Agcom fotografa col report Focus Bilanci 2019-2023 lo stato economico e occupazionale dei settori televisivo, delle comunicazioni elettroniche ed editoriale tra il 2019 e il 2023. Scoprendo che il primo ha notevolmente migliorato lo stato di salute, mentre il secondo mostra gravi segni di sofferenza.
Male il comparto editoria, anche se si nota in alcune aree una certa stabilizzazione.
Sintesi
Il report Focus Bilanci 2019-2023 pubblicato da Agcom analizza i dati economici di circa 130 imprese operanti nei settori televisivo, delle comunicazioni elettroniche, dell’editoria e dei servizi di corrispondenza e consegna pacchi.
Nel comparto televisivo, i ricavi nel 2023 si attestano a 8,3 miliardi di euro, stabili sull’anno ma in calo del 7,5% rispetto al 2019.
Il margine operativo lordo (MOL – indicatore di redditività basato sulla gestione operativa) è cresciuto fino al 14,5% e il flusso finanziario operativo ha mostrato anch’esso un netto miglioramento.
In aumento anche l’uso dei mezzi propri. La spesa per contenuti e diritti si mantiene stabile a 3,2 miliardi.
Il numero di addetti è in leggera flessione rispetto al 2019.
Nel settore delle comunicazioni elettroniche, i ricavi scendono a 28,8 miliardi (-3,6% dal 2019), ma crescono dell’1,3% nel 2023.
Il MOL scende significativamente al 23,3% e anche il ricorso ai mezzi propri diminuisce.
Gli investimenti si stabilizzano a 6,7 miliardi.
Migliora il flusso finanziario operativo (cash flow), ma gli addetti calano a 56.000 unità, anche a causa delle ristrutturazioni aziendali (es. TIM).
Nel comparto editoriale, i ricavi scendono a 4,14 miliardi (-4,7% in 5 anni), con una lieve tenuta della pubblicità.
Il MOL cala, ma migliora il ricorso alle risorse finanziarie interne per finanziare l’attività.
Gli investimenti crescono, mentre gli addetti diminuiscono di oltre 1.500 unità.
Il report Focus Bilanci 2019-2023 Agcom, tuttavia, non include completamente i big dello streaming, limitandone la rappresentatività.
Focus Bilanci 2019-2023
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) ha pubblicato il Focus Bilanci 2019-2023, relativo a circa 130 tra le principali imprese operanti nei settori delle comunicazioni elettroniche, dei servizi di corrispondenza e consegna pacchi, televisivo e dell’editoria quotidiana e periodica.
Il rapporto fotografa i settori di interesse istituzionale dell’Agcom, analizzando le principali grandezze economiche e patrimoniali esposte nei bilanci relativi agli ultimi cinque esercizi.
Nostro esame specifico
Per quanto ci riguarda, ci concentriamo sulle risultanze relative ai comparti di televisione, comunicazioni elettroniche ed editoria, che mostrano trend interessanti, a tratti imprevisti.
Focus Bilanci 2019-2023: televisione
I ricavi registrati nel 2023 dalle principali imprese analizzate (nell’analisi ne sono incluse 20), pari a 8,3 miliardi di euro, si mantengono pressoché stabili rispetto al 2022, mentre mostrano una riduzione del 7,5% rispetto al 2019 quando ammontavano a 8,9 miliardi di euro: in media, nel periodo considerato, hanno registrato un calo annuo di circa il 2%.
Differenti dinamiche
Differenti dinamiche si evidenziano rispetto alle singole tipologie di ricavo. In particolare, nell’ultimo anno, le risorse derivanti dal canone Rai risultano sostanzialmente stabili (in media all’anno nel periodo considerato intorno a 1,8 miliardi di euro) mentre gli introiti da pubblicità risultano in crescita del 4,5%. Per ciò che attiene i ricavi da pay Tv, su base annua la riduzione è dello 0,9%.
In crescita il MOL
Il margine operativo lordo complessivo riferibile a tutti gli operatori del settore considerati nell’analisi è stato pari, nel periodo di riferimento, ad un valore medio annuo del 13,6% in rapporto ai ricavi; nell’ultimo anno risulta in crescita dall’11,7% al 14,5%.
Ricorso ai mezzi propri delle principali imprese del settore in crescita
Nel periodo considerato, il ricorso ai mezzi propri delle principali imprese del settore, misurato dal rapporto del patrimonio sulle passività complessive, mostra un valore medio del 36,4% annuo e un andamento di crescita sia su base annua (+7,2%), sia con riguardo all’intero periodo (+11%).
