Abbiamo superato la metĂ di settembre, ma del procedimento di attribuzione del diritto d’uso della dodicesima rete nazionale, dopo che i due partecipanti predefiniti (Retecapri ed Europa 7) non l’hanno ottenuto (sotto forma di diritto d’uso specifico e generico), non vi sono notizie, con la patata bollente passata dal Mise ad Agcom. Quest’ultima, a mente dell’art. 10 c. 4 della Delibera n. 65/22/CONS, “Nel caso la procedura (…) vada deserta oppure non venga aggiudicata per qualunque motivo (…) si riserva di definire una successiva procedura di assegnazione del lotto di gara, alla luce dell’assetto e dello sviluppo di mercato che si sarĂ determinato”.
Mercato decisore della dodicesima rete
Cosa si intende per “assetto e sviluppo di mercato che si sarĂ determinato”? Una spiegazione NL l’aveva individuata, a luglio 2022, nelle valutazioni espresse da Agcom in esito alla consultazione pubblica indetta ex Del. 407/21/CONS, dalle quali si desumeva che la finalitĂ dell’ulteriore intervento dell’AutoritĂ era finalizzato a “non lasciare inutilizzata un’importante risorsa scarsa” attraverso una “modalitĂ alternativa per la messa in esercizio della rete n.12 in caso di eventuale assenza di partecipanti alla procedura o di mancata aggiudicazione della rete ad alcuno dei soggetti cui la stessa è riservata”.
La profezia considerata troppo pessimistica…
In quella occasione avevamo scritto che, con ogni probabilitĂ , la relativa procedura, ammesso che non fosse preceduta da una ulteriore consultazione pubblica che inevitabilmente ne avrebbe allungato i termini, difficilmente avrebbe trovato una conclusione prima di fine 2022. Erano seguiti una ridda di commenti che avevano catalogato come eccessivamente pessimistica la nostra previsione in quanto il tutto si sarebbe risolto, al piĂą tardi, entro settembre.
… che diventa eccessivamente ottimistica
Invece, come detto, ci avviamo verso la fine di settembre e, con una AutoritĂ gravata dai controlli sulla par condicio, della nuova procedura della dodicesima rete non c’è nemmeno il sentore. Al punto che la possibilitĂ che l’iter possa concludersi entro la fine del 2022 è passata da previsione pessimistica ad eccessivamente rosea. Tanto che qualcuno, a denti stretti, comincia a parlare di primavera 2023.







