Massa Carrara, Lucca, Pisa e Livorno come content provider veicolato dal carrier Canale 39 Versilia. Il titolare della rete Giuseppe Annunziata si sfoga sul web riepilogando i motivi della decisione alla chiusura: "Il Ministero dello sviluppo economico ha riconosciuto le mie ragioni, ma, nononostante questo, su buona parte di Massa e della costa apuo-ligure la tv è abbuiata dal 22 dicembre 2011 quando il ministero ha assegnato ad Antenna 3 – che non ha alcuna colpa – la stessa frequenza che utilizzavo io sul digitale terrestre, il canale 21 Uhf (e quindi, quando loro hanno acceso, il mio segnale al di fuori della città è stato oscurato e Antenna 3 non ha potuto trasmettere fuori del territorio apuano). Ho subito segnalato l’interferenza al ministero che solo a febbraio si è mosso per una verifica. Hanno accertato l’incompatibilità dei due segnali che si azzerano a vicenda. Ma nonostante la legge preveda che l’emittente interferente debba cessare e che abbia la priorità la tv collocatasi utilmente nella graduatoria per le concessioni rispetto ad una ripescata e nonostante venisse consigliato dal ministero di assegnare un’altra frequenza ad Antenna 3, nulla è cambiato. Senza segnale su buona parte del territorio è difficile stare sul mercato: [anzi], è impossibile. La gente non vede più Teleriviera sulla costa e nella zona del viale Roma dove abbiamo la sede. E la pubblicità non arriva ma le spese vanno sostenute. E si parla di decine di migliaia di euro che ho tirato fuori negli ultimi cinque mesi di improduttività dell’azienda. Un danno economico e di immagine notevole. Siccome sono tutte concessioni date in maniera provvisoria il ministero avrebbe dovuto dire ad Antenna 3 di spegnere per poi farla riaccendere su un’altra frequenza. Ma nonostante la lettera del mio avvocato di fatti da parte del ministero non ne ho visti. L’ispettorato territoriale di Firenze ha scritto a Roma per eliminare l’incompatibilità riconosciuta dal ministero ed assegnare il canale 10 ad Antenna 3 ma non ho avuto alcuna assicurazione sui tempi da parte del direttore. E conoscendo come vanno queste cose ho capito che non avevo altra scelta. L’unico vero responsabile è, a mio avviso, il Ministero che non rispetta il regolamento che esso stesso ha emanato. Forse per scarsa conoscenza del territorio o semplicemente per superficialità, da Roma è arrivata un’autorizzazione sbagliata, che non porta oltre tutto vantaggi neppure ad Antenna 3, dato che nelle zone di segnale buio, nessuna delle due reti può essere vista. Addebito ad Antenna 3 soltanto la mancata realizzazione di una collaborazione che avrebbe potuto portare vantaggio ad entrambi: nelle zone non coperte non eravamo visti, nessuno dei due: per questo ho avviato una causa con la quale ho chiesto al Ministero non di revocare l’autorizzazione a trasmettere concessa ad Antenna 3, quanto l’attribuzione alla rete di via Oliveti di un altro canale. Ho ottenuto dall’ispettorato territoriale toscano la comunicazione che questa mia richiesta andrà a buon fine. Una frequenza alternativa per Antenna 3 sarebbe già stata individuata, visto che per legge chi trasmette su una frequenza incompatibile con altri deve cambiarla, quindi di fatto il mio tentativo di trovare un segnale alternativo salverà le attività di Antenna 3. Ma è troppo tardi: i tempi per passare dalla teoria alla pratica sono lunghissimi ed anche se continuerò la causa a tv spenta, sono costretto a chiudere. Ho messo in vendita anche la mia casa. Comunque vada la causa sono deciso ad andare via dall’Italia. Questo oggi è un paese dove gli imprenditori fanno fatica a sopravvivere". (R.R. per NL)
 

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