Spesa per produzione ed acquisizione di diritti
In relazione all’andamento degli investimenti, tenuto conto delle diverse modalità di contabilizzazione della spesa in contenuti e diritti televisivi, si stima che la spesa complessiva per produzione di contenuti e acquisizione di diritti (contabilmente composta da investimenti e specifiche poste contabili registrate nei costi operativi) sia valutabile, nel 2023, in 3,2 miliardi di euro, valore stabile rispetto al 2022 e pari al 38,3% dei ricavi aggregati.
Netto miglioramento del flusso finanziario
Nel corso dell’intero periodo considerato, il flusso finanziario generato dall’attività operativa in rapporto ai ricavi è stato mediamente pari al 13% annuo; dopo il calo registrato nel corso del 2022 il 2023 segna un netto miglioramento: su base annua il rapporto passa dal 7,9% al 13,3%.
Numero addetti al settore tv
Tra il 2019 ed il 2023 gli addetti complessivi delle imprese analizzate risultano in flessione di circa 550 unità rispetto al 2019, attestandosi a poco meno di 21.000 unità a fine 2023 e in leggera crescita (+0,1%) rispetto ai livelli occupazionali del 2022.
Focus Bilanci 2019-2023: comunicazioni elettroniche
Viceversa, i ricavi complessivi delle principali aziende che operano nel settore delle comunicazioni elettroniche (nella presente analisi ne sono incluse circa 50) sono diminuiti, tra il 2019 e il 2023, ad un tasso medio annuo dello 0,9%, passando da 29,9 a 28,8 miliardi di euro: complessivamente la contrazione nel periodo è stata del 3,6%. Tuttavia, nel corso del 2023 si osserva una crescita dell’1,3% rispetto al 2022.
MOL comunicazioni elettroniche in diminuzione
Il margine operativo lordo complessivo delle imprese analizzate, tra il 2019 e il 2023, passa dal 38,5% al 23,3% dei ricavi: il valore medio annuo è pari al 30%. Nell’ultimo anno, la capacità del settore di generare ricchezza dalla gestione operativa si mantiene sostanzialmente sui livelli del 2022, registrando una lieve flessione di 1 punto percentuale.
Negativo anche l’incidenza del ricorso a mezzi propri
Tra il 2019 e il 2023, l’indicatore dell’incidenza del ricorso ai mezzi propri, misurato come rapporto tra patrimonio netto e totale passività, per le imprese considerate nell’analisi si attesta su un valore medio annuo del 28,4%, mostrando un andamento negativo sia relativamente all’intero quinquennio (-1,6 p.p.) sia su base annua (-1,8 p.p.).
Stabili gli investimenti
La percentuale media annua degli investimenti sui ricavi nel periodo è pari al 25,7%; sebbene nel 2022 si sia registrata una contrazione dal 26,7% al 23,5%, nel 2023 il tasso è rimasto stabile rispetto all’anno precedente. Complessivamente, le imprese analizzate nel 2023 hanno effettuato investimenti per un totale di 6,7 mld di €.
Flusso finanziario in crescita
Nel corso dell’intero periodo considerato, il flusso finanziario generato dall’attività operativa in rapporto ai ricavi è stato mediamente pari al 23,8% annuo: dopo aver registrato un trend negativo nel 2021 e 2022, nel 2023 il valore è ripreso a crescere (da 13,3% a 20,6%).
Addetti applicati alle comunicazioni elettroniche
A fine 2023, gli addetti diretti nel settore risultano essere circa 56.000, con una riduzione nell’ultimo anno di poco meno di 2.700 unità lavorative. Va ricordato che la tendenza alla riduzione degli addetti è in atto da tempo (nel 2019 gli organici del comparto risultanti dal campione di imprese considerato erano, in termini omogenei, circa 62.800); tale flessione è dovuta in prevalenza ai processi di riorganizzazione aziendale che hanno interessato, nel periodo considerato, alcuni tra i principali operatori storici, in particolare TIM.
Attenuazione della tendenza negativa dai newcomers
Allo stesso tempo, la progressiva infrastrutturazione e crescita degli operatori che più di recente sono entrati sul mercato, sia nel segmento retail sia in quello wholesale, hanno avuto come effetto quello di attenuare tale tendenza negativa.
Focus Bilanci 2019-2023: editoria quotidiana e periodica
I ricavi complessivi registrati dalle principali imprese editoriali (nella presente analisi ne sono incluse circa 30) nel 2023 sono stati pari a 4,14 miliardi di euro, in riduzione del 2,8% su base annua e del 4,7% rispetto al 2019; in media, nel periodo, si sono ridotti ad un tasso annuo del 1,2%.
Trend ancora in discesa
Nel 2023 il valore del mercato italiano (ricavi domestici) ha visto una riduzione dello 0,3% su base annua, attestandosi su di un valore pari a 3,68 miliardi di euro, e una flessione del 5,0% rispetto al 2019.
Ricavi editoriali in flessione, ma tengono quelli da vendita di spazi pubblicitari
I ricavi editoriali e quelli da vendita di spazi pubblicitari rappresentano, nel 2023, rispettivamente il 36,4% ed il 30,0% dei ricavi complessivi. I primi hanno registrato una flessione del 7,0% su base annua, mentre le risorse pubblicitarie mostrano una leggera crescita su base annua (+0,3%).
MOL editoria in calo
Il margine operativo lordo, in rapporto ai ricavi, nel periodo considerato è stato mediamente pari al 12% annuo e nel 2023 risulta in calo di 3 punti percentuali rispetto al 2022.
Meglio il ricorso ai mezzi propri
Nel periodo considerato, il ricorso ai mezzi propri (patrimonio netto su passività) delle principali imprese del settore mostra un aumento di 3,3 p.p. passando dal 38,9% del 2019 al 42,1% del 2023. Tuttavia, nell’ultimo anno si registra un decremento rispetto al 2022 di 3 p.p.
Investimenti in terreno positivo
Gli investimenti nel settore nel quinquennio sono stati pari a circa 800 milioni di euro: in media ogni anno sono risultati pari a circa il 4% dei ricavi. La quota degli investimenti in rapporto ai ricavi tende a crescere sia nell’intero periodo sia nell’ultimo anno, passando dal 3,5% del 2019 al 4,6% del 2023.
Flusso finanziario al 13,6%
Il flusso finanziario generato dall’attività operativa in rapporto ai ricavi è stato, nel periodo 2019-2023, mediamente pari al 13,6% annuo.
Addetti nel settore editoria
Gli addetti delle principali imprese del settore, nel periodo in esame, si sono ridotti di oltre 1.500 unità (-11,0%), passando da un totale di poco inferiore a 14.000 addetti nel 2019 a poco più di 12.400 nel 2023 e con una flessione di circa 500 unità rispetto al 2022.
Note sul report Focus Bilanci 2019-2023
Il report Focus Bilanci 2019-2023 si basa su informazioni contabili desumibili dai bilanci d’esercizio delle imprese e fornisce un insieme informativo che si differenzia da analoghe analisi condotte dalla stessa Autorità.
Differenze con altre analisi di Agcom
Una prima differenza riguarda la finalità degli approfondimenti proposti rispetto a quella di altre analisi condotte a fini regolamentari (ad esempio le analisi di mercato), ovvero nell’ambito della predisposizione della Relazione Annuale dell’Autorità. In questo caso l’obiettivo principale è quello di fornire una rappresentazione sintetica dello «stato di salute» (reddituale, patrimoniale e occupazionale) dei settori.
Esame orizzontale
In altri termini, le risultanze del Focus Bilanci 2019-2023 sono ottenute sulla base dell’insieme delle attività svolte dai principali soggetti che operano nel settore in questione e non già sulla base della suddivisione di tali attività per ambito merceologico (ossia di mercato).
Cautele di confronto
Pertanto, le evidenze quantitative che emergono non possono essere utilizzate per effettuare comparazioni con altre risultanze rese pubbliche dall’Autorità, laddove tali analisi, che si caratterizzano per un maggior livello di specificità tecnica delle informazioni richieste, assumono il ruolo di strumento metodologico ai fini di una corretta individuazione, dal punto di vista geografico e merceologico, dei mercati sottoposti alla disciplina regolamentare di Agcom.
Tre principali elementi di analisi
In particolare, emergono almeno tre principali elementi da considerare:
❑ la diversa numerosità campionaria;
❑ la differente tempistica di rilevazione del dato;
❑ le informazioni raccolte tramite specifiche richieste che l’Autorità rivolge alle imprese, non sono sempre direttamente confrontabili con quelle desumibili dai valori indicati nelle poste di bilancio previste dal codice civile (ad esempio, i valori della voce A1 «Ricavi delle vendite e delle prestazioni» di cui all’art. 2425 del codice civile).
Soggetti esclusi parzialmente dal perimetro di analisi del Focus Bilanci 2019-2023
Il Focus Bilanci 2019-2023 (qui per approfondimenti) comprende solo parzialmente la componente, progressivamente sempre più rilevante, rappresentata dai principali player presenti nell’offerta di servizi video IP.
Netflix e Paramount
Fanno parte del campione, infatti sia Netflix Service Italy, la società di Netflix International BV che, a partire dal 2022, si occupa della distribuzione dell’accesso al servizio Netflix agli abbonati in Italia, sia Paramount Global Italia s.r.l. (già Viacom International Media Networks Italia s.r.l.), che a partire dal 2022 è sub-fornitrice in Italia del servizio di streaming a pagamento denominato Paramount+. (G.M. per NL